Le Fate d'Oro
fla- gellava i rami degli alberi. Il tuono ru- moreggiava fragorosamente, il fulmine di- segnava lingue di fuoco nell'aria buia della notte. Il
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giorno, invano i fiori profu- mosi del tiglio attiravano a sè le raccogli- trici di miele; invece della solita attività, regnava lo sgomento e la
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- rito. Una sera che era lassù da molte ore, gridando e lamentandosi, un’aquila reale venne a posarsi su un merlo della torre. Il Conte trattenne la
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: c'è una scala a chiocciola; scendi finché trovi scalini. Quando sarai in fondo vedrai una porta; cerca il buco della serratura, mettici la chiave, e
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l'im- boccatura della buia caverna, e giù a pre- cipizio per gli scogli. Essi giunsero a casa pieni di spavento. La barca del babbo tor- nava appunto in
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tutti gli alberi della foresta del reame, e gli alberi secolari caddero ad uno ad uno sotto i colpi di scure dei bo- scaioli. Poi ordinò che fossero
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- io ti farò togliere il comando della flotta! - Fatemelo togliere, Altezza. - Serpolino pareva una belva. - Bada! - gli disse Serpolino di- grignando i
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. Passò un cane affamato e venne ad accucciarsi sulla porta della sua casa. Ro- settina aveva fame e avrebbe volentieri mangiato quell’ultimo pezzo di pane
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povero bimbo tornò alla capanna della strega. - Monello! Fannullone! - gli gridò Dissidio quando se lo vide davanti. E alzò il bastone per picchiarlo
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, del color dell'oro, fu- rono messe a freddare sulla credenza della sala del convito, e quel giorno stesso do- vevano esser mangiate a pranzo dagli
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cucchiaiata, capitò il solito moscone e portò via la pappa con la sco- della e tutto. La vecchina si mise a piangere ed a strapparsi i capelli. - Dovrò
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andassero alla Mecca a ba- ciar la sacra pietra. Per questo s'inchinò dinanzi a loro, ma essi tennero alta la testa, perché erano compresi della santa
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- cendio glieli aveva distrutti; aveva un ca- stello stupendo, costruito in cima a una rupe, dove custodiva le ricchezze della fa- miglia, e un giorno crollò
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in groppa le due figlie maggiori, e neppur loro furono meglio trattate della balia. Allora il Re e la Regina furono costretti a mettergli in groppa la
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notte d'accanto al letto della morta, e piangevano da intenerir le pietre. Non avevano potuto accendere nep- pure un lampanino alla loro povera mam- ma, e
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per i suoi traffici visitava tante città del mondo, aveva parlato dell'infermità della figlia a quante persone avvicinava, senza che nes- suno avesse
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sull'indice della mano destra. - Ora ti trovi distante dugento mi- glia da casa tua. Dimmi perché fai que- sto gran viaggio? - domandò costei al viaggiatore
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quelle frustate non ci tornava più; ma della gente che ten- tava di cogliere una ciocca di caprifo- glio ce n'era sempre, e veniva di lontano lontano
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direzione di Codino, che era il più piccolo di tutti, ma anche il più impertinente, formarono il di- segno di impossessarsi della nave. Un dopo pranzo
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della nonna, quando sentì una voce che le diceva allegramente: - Buongiorno. - E vide un omino alto come un soldo di cacio saltar fuori da un ciuffo di
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tutte le ore che non de- dicava agli affari, solo, fumando la pipa e meditando sul modo di accumulare ric- chezze. Della sua numerosa famiglia, non gli
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far del giorno essi giunsero a una foresta di palme, al piede della mon- tagna d'Oriente, e sentendosi stanchi e spedati si misero a sedere. Celeste
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, cucire e guarnire l'abito della Principessa, sicchè all'alba era pronto. Ma appena le came- riere lo misero addosso alla Principessa, questa cadde in
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