Le Fate d'Oro
dicendogli: - Signore, mi pesan tanto queste le- gna; caricatemele, per carità, sul vostro cavallo. - Il Conte avrebbe risposto per le rime alla
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. Il povero uomo si lagnava. Come avrebbe fatto a passarlo? Non c'era nè una barca nè un ponte; nulla. Quando annotò, era sempre lì che ge- meva da
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dargli moglie. Il figliuolo del Re fece una smorfia e disse che lui non voleva prender moglie, perché nessuna donna avrebbe tollerato la cerbiatta, e
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vice-ammiraglio. Questi, convinto che il Re lo avrebbe fatto uccidere se non ubbidiva a Serpolino, ordinò che fossero subito armate tutte le navi
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. Passò un cane affamato e venne ad accucciarsi sulla porta della sua casa. Ro- settina aveva fame e avrebbe volentieri mangiato quell’ultimo pezzo di pane
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una fogliolina sola delle piante che c'erano nella grotta, l'avrebbe mangiata tutta in un boccone. Miserina pregò il moscone dalle ali d'oro di farle
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osavano muoversi Ognuno di essi avrebbe dato la vita per rasciugare le lacrime di quelle tre belle ra- gazze. Briciolina era la più desolata e non si
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privava di una sposa bella e pietosa, dalla quale avrebbe potuto sperare conforto nei giorni di sven- tura, che sempre abbiamo nella vita. Ma il bene
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possanza e quelle immense ricchezze, il Re era infe- lice. Un pensiero fisso lo perseguitava. - A chi avrebbe lasciato la co- rona? - Aveva fratelli, nipoti
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l'ammiraglio non avrebbe avuto il co- raggio di presentarsi senza di essi ai loro rispettivi genitori. La quistione più urgente era quella di sapere come vivere
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fretta, e che ci avrebbe pensato. Intanto i due fratelli maggiori cresce- vano ed erano divenuti due giovinotti. Il po- polo si affezionava ogni giorno
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, volle mettersi in cam- mino per andare a vendere al re di Fran- cia la stoffa preziosa a gigli d'argento. Un re gliela avrebbe pagata da re, e
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Accademia della crusca
