La tregua
Nei primi giorni del gennaio 1945, sotto la spinta dell' Armata Rossa ormai vicina, i tedeschi avevano evacuato in tutta fretta il bacino minerario
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dodicimila abitanti, era un villaggio al confronto: quella in cui entravamo era una sterminata metropoli. Non "blocks" di legno a un piano, ma innumerevoli
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rimesso (magari con sforzo) in posizione verticale, e non mi fossi messo scarpe ai piedi, non avrei ritrovato la salute e le forze. Perciò, in uno dei
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, in un sobborgo della città denominato Bogucice. A suo tempo, era stato un minuscolo Lager tedesco, ed aveva albergato i minatori-schiavi addetti ad
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, in cui i due francesi e io eravamo riusciti a sopravvivere e ad instaurare una parvenza di civiltà, rappresentava un' isola di relativo benessere: nel
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pieno, di speranze di ritorno e di delusioni, attesa e incertezza, caserma ed espedienti, quasi una forma frusta di vita militare in un ambiente
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carico del mediastino e del diaframma. Fece allora molto più di quello che normalmente ci si aspetta da un medico. Si mutò in mercante clandestino e in
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Avevo camminato per ore nell' aria meravigliosa del mattino, aspirandola come una medicina fino in fondo ai miei polmoni malconci. Non ero molto
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Nei pochi giorni che trascorremmo a Zmerinka ci riducemmo alla mendicità il che, in quelle condizioni, non aveva in sé nulla di particolarmente
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Il campo di raccolta in cui avevo così fortunosamente ritrovato Mordo Nahum si chiamava Sluzk. Chi cercasse in una buona carta dell' Unione Sovietica
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nuda terra, ci svegliammo al mattino in ottimo umore e salute. Eravamo contenti perché c' era il sole, perché ci sentivamo liberi, per il buon odore che
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Rimanemmo a Staryje Doroghi, in quella Casa Rossa piena di misteri e di trabocchetti come un castello di fate, per due lunghi mesi: dal 15 luglio al
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Come sempre avviene, la fine della fame mise allo scoperto e rese percettibile in noi una fame più profonda. Non solo il desiderio della casa, in
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danza di tacco e punta: lo specialista, un marinaio molto coscienzioso, provava tutte le sere, in una piccola cerchia di conoscitori e consulenti. Ora
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Che la partenza non fosse da attendersi "domani" in senso stretto, come aveva detto il selvaggio a teatro, in fondo non stupì nessuno. Già in varie
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vagone inviava due delegati al carro dei russi, che si era a poco a poco trasformato in un caotico bazar ambulante a questi, i russi distribuivano, al di
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viaggio, attraversavamo una nuova frontiera ed entravamo a Monaco, in preda ad una sconsolata stanchezza ferroviaria, ad una nausea definitiva di binari
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