La storia dell'arte
stati realizzati. L’arte è strettamente connessa anche al concetto di durata: anzi, uno dei suoi moventi più profondi è proprio l’ambizione a realizzare
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’epoca in cui nell’Europa centrale si moltiplicavano le rivolte contadine e Giorgio stesso fu spodestato da una di queste, fomentata da feudatari suoi
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moderatamente, affascinato. Prima, invece, sembrava poco incline all’Antico, che proprio a Firenze aveva tra i suoi massimi cultori artisti del calibro di
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eleganti e flessuose in un paesaggio gaio, fiorito e quanto mai vario, illuminato dal fondo dorato, Masaccio ha preferito far campeggiare i suoi
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Archeologica, Medievale, Moderna. della nascita della prospettiva rinascimentale ad opera di Brunelleschi e dei suoi compagni d’avventura del primo
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Pinacoteca Vaticana perché nel XIX secolo fu staccato dalla parete originaria) rappresenta papa Sisto IV Della Rovere in trono, circondato da due suoi
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conferenze e dibattiti le rispettive discipline. Grazie anche alla conclamata eccellenza qualitativa di un linguaggio visivo che aveva avuto tra i suoi
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Leon Battista Alberti nel 1435, ma da lui tradotto anche in volgare. Diversamente dagli altri due suoi trattati sulle arti - il De statua, dedicato
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consapevolezza dei protagonisti: da un lato il dramma o il miracolo con i suoi protagonisti divini ed umani, dall’altro i personaggi di rango inferiore
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presenti un centinaio di suoi dipinti di diverse dimensioni e anche vari suoi disegni quadrettati (figg. 138-139), che dimostrano come egli abbia
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va di pari passo con la tecnica dello «sfumato»: nello sfondo dei suoi quadri (fig. 141), le montagne, avvolte da nebbie e vapori, assumono toni
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speciali» che discendevano «per li rami» dalle rozze mirabilia del teatro medievale, con i suoi macchinari per realizzare le apparizioni improvvise del
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asimmetrica, l’ovattata sonorità dei suoi accordi «in blu e oro», la liquida indeterminatezza di un’immagine ricca di atmosfera e suggestione, la tela con
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Palazzo del Pretorio, legato ad una colonna. Attorno a lui, i suoi aguzzini e, su un trono, Pilato. Ma è la parte destra del dipinto la più enigmatica
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orvietana un contratto assai lauto e vantaggioso. Egli, infatti, in cambio dell’obbligo di lavorare alla Cappella di San Brizio nei mesi estivi con i suoi
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determinate da scontri di fazioni orvietane che coinvolsero le magistrature dell’Opera del Duomo, i lavori ristagnarono. Né l’Angelico né i suoi aiutanti si
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pittore ha sicuramente scelto in funzione del tipo di incarico ricevuto e di quanto si attendevano da lui i suoi committenti.
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giornata di lavoro, sottolineando così, in modo provocatorio, l’impossibilità di Fig. 9 John Everett Millais, Cristo nella casa dei suoi genitori, 1850
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degli anni Ottanta, quando grazie ai ponteggi montati nella Cappella per procedere ad un restauro dei suoi affreschi che si concluse alla metà degli anni
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potrebbero essere state dipinte da uno qualsiasi dei suoi aiuti. Le meno riuscite (tavv. 3a-c) potrebbero essere state eseguite dal nipote Giovanni di
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della Cappella, sia stato utilizzato da Angelico o da uno dei suoi collaboratori come una sorta di laboratorio sperimentale in cui mettersi alla prova
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Abbiamo già chiarito, grazie ai documenti che parlano dei suoi lavori ornamentali sulla volta e a confronti stringenti con sue opere indubitabili che
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il ripetuto andirivieni di Cristo tra il luogo dove prega appartato e quello dove sono rimasti i suoi discepoli poggia su due soli immagini del
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seguente: Gesù e i suoi discepoli giungono a Cafarnao e incontrano il gabelliere, che chiede a Pietro di versare un tributo. Il discepolo è
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, dove Giacobbe giace in attesa della morte. Sulla scala Giuseppe sale in compagnia di un bambino biondo con il vestito verde (tav. 11d). È uno dei suoi
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ragazza sembra incerta se appoggiarsi ancor più decisamente alla ruota oppure al cuscino su cui già poggia un ginocchio. I suoi occhi sembrano
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, ancora gonfi di vento, riflette le divergenti direzioni dei suoi movimenti: il mantello s’inarca, avvitandosi in un vorticoso moto rotatorio, che
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venire alle mani; il mio sarà calmo, penserà con dolce gioia alla morte gloriosa che attende lui e i suoi compagni [...]. Voglio provare a mettere da
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per i suoi nemici. Rinsavito, medita circondato dalle carogne degli animali uccisi, dopo di che, disperato per la vergogna, deciderà di uccidersi. Il
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programmaticamente nei titoli della maggior parte dei suoi dipinti Notturno in blu e oro, Accordo in grigio e nero, Armonia in grigio e verde, Sinfonia in
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recarsi ad osservare direttamente, negli edifici e nelle raccolte più disparate, le opere d’arte che formavano l’oggetto dei suoi studi.
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esaltazione a stati di depressione (e qui, come capirete, torniamo all’aneddoto di Leonardo, che si blocca, tutto assorbito dai suoi pensieri, durante l
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della realtà, la comprensione delle sue leggi e dei suoi comportamenti e la sua riproduzione grafica, era in grado d’intervenire, manipolando e
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Lascaux, per quanto possiamo presumere, stava muovendo i suoi primi ed incerti passi.
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propensa a ritenere che il cambiamento sia stato operato dal Caravaggio nel momento in cui poté vedere conclusa la Cappella dove i suoi due dipinti
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splendore patinato delle quadricromie e, da qualche decennio, anche dalla molecolare fosforescenza dell’immagine elettronica con i suoi fasci di pixel
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ad una partita di jeu de paume con Luigi XIV venticinque suoi quadri, tra cui i suoi tredici Poussin. Il re, bontà sua, dopo averli incamerati (è per
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dell’Île de France (fig. 41). Signac era di idee anarchiche, come del resto tanti suoi amici pittori, dal più anziano e rispettato Camille Pissarro
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dalla scultura di Nicola Pisano e dei suoi seguaci come Arnolfo di Cambio e Giovanni Pisano, che abbandonarono la tradizione bizantina, ispirandosi
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