La tregua
morte in cui da dieci giorni ci aggiravamo come astri spenti avesse trovato un suo centro solido, un nucleo di condensazione: quattro uomini armati
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perdita d' occhio. Il tutto era deserto, silenzioso, schiacciato sotto il cielo basso, pieno di fango e di pioggia e di abbandono. Anche qui, come ad
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, ma le respinse con stizza. Era un ex Kapo, e naturalmente era rimasto in servizio: chi altro infatti sarebbe riuscito a fare spalare neve a gente come
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divenne presto mia amica; ed un nugolo indefinito di ragazze solide come querce, non si capiva se militari o militarizzate o ausiliarie o civili o
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lo ritrovai nel campo di Bogucice due mesi dopo, non solo ristabilito, ma poco meno che florido, e vispo come un grillo; eppure era reduce da una
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Cesare. A Bogucice, Cesare rifioriva, visibilmente, di giorno in giorno, come un albero in cui monta la linfa di primavera; Aveva ormai al mercato un
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disse mai, né era uomo a cui fosse facile porre domande. Né era facile capire come in Auschwitz fosse sopravvissuto, poiché aveva un braccio
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Avevo camminato per ore nell' aria meravigliosa del mattino, aspirandola come una medicina fino in fondo ai miei polmoni malconci. Non ero molto
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tragico, di fronte alla molto più grave prospettiva della partenza imminente per una destinazione sconosciuta. Privi come eravamo del talento estemporaneo
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stupido come un gallo. A Sluzk si stava bene. Faceva caldo, anche troppo; si dormiva per terra, ma non c' era da lavorare e c' era da mangiare per tutti
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La gallina, e la notte passata all' addiaccio, ci fecero bene come medicine. Dopo un buon sonno, che ci ristorò quantunque avessimo dormito sulla
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Rimanemmo a Staryje Doroghi, in quella Casa Rossa piena di misteri e di trabocchetti come un castello di fate, per due lunghi mesi: dal 15 luglio al
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Come sempre avviene, la fine della fame mise allo scoperto e rese percettibile in noi una fame più profonda. Non solo il desiderio della casa, in
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arrangiato dalle donne; il Tenente, col naso in aria e gli occhi fissi al suolo, funereo, come se eseguisse una danza sacrificale. In divisa, naturalmente, e
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Che la partenza non fosse da attendersi "domani" in senso stretto, come aveva detto il selvaggio a teatro, in fondo non stupì nessuno. Già in varie
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, talvolta ciclopiche, talvolta nulle; e quanto alla qualità, imprevedibili come ogni cosa russa. Ricevemmo carote, e poi carote, e poi ancora carote
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: sentivamo l' urgenza di tirare le somme, di domandare, spiegare e commentare, come i giocatori di scacchi al termine della partita. Sapevano, "loro", di
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