Le Fate d'Oro
vette all'urto del vento, la polvere si sollevava in nuvoli altissimi, il lampo solcava i neri nuvoloni e il nostro ragazzo camminava sempre. Aveva
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fino in cima, le api, industriose, incominciavano a costruirne altre per deporvi il miele, che succhiavano dai fiori dei campi e dei boschi. Ma un bel
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C'era una volta un Conte, che aveva un bellissimo castello. Egli incuteva terrore a tutti. Ognuno gl'invidiava il suo valore in guerra, i nu- merosi
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C'era una volta un Manovale povero, ma povero, che aveva tre figliuoli. La notte che gli nacque il maggiore, in casa non c'era neppure un pochino di
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porta? - E la porta di cristallo si spalancò e comparve una vecchia con una lanterna in mano. La donna era vestita del colore de- gli scogli ed il
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occhio di sole. Non desiderava altro che una cosa a questo mondo: avere un figlio maschio; e la Regina gli fece un figlio maschio. Ma il Re appena lo
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C'era una volta un Re che aveva un figliuolo, tanto ma tanto capriccioso. Siccome il padre suo aveva un gran regno e non aveva altro erede che lui
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dirle tutto il giorno: - Rosettina, quanto sei bella! Delle bambine belle come te non ce n'è altre nel mondo! - La bimba se lo credeva, e si mirava
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spalle e uno sul braccio. In uno di quei sacchi portava sabbia, in un altro pepe, e nel terzo fram- menti di vetri. Il pepe e la sabbia li get- tava
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La Regina di cuori era una potentis- sima sovrana, e alla sua Corte, per farle omaggio, stavano il Re e la Regina di pic- che, il Re e la Reggina di
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pensò di farsi un panettino. Ci diventò rossa a lavorare la pasta,a scaldare il forno; ma quando il panettino fu sulla madia a freddare, rieccoti il
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miei tormenti; laggiù potrei trovare da impie- garmi e non mi mancherebbe il pane. - Le lacrime scendevano copiose lungo le guance di Saaud, perchè
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la rupe, si sprofondò nel lago, e il castello sparve come per incanto. Insomma, di tutte le sue praterie, del suo bestiame, dei suoi boschi, del suo
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fosse al mondo. Non soltanto il padre e la madre anda- vano orgogliosi di lei, ma anche tutti i sud- diti, grandi e piccini, del loro vasto reame. Una
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. Viaggiava quasi sempre, e in casa sua dovevan campar d'aria, e andare a letto all'ora dei polli per non consumare il lume. La moglie non faceva che piangere
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C'era una volta, in una città di que- sto mondo, una ragazza bella come il sole. Questa ragazza, per nome Rosalba, aveva un'infermità fin dalla
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Molti, ma molti anni fa, c'era, in un paese di questo mondo, un signore, che aveva ereditato dai suoi antenati il titolo di conte, un bel castello e
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fiorita doveva scappare come un barbero se non voleva essere conciato per il dì delle feste. Quando fuggiva, sentiva urlarsi dietro da una vocina
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persona, una comitiva di ragazzi di scuola del partito degli ari- stocratici, il vecchio maestro, quattro sa- pienti, e la vecchia bidella, la quale
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creaturine, perché aveva trovato la bimba sopra un letto di fragole nel bosco, quando andava in cerca di sterpi, e il bimbo al- l'ombra di un gran fungo
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! - urlavano sera e mattina i suoi schiavi, quando egli traversava il cortile del suo palazzo per an- dare al bazar. - Hamid è generoso! - dicevano i
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C'era una volta un Re vecchio vec- chio, che aveva avuto due mogli. La pri- ma gli aveva lasciato due figli: il mag- giore di questi era tanto buono
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comuni a tutti i mortali, colpirono ben presto il po- vero mercante. Una burrasca fece naufra- gare tutti i bastimenti che aveva in mare, carichi di
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