Le Fate d'Oro
volen- tieri un saluto alla nostra povera Regina ammalata. - L'ape era di questa opinione e sus- surrò nell'orecchio dell'uomo: - Tu sei completamente
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ansiosa. - Senti, conserva questa tromba e nei momenti di grande angoscia soffiaci dentro. Io sono la Fata della notte e viag- gio per l'emisfero; ma
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pescata; Oh! la sorte è ben cangiata. - Ma questa è una sirena! - disse il pescatore. E lui e la sua famiglia ne ebbero tanta compassione che si misero a
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quel momento cadde il collare di rose dal collo della cerbiatta, e questa fu trasformata in una bellissima ragazza coi capelli biondi inanellati e una
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bambina non interruppe il lavoro neanche vedendo la vecchia per terra. Questa, per altro, con un fil di voce, le disse: - Aiutami, se no te ne pentirai
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. Questa strega, che si chiamava Dissi- dio, abitava una spelonca nel bosco, e tutte le mattine si metteva in cammino elemo- sinando con due sacchi sulle
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lo vide pure una delle ancelle della Regina di fiori, e siccome questa col Fante ce l'a- veva, disse: - Ora ti servo io! - Quando giunse l'ora del
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C'era una volta una vecchina piccina, ma piccina, che stava sulla vetta di un monte alto, ma alto. Questa vecchina non aveva che una gallina piccina
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Le Fate d'Oro
una buona dose di coraggio, e udì di nuovo il rumore dei sonagli in di- stanza. Questa volta erano davvero le so- nagliere dei cammelli, e una comitiva
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C'era una volta, in una città di que- sto mondo, una ragazza bella come il sole. Questa ragazza, per nome Rosalba, aveva un'infermità fin dalla
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Le Fate d'Oro
foresta. Quando hai mangiato, torna su questa querce e faremo la strada insieme. Il Conte è povero povero, ma per te avrà sempre a sufficienza da mangiare
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Le Fate d'Oro
? - Bisognerebbe andare a bordo e in- terrogare uno dei sapienti. Forse saprebbe dirci il perché di questa cosa. - Sono convinto che non ne sanno più di noi
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C'era una volta una povera bambina, che camminava nell'inverno sulla neve con i piedi nudi, e nell'estate sulla terra aridissima e infocata. Questa
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, tutti quelli che toccavano le sue acque, se non sapevano rispondere a una domanda che egli rivol- geva loro. La domanda era questa: - Quale è la cosa più
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, cucire e guarnire l'abito della Principessa, sicchè all'alba era pronto. Ma appena le came- riere lo misero addosso alla Principessa, questa cadde in
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Accademia della crusca
