La storia dell'arte
fondamentalmente convinti che la qualità di un’opera artistica risieda nella sua forma e non nel suo contenuto. Il che, per tanti versi, è anche vero
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sua stessa passione per la cura dei particolari narrativi di una scena.
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diretta o mediata dalle opere di altri artisti), Delitio rimase fondamentalmente legato all’immaginario tardogotico. Per un’arte come la sua che introdusse
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Milvio. Com’è noto, Costantino attribuiva questa sua vittoria al favore di Cristo, il cui simbolo della croce aveva fatto inalberare sulle insegne del
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Negli sproni esterni della sua pala, Gentile ha invece ricavato degli spazi in cui ha dipinto una serie di fiori (fig. 87), che hanno certamente un
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Masaccio ebbe un rapporto molto stretto con Masolino da Panicale, che era originario della sua stessa zona, il Valdarno. Roberto Longhi, autore di un
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fisicità che Masaccio conferisce sempre alle sue figure. La Vergine siede su un cuscino, ma questa sua posa manca di una sua fisica concretezza: è
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, vestita con un ampio manto rosso, che tiene quasi in grembo sua figlia, la Madonna, la quale a sua volta ha in braccio il Bambin Gesù. «Anna Metterza
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mantello, dispiegandolo in modo da accogliere il gregge dei fedeli. Ma la Vergine non crea con il suo gesto uno spazio concavo: la sua figura si dispiega
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sua moglie Teodora, che si fronteggiano sulle pareti dell’abside della Basilica di San Vitale (fig. 105). Le figure, rigide e allungate, perdono di
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L'exploit prospettico compiuto da Pietro Lorenzetti nella sua Natività della Vergine (fig. 110) è senz’altro più perspicuo, sul piano della chiarezza
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’iscrizione con la sua mano destra. Egli è rappresentato nell’atto di declamare l'epigramma. Il vero soggetto è dunque il Platina che, al cospetto dei
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L’ordine gesuitico aveva creato con la sua chiesa principale a Roma la chiesa del Gesù un modello di edificio ecclesiastico e di ritualità liturgica
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con la morte nel cuore, obbedisce, porta l’ignaro giovinetto su un monte ed è sul punto di pugnalarlo sull’ara, quando un angelo ferma la sua mano
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Campaspe, la sua bellissima favorita, il pittore Apelle se n’era perdutamente innamorato, gliela cedette in dono, come segno dell’alta considerazione che
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primi passi della sua «invenzione». Nella sua biografia dell’artista quattrocentesco, Giorgio Vasari insiste molto su questa propensione di Paolo ai
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, questa si tramuta a sua volta in un’orrida caverna illuminata da bagliori infernali, un paesaggio invernale si anima a poco a poco fino a dar vita ad
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artistica sosteneva Leonardo, e con lui tutti i grandi artisti della sua epoca è regolata da un tempo non quantificabile in termini di stretta equivalenza
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sull’altare di una chiesa. E allora, quale poteva essere la sua destinazione?
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una predella. Uno degli enigmi più intriganti di questo quadro è, infatti, proprio quello concernente la sua destinazione e funzione originaria
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intriso di luce e la sua nitida distribuzione ha lo scopo di precisare meglio diversi piani di profondità, distanziandoli otticamente l’uno dall’altro.
