La tregua
sconquassate, e su noi pochi vivi. A noi parevano mirabilmente corporei e reali, sospesi (la strada era più alta del campo) sui loro enormi cavalli, fra il
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noi in quelle condizioni, fosse opportuno: era anzi necessario, e non sgradito. Ma in esso, ed in ciascuno di quei tre memorabili lavacri, era agevole
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noi? Provai a spalare, ma mi era materialmente impossibile. Se fossi riuscito a girare l' angolo, nessuno mi avrebbe più visto, ma era essenziale
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consegnava addirittura il mitra al primo fra noi che gli capitava sotto mano, e a gesti e urlacci gli faceva capire di andarlo a sostituire al posto di
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. Il capitano Egorov, che sudava sangue e aveva perduto compiutamente la testa, scelse fra noi una corvée di dieci uomini, e li fece mandare sul posto
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provvedimento ci sembrò assurdo e lievemente vessatorio, e accrebbe in noi l' ansia e l' attesa; ma il giorno seguente ne comprendemmo la ragione. Il
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borsa nera a prezzi per noi inaccessibili; ma trovò qualcosa di meglio. Scovò in Katowice un misterioso confratello, che disponeva di uno studio non
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capelli neri e gli occhi appassionati, e noi né gli uni né gli altri. Tutt' al più, poteva concederci di essere croati: anzi, ora che ci pensava, aveva
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decuplo di noi, e lo facevano, perché anche loro avevano esaurito le scorte alimentari, e anche loro intuivano che si partiva per un luogo in cui il
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casa da scegliere come meta. A noi italiani, abituati alle quinte di montagne e colline, e alla pianura gremita di presenze umane, lo spazio russo
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non si vive, e nessuno di noi (neppure Cesare, inurbato e cittadino romano "fin dal tempo di Nerone") era moralmente e tecnicamente attrezzato per la
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. Forse per questo, la foresta intorno al campo esercitava su di noi un' attrazione profonda. Forse perché offriva, a ognuno che lo ricercasse, il dono
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Come sempre avviene, la fine della fame mise allo scoperto e rese percettibile in noi una fame più profonda. Non solo il desiderio della casa, in
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ovvia già nel titolo, "Il Naufragio degli Abulici": gli abulici eravamo noi, gli italiani smarriti sulla via del rimpatrio, e assuefatti a una esistenza
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, ci stavano nel cuore, erano penetrati in noi, e vi sarebbero rimasti a lungo, immagini gloriose e vive di una stagione unica nella nostra esistenza
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, noi e il treno e la scorta, per sette giorni estenuanti, e devastammo il paese. Curtici era un villaggio agricolo di forse mille abitanti, e disponeva
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frustrazione e di tensione. Ci sembrava di avere qualcosa da dire, enormi cose da dire, ad ogni singolo tedesco, e che ogni tedesco avesse da dirne a noi
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