Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La storia dell'arte

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Pinelli, Antonio 29 occorrenze

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sulle quattro pareti della sala una stupefacente e progressiva «trasformazione a vista» di un unico e vasto panorama, disseminato di monti, boschi

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Francesco Borromini in vista del Giubileo dell’anno 1650.

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, dove si stagliano le figure dei protagonisti della storia, minuscole dal punto di vista del formato, ma imponenti sul piano dell’effetto percettivo

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si allontana dal primo piano, si distribuisce, allo scopo di non sfuggire alla vista, come se poggiasse lungo e pendici di due simmetriche collinette

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esita, ad esempio, a celare alla nostra vista i volti dei due fedeli in primo piano, pur di rispettare l’impostazione spaziale che ha concepito: all

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sinestetica (ovvero che coinvolge simultaneamente diversi organi sensoriali: vista, udito, ecc.), cui ci hanno abituato i mass media, dalle quantità

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funzione di un punto di vista ben preciso: quello di uno spettatore posto ad una determinata distanza dalla tavola o dalla parete dipinta, e che guardi

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il messaggio. Da un certo punto di vista, tuttavia, è possibile affermare che non solo certe opere d’arte contemporanea ma tutte le opere d’arte si

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fosse vista da uno spettatore posto più in basso rispetto ad essa. In questo caso si tratta di uno scorcio non particolarmente pronunciato, ma

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vista molto ravvicinato, posto appena al di sopra dei piedi del letto funebre. In questo caso, Mantegna sembra aver usato la prospettiva in funzione

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faceva uso di lenti da vista, rifondò il genere della veduta paesistica tardo-seicentesca, aprendo la strada a quel vedutismo settecentesco di cui

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utilizzato la camera ottica da vari punti di vista, avvicinando e allontanando la camera dalla veduta per riuscire a definire anche i dettagli più minuti.

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, soffuso di luce, e Giuda, che mostra il suo animo infido, ritraendosi nell’ombra, come per sottrarsi alla vista degli altri.

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Nella seconda metà del Cinquecento la veduta prospettica fissa fu sostituita da uno scenario mutevole, ovvero da scene che cambiavano a vista davanti

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caratterizzata da uno straordinario virtuosismo, con mutazioni a vista che offrivano allo spettatore mirabolanti illusioni sceniche, all’insegna della

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mutazioni a vista. A ridimensionare il ruolo del testo della commedia e della tragedia contribuì anche la crescente importanza assunta dai cosiddetti

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La scenotecnica cinquecentesca finge ogni sorta di fenomeno naturale. Rompendo la staticità della scena fissa, la mutazione a vista delle scene

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a vista della scena: da una parte l’immagine che Baldassarre Lanci ha immortalato nel suo scenario da commedia, dall’altra la loggia che dà sull’Arno.

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Dal punto di vista compositivo, come abbiamo detto, il quadro è costruito secondo il modulo della sezione aurea: la parte sinistra, che termina con

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maiuscole ad imitazione delle epigrafi latine, questa tavoletta che è tutto sommato molto piccola e potrebbe sembrare, a prima vista, lo scomparto di

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sorprendentemente diminuito alla vista, rimpicciolito dalla distanza ed il soggetto secondario, che invece giganteggia in primo piano per virtù di prospettiva, sono

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. Fondandosi in massima parte sulla facoltà della vista, l’attribuzionismo può essere senz’altro insegnato ed appreso, ma non c’è dubbio che, per

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ancor meglio il suo punto di vista, Whistler aggiunge nella sua lettera quest’affermazione perentoria:

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Pietro: quest’ultime erano certamente di gran valore perché più costose dal punto di vista della materia usata, ma la porta di Filarete dichiara Flavio

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L’opera d’arte va vista nell’ambiente in cui si trova, meglio ancora se questo coincide con il luogo cui essa era originariamente destinata e per il

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dimensioni, i colori, la luce, ma soprattutto ne tradiscono la consistenza materiale, la corposa tattilità. La scultura va vista nel variare della luce

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che si sia mai vista». L’audace progetto di Bramante, infatti, si proponeva di innalzare un edificio degno, per grandiosità e magnificenza, non solo di

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consente di modellare forme architettoniche quanto mai audaci dal punto di vista statico e rinuncia all’ornato o lo confina in un ruolo del tutto marginale

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che da un punto di vista progettuale è sostanzialmente un’architettura che ha le sue radici nel gusto del Gotico internazionale. In Inghilterra, Francia

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