Le Fate d'Oro
vette all'urto del vento, la polvere si sollevava in nuvoli altissimi, il lampo solcava i neri nuvoloni e il nostro ragazzo camminava sempre. Aveva
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All'ombra di un tiglio in fiore c'era un alveare che costituiva la ricchezza di un contadino. Quando le piccole celle del favo erano colme di miele
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suoi feudi e le sue immense ric- chezze, ma nessuno lo amava, neppure la moglie, che aveva scelta fra le fanciulle più nobili e belle del regno
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m'è nato mi darà un tozzo di pane! - Quand'ecco che vide scendere giù dalla cappa del camino un gran chiarore, ma un chiarore che illuminò a giorno
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porta? - E la porta di cristallo si spalancò e comparve una vecchia con una lanterna in mano. La donna era vestita del colore de- gli scogli ed il
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acceso. Il Re emanò un bando. - Comando e voglio che tutti gli astrologhi del mio regno, pena la testa, vengano subito a palazzo. - Gli astrologhi
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, gli lasciava fare tanti capricci quante sono le ore del giorno. E per la reggia non si ve- devano altro che bestie che scappavano e paggi che
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raccomandò più: fece alcuni passi verso Rosettina e si la- sciò cadere sotto il peso del fastello; ma nel cadere tirò gli orecchi a Rosellina. La
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abita ai piedi del Monte San Bernardo, sulla riva di un gran lago. Giunto colà, tu la lascerai e ti arrampicherai sui fianchi del monte, e a quanti
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per il Principino di cuori, erede del trono, e per i Principini, figli delle Regine sue amiche. Le torte, in numero di otto, furono cotte nel forno
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parti, poi si fermò sull'orlo del piatto, prese in bocca la frittatina e volò via. La vecchina rimase brutta, più brutta del solito, e per quel giorno
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arabo, togliendo il colletto a Saaud. Fortunatamente la camicia del ragazzo era troppo stracciata per tentare la cupidi- gia dei viaggiatori, e così non
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la rupe, si sprofondò nel lago, e il castello sparve come per incanto. Insomma, di tutte le sue praterie, del suo bestiame, dei suoi boschi, del suo
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fosse al mondo. Non soltanto il padre e la madre anda- vano orgogliosi di lei, ma anche tutti i sud- diti, grandi e piccini, del loro vasto reame. Una
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volta ebbe un bel rimugi- nare i mucchi di monete: gli parevano sempre poche, sporche, del colore dell'ot- tone e del piombo, e mandavano un certo
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nascita che tutti i medici, tutti i maghi e tutte le fattucchiere del regno, non erano riusciti a guarire; era muta. Il padre, ricchissimo mercante, che
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bambini del vicinato, che a poco a poco dovettero vendere terre, boschi, ser- vìti d'oro e d'argento, licenziare la servitù, ad eccezione di un
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- rire, si presenti al mio palazzo dentro un anno, un mese e un giorno. - Subito la collina del palazzo reale in- cominciò a formicolar di gente, e il
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Molti, ma molti anni fa, salpò un giorno l'àncora la nave dell'ammiraglio del Reame di Bengodi. Quella nave aveva a bordo, ol- tre all'ammiraglio in
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scorza di castagno; due brachine fatte con i petali rossi del croco; un giustacuore di foglie di querce; un fungo a guisa di berrettino sulla sua
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i sultani del- l'Oriente lo trattavano da pari a pari quando dovevano ricorrere ai suoi scrigni per ottenere imprestiti di danaro. - Hamid è grande
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cagione del proprio figlio, un giorno, postasi in testa la corona più splendida e indossata la veste di velluto più bella che avesse, andò a
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buona, che era un piacere. Ora, un giorno si sparse la voce che il Re di Francia menava in isposa la figlia del Re di Portogallo, e preparava regali da
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