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che spiegherebbe, con la sua condizione di prigioniero, l’enigma di quei piedi nudi altrimenti inspiegabili) e l’uomo corpulento di destra incarnerebbe
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Questo, secondo me, è il vero messaggio che Piero affidava alla sua tavoletta, un dipinto che forse non ebbe bisogno di un vero e proprio committente
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analitici confronti a tavolino tra fotografie e inducendolo a «battezzare» su due piedi la new entry, pronunciando il nome del suo autore e la sua
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’inconfondibile impronta conferita da Benozzo alle sue figure di repertorio in questa fase strettamente angelichiana della sua carriera. Si potrebbero fare
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pubblicò il bellissimo disegno conservato alla Royal Library di Windsor con la Testa di un giovane chierico (tav. 5c), attribuendolo data la sua
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saggio della sua bravura, salendo sulle impalcature di Angelico e Benozzo, mi appare cervellotica, anche perché è quanto mai improbabile che Fouquet, di
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, tornando dalla sua preghiera solitaria, trova i discepoli addormentati e rimprovera, raccomandando loro di vegliare e pregare. Nel Vangelo secondo Matteo, in
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è appena atterrato e la sua posa instabile è la risultante dell’ultima circonvoluzione con cui ha concluso il suo volo. Per puntellare il suo incerto
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poesia si svolge nel tempo e rappresenta un’azione nella sua durata. Forse Du Bos era già a conoscenza di quanto sosteneva Lessing in proposito. Comunque
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Ecco quanto il maestro disse all’allievo in quell’occasione, o quanto meno, ecco come Delécluze ricostruisce questo episodio della sua giovinezza
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ha scoccato la freccia con cui ha ucciso il serpente Pitone), una serenità che, come Winckelmann descrive mirabilmente nella sua ékphrasis dell’Apollo
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spazio, da quell’Europa che si andava rapidamente industrializzando. La sua sfida alla fotografia si giocava, dunque, sul terreno dell’esotismo e dell
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ancor meglio il suo punto di vista, Whistler aggiunge nella sua lettera quest’affermazione perentoria:
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’artista compose il Canone, un trattato di cui si sono conservati solo pochi frammenti. In esso Policleto esponeva la sua teoria del bello, incarnata nella
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definizione tratta dall’Ars poetica dello scrittore latino Orazio, che a sua volta discendeva da una formula di Simonide di Ceo (VI-V sec. a.C.), circa la
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Basilica di San Pietro in Vaticano. Nella sua lode, Biondo Flavio mette a confronto l’opera di Filarete con le antiche porte argentee della Basilica di San
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, s’ispirò proprio il Botticelli per realizzare la sua celeberrima tavola, conservata agli Uffizi (fig. 15).
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Come abbiamo detto, per valutare un’opera d’arte occorre prestare particolare attenzione alla sua consistenza materiale, valutandone non solo lo
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bloccare per sempre, sul muro o su un altro supporto, ciò che per sua natura è transitorio, mutevole, mortale e caduco, è certamente una caratteristica
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Secondo una leggenda tramandata da Plinio nella sua Naturalis Historia, i Greci attribuivano l’invenzione della pittura ad una donna innamorata, la
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Questo topos dell’artista mago e veggente, che agisce in preda ad un’ispirazione e cade in trance per risvegliare la sua attività oracolare, si
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ed eventualmente modificarla, come artista metteva questa sua conoscenza al servizio della bellezza e del bisogno, insito nella nostra natura umana, di
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smagrito dai patimenti e si mostra in tutta la sua dolente e straziata afflizione e rigidità cadaverica, nel Vesperbild michelangiolesco, ma anche in
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ogni probabilità, derivava a sua volta da altre e precedenti opere d’arte antica). In altri termini, è probabile che Caravaggio conoscesse tanto il
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peculiare con cui ciascuno di essi imita la natura, potrà a sua volta acquistare una propria e inconfondibile «maniera». Per quanto datate possano
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È necessario, inoltre, tener presente che l’opera d’arte è una testimonianza molto peculiare, con una sua storia e una sua vita, spesso assai lunga e
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una scena che, per la sua impressionante miseria, incita alla rivolta. Immaginiamo invece l’epoca sognata della felicità e del benessere e
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A dispetto della sua «sfortuna» critica, la grande tela di Signac non passò invano. Basti pensare a quanto gli debba Luxe, calme et volupté, il
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nella sua Lettera a papa Leone X, forse materialmente redatta al suo grande amico Baldassarre Castiglione, ma sicuramente concepita dall'artista nel 1519
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