La tecnica della pittura
Non si saprebbe precisare perchè fra lo stesso colore ad olio, ma una parte secca e l’altra liquida, avvenga repulsione, ma essa avviene in fatto e
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E nei colori, colla quantità normale d'olio che contengono, si ha pure un elemento favorevole d’aderenza sulla tela, suscettibile d’agire per
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Ciò dimostra che il colore fresco, sia più o meno saturo d’olio, non si amalgama col colore già secco, ed infatti l’olio liquido non ha il potere di
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Il prosciugo, come si è detto, è quella perdita di lucidezza che si vede succedere nel colore ad olio quando lo si distende in strati sottili, e
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Può avvenire però che il prosciugo accada anche dipingendo su di un piano privo affatto di interstizi di qualunque sorta, purchè nel colore ad olio
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Ogni diminuzione d’olio in un colore deve, per conseguenza, condurre al prosciugo; incamminare cioè, proporzionatamente alla quantità dell’olio
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’evaporazione di una essenza, perchè il primo assicura l’aderenza del colore al piano sottostante, per via delle ramificazioni solide fatte dall’olio negli
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pellicola superficiale di un grosso strato di colore ad olio molto liquido e in via di seccare; però questo non è un fatto particolare dell’olio, nè
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È ovvio che il colore ad olio adagiato sulla imprimitura della tavola o della tela riceve la maggior quantità d’ossigeno dal lato libero in contatto
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un terzo o un quarto dell’olio, e nel caso dell’impiego degli ossidi di piombo, si hanno dei precipitati e la necessità di depurazioni ed usi di
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Nelle pitture ad olio che si credette spesso di potere affidare ai muri e sull’intonaco di calce non sufficientemente isolato dai colori, l'azione
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Invece il potere di asportazione, per la volatilità estrema dell’essenza di petrolio e la proprietà di sciogliere l’olio in modo completo, è tale che
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Non si deve porre in dimenticanza che la grande resistenza della pittura ad olio, tanto alle alterazioni prodotte dalla luce che dagli agenti chimici
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L’avidità ben nota degli oli e delle resine per l’ossigeno che nella pittura ad olio producono il disgustoso ingiallimento di tutto o parte del
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L’altro latente pericolo della pittura ad olio odierna viene da una considerazione di gusto che si riverbera, per certe precauzioni poste in disparte
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olio, ma affatto tecnica perchè l’opaco vi richiede, oltre alla soppressione della vernice finale e alla sottrazione di una gran parte d’olio ai colori
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La gran forza di colorito delle tempere dei quattrocentisti era alcune volte sostenuta dal concorso dell’olio, mesticandosi con questo alcune tinte
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conglutinante dei colori, si inverniciarono a molte riprese, trasformandole in veri dipinti ad olio, poichè se la tempera al torlo d’uovo poteva avere
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Alla tempera all’uovo, sul finire del secolo XV, si sostituì il processo di dipingere ad olio, ma ciò non poteva accadere allo stesso tempo
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I colori quando sono preparati contengono olio, cera, resine, gomme, glicerina, destrina, miele, secondo che devono servire per la pittura ad olio, a
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Il bianco di Krems o Cremintz è il migliore di tutti i bianchi in uso nella pittura ad olio.
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Il bianco di piombo si può dire il colore principale della pittura ad olio, perchè vi si adopera nel maggior numero di tinte. Questo colore essicca
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Dal residuo pastello si può ancora ricavare una cenere d’oltremare, aggiungendovi quattro volte d’olio di lino e facendolo liquefare a bagno maria
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Quando le resine si mantengono semiliquide e tengono in soluzione un olio volatile, prendono il nome di balsami.
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ricavarne una vernice, comportasi come la coppale in modo che ridotta col fuoco a sciogliersi in un olio seccativo o in un olio essenziale, perde i
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Le vernici grasse, o di oli seccativi, sono esclusivamente formate di olio di lino cotto od olio di noce cotto colla coppale o coll’ambra. Queste due
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I principali oli seccativi sono: l’olio di lino, l’olio di noce, l’olio di papavero bianco e l’olio di canepa.
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L’olio di lino si estrae dai semi di lino per mezzo della compressione. È di colore giallo carico, fluido, di nauseante odore. Si solidifica o
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L’olio di noce. — Si ricava dalle noci giunte alla loro maturanza e secche. Le noci del suglans regio o noce ordinario sono le più comunemente usate
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Per ricavare l'olio dai semi di lino bisogna prima torrefarli per distruggere la grande quantità di mucillaggine che contengono, poi triturarli
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L’olio di papavero. — Si spreme dai semi del papavero bianco triturandoli e comprimendoli al torchio. Quando è puro, l’olio di papavero è meno
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L’olio di noce è meno seccativo di quello di seme di lino, ma è più chiaro. Congela a — 30°.
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Per estrarne l’olio si torrefanno leggermente i semi, si macinano al mulino e prima di metterli sotto il torchio si bagnano leggermente. L’olio
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L’olio di canepa. — L’olio di canepa si estrae dai semi della pianta di tal nome. I semi devono essere grassi, levigati, nerastri e pesanti.
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L’olio di papavero diventa rancido difficilmente. Esso è bianchissimo, ma meno seccativo di quello di semi di lino e di noce, ed oggidì è quello che
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L’olio di canepa è molto seccativo, ma è il meno adoperato in arte.
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Gli oli del commercio si possono trovare mescolati ad altri di qualità inferiore ed anche affatto diversa. L’olio di lino può essere unito ad oli
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Una semplice occhiata alla storia del processo di dipingere ad olio mette in rilievo lo sforzo durato dai primi oleanti per liberarsi dall’incomodo
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Fermiamoci per un momento alla considerazione dell'importanza della grossezza dello strato del colore nella pittura ad olio.
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Questo azzurro fu macinato ad olio di lino o di noce cotto o reso più seccativo coi consueti ossidi metallici, come anticamente si usava. Oltre la
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Ma di questa pittura singolare che si vuole impartisse ai colori una trasparenza e intensità inaccessibile alla pittura ad olio ed a fresco non
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della cera in ranno, ovvero, in termini più generali, in qualunque mezzo che valga ad incorporare la cera coll’acqua; la liquefazione al fuoco in olio
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Più incerta è la comparsa dell’olio di noce fra le mescite dei colori. Ciò non pertanto colori uniti ad olio e metodi per adoperarli vengono
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Nel codice del secolo XII Mappa Clavicula, o chiave del disegno, risulta adoperato l’olio di ricino, che pure addensasi per ossigenazione, a
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Le vernici di mescita e finali erano composte di sandracca, di ambra, o di mastice e sciolte nell’olio di lino o in quello di noce.
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accoglienza e diffusione ai processi inerenti. Le ragioni di clima per cui logicamente il processo ad olio doveva perfezionarsi ove più importava
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Cennino Cennini insegna che già si praticava la velatura ad olio sulle tempere, ma nella pittura ad olio, propriamente detta, diede luogo a metodi
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Coll’olio giorno per giorno umettavasi il margine del lavoro interrotto: olio per togliere i prosciughi ed olio per distendere facilmente le velature
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Dalla sommaria esposizione fatta delle vicende del processo di dipingere ad olio, risulta evidente come i pregi di durabilità che si possono
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Peggiorate le preparazioni delle tele con composti oleosi che il tempo indurisce e fa screpolare, si abusò di vernici e di olio per dipingervi sopra
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