Le Fate d'Oro
, - bal- bettò - perchè la mamma mi aspetta; - e nello spingere lo sguardo sotto il portico vide che al di là di questo vi era un bel giardino, e con sua
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- tandomi per il letto, pensando al vostro av- venire; oppure mi affligge il tormento degli imbarazzi momentanei e dell'inverno che si avvicina. Non sono
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era occupata a rica- mare in mezzo alle sue ancelle. Queste s'inchinarono profondamente dinanzi al Conte e uscirono; la Contessa non osava alzar gli
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olio per empire la lucerna; e lui se ne stava al buio, in cucina, a sedere, e fan- tasticava. - Chissà se quando sarò vecchio que- sto figliuolo che
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. - Chi sa quel che ci sarà dentro, - disse Nennella al fratello. - Bussiamo, - rispose Felice; ma non poteva arrivare al battente. Allora pensò di alzare
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vide rimase di sasso, e la Regina pianse dirottamente. Il bambino aveva intorno al collo un rigo color san- gue, e più glielo lavavano, più diventava
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e prepotente. Un giorno disse al grande ammiraglio: - Ammiraglio, fa' preparare tutti i ba- stimenti di mio padre: fra un'ora dobbiamo salpar
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l'a- vrebbe presa con quegli orecchi d'asino? Un giorno che era rinchiusa in ca- mera sua e piangeva, come al solito, vide volare un moscone. Il
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babbo e la mamma distribuirono loro doni, consistenti in soldatini di stagno e in focacce, ne fecero parte al compagno, che il loro fratello maggiore
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quadri, il Re e la Regina di fiori, con numeroso seguito di Fanti e di famigli. Un giorno d'estate la Regina di cuori ordinò al giardiniere di
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e mi farò guidare dal mo- scone. - La notte, infatti, Miserina partì e dette la via al moscone dalle ali d'oro. Quelle ali, al buio, risplendevano
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Non v'era al mondo ragazzo d'aspetto più povero e miserabile di Saaud; aveva la camicia strappata, un colletto di vecchio ricamo, la giacchetta a
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castello, non rimase al Conte altro che una casina piccina piccina, in mezzo a un prato, dove teneva custodito un toro furiosissimo, ed era chiamata
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fosse al mondo. Non soltanto il padre e la madre anda- vano orgogliosi di lei, ma anche tutti i sud- diti, grandi e piccini, del loro vasto reame. Una
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notte d'accanto al letto della morta, e piangevano da intenerir le pietre. Non avevano potuto accendere nep- pure un lampanino alla loro povera mam- ma, e
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tutti alla stessa ora in casa della donna, la quale, al loro appa- rire, li chiamò ciascuno per nome. Questo fatto li scosse profondamente. Ser
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raccattato tutti i rami secchi che aveva trovati intorno al castello, ed era stanco morto. - Quest'anno, marito mio, - disse la Contessa avvicinando
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avevano il nido sugli al- beri vicini sentivano urlare tutto il giorno: - Torna torna e sentirai Che piacer tu proverai. - E vedevano la gente tutta
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soccorso dei compagni, verificarono se i sacchi erano legati solidamente intorno al collo delle vittime, legarono loro anche le mani e i piedi e li misero
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bimba non aveva altri al mondo che un fratellino scalzo e stracciato come lei, e una nonna vecchia, ma aiutatemi a dire vecchia. Gli anni e i malanni
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! - urlavano sera e mattina i suoi schiavi, quando egli traversava il cortile del suo palazzo per an- dare al bazar. - Hamid è generoso! - dicevano i
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quando lo diè alla luce, lo aveva soprannominato il principe Duolo. Il Re aveva ripreso moglie, e la se- conda Regina mise al mondo un bambino così bello
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preziose degne di essere portate da lei. Il mercante lo sentì dire: pensò al suo bel vestito di teletta d'oro, e benchè fosse vecchio, stravecchio
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