La storia dell'arte
gli avvenimenti artistici, sforzandosi di collocarli nel contesto temporale nel quale sono stati concepiti e per il quale, in via privilegiata, sono
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anche per gli storici della cultura materiale, grazie alla cura analitica con cui sono rappresentati abiti, strumenti di lavoro, attività contadine. Nel
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dell’umanità, sono la metafora della ricchezza e del potere terreno sottomessi alla maestà divina. Così Palla Strozzi poteva sottolineare che la sui
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apparteneva la predella masaccesca fu realizzato nel 1426. A dispetto di tale contemporaneità, però, i due dipinti sono, stilisticamente, agli antipodi, tanto
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la prima opera frutto della collaborazione tra Masolino e Masaccio. Su questo, tutti gli studiosi sono concordi, anche se c’è tra di essi qualche
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coincidono con quelle della geografia dell’arte: le «sfasature» tra l’una e l’altra mappa sono innumerevoli.
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Se è vero che le opere d’arte sono il prodotto del proprio tempo e ne portano impresse tutte le stimmate, è altrettanto vero che esse godono, in un
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classificate in base ad una suddivisione in quattro diversi stili («primo», «secondo», «terzo» e «quarto stile»), tali pitture parietali sono tutte variamente
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Ovviamente non sono sopravvissute soltanto le pitture parietali dell’area vesuviana. Per fare solo un esempio, basti ricordare l’affascinante
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inserito anche il pulpito con la scala per salirvi. Gli astanti che si assiepano attorno al presepio non sono presenze astratte e disincarnate, ma sono
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d’arte contemporanea sono state concepite dal loro autore come «opere aperte». In altre parole, come un progetto di comunicazione che non si presenta
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, che rimangono esclusi dalla rivelazione del divino, sottolineandone in questo modo l’eccezionalità. Anche queste due figure di Brunelleschi sono di
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, visto da una particolare angolazione di Piazza della Signoria. Le tavolette, se mai davvero sono esistite, non ci sono pervenute, ma grazie alle
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scoperte geografiche compiute a cavallo tra Quattro e Cinquecento sono rivelatori di un clima culturale in cui scienza, arte e spirito d’impresa
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gli oggetti in primo piano sono quasi a tutto tondo; mano a mano che la scena digrada verso piani visivi che simulano una maggiore distanza dall
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sacrilego cui alludono simbolicamente gli stemmi che adornano il camino. In essi, infatti, sono rappresentati due consueti emblemi di eresia: lo scorpione
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sono giunte fino a noi molte e dettagliate descrizioni contemporanee, ma anche parecchi disegni e stampe. Questo disegno di scenografia, ad esempio, è
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tra il valore di un manufatto e le ore di lavoro che sono state impiegate per realizzarlo.
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, con quei tre personaggi in primo piano sulla cui controversa identificazione si sono esercitati e accapigliati plotoni di storici, storici dell’arte ed
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La tradizione esegetica del quadro è quanto mai ampia ed eterogenea: tutti gli studiosi che si sono occupati di Piero hanno formulato ipotesi, molto
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» sono innanzi tutto le opere d’arte quadri, affreschi, statue, edifici -, i nostri «archivi» sono le chiese, i musei, i palazzi, le raccolte. La città
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’arte di cui ci occupiamo. Riguardo a questo tipo di testimonianze, i nostri metodi di indagine e di verifica sono ovviamente gli stessi usati dagli
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L’attribuzionismo e chi lo pratica con successo sono talvolta circonfusi da un ambiguo alone di magia e di divinazione, che non giova a coglierne l
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che sarà tanto più precisa e definita quanto più lo sono le nostre già consolidate conoscenze sull’autore di quella determinata opera. Orientandoci
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numero di opere giunte fino a noi nell’anonimato o con attribuzioni errate. Innumerevoli sono i casi in cui queste nuove acquisizioni hanno
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che merita di essere sottolineata. Entrambe sono marginali rispetto alle corrispondenti scene figurate, di cui costituiscono la ricca intelaiatura
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analoga, di cui abbiamo già sottolineato la conformità ai modelli più tipici del repertorio benozzesco. Da una parte sono innegabili le stringenti
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alcune teste, quelle di fattura più modesta, sono attribuibili a Pietro d Nicola Baroni, mentre quelle di tono più elevato sono da assegnare a
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accomuna i tre disegni. I tre fogli, infatti, sono disegnati sia sul recto che sul verso. Dietro il «chierico» sono disegnate a penna e bistro, ma su
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, ma tutti e tre sono stati a suo tempo convincentemente attribuiti a Benozzo, e presentano infatti quel carattere più opaco e «di maniera» che
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», affermando che le arti della parola, ovvero la letteratura, sono «arti del tempo», poiché la narrazione, sviluppandosi diacronicamente, possiede una propria
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sono simultanei, ma sono separati tra loro da una distanza temporale (tradotta in termini spaziali).
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Ma il gusto sperimentale e il sottile intellettualismo che gli sono propri, hanno indotto il Pontormo ad utilizzare il metodo della «narrazione
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Vi sono occasioni in cui la presenza di un istante non è incompatibile con le tracce di un istante già passato; le lacrime del dolore coprono
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Le analogie tra il Perseo e l’Apollo sono evidenti: le misure innanzi tutto, e poi il braccio sinistro teso, il manto che l’avvolge ricadendo in
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quali sono, per masse vigorose: non si vedono più i bottoni, ma resta l’abito; si perde l’abito, ma resta il modello; non c’è più il modello, ma
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collezionismo che si compiaceva di accumulare le opere d’arte migliori, pagandole a prezzi da capogiro. Ci sono giunte molte invettive di oratori di epoca
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quale era stata appositamente concepita. Le architetture restano (quasi sempre) nel luogo in cui nascono, e spesso sono realizzate con materiale
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Il movente «magico» dell’operare artistico non è necessariamente in conflitto né esclude altre e apparentemente opposte motivazioni che sono anch
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’istoria: parte dell’istoria sono i corpi: parte de’ corpi sono i membri: parte de’ membri sono le superficie.
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invenzione e memoria, due termini che solo in apparenza sono contraddittori, ma in realtà sono due facce della stessa medaglia.
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Il primo esempio ce lo forniscono due quadri famosi, che sono entrambi conservati al Louvre. Per la verità, essi sono separati, in quell’immenso
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Naturalmente non sempre le opere d’arte sono rimaste, come in questo caso, nei luoghi per i quali sono state concepite, ma se uno storico dell’arte
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astratti e non concrete realtà storiche. Sono «etichette» di carattere generale escogitate allo scopo di mettere ordine nell’affollato panorama della
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scherno e disprezzo per certe manifestazioni artistiche, oggi invece sono utilizzate in modo sostanzialmente neutrale, classificatorio.
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componente, più o meno marcata, di classicismo, i cui canoni estetici sono maggiormente conformi agli ideali di armonia e di misura della tradizione antica. In
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. numerose altre «sottocategorie», senza dimenticare quanto si è detto all’inizio, e cioè che ciascun artista e, al limite, ciascuna opera sono un
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divinità fatte a somiglianza dell’uomo. Di tanto in tanto le spinte anti-iconiche si sono riaffacciate nel Cristianesimo, ma sono state puntualmente
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, per evitare dissesti statici si ergono su fondazioni a palafitta, con pali, che per trovare un solido appoggio, sono piantati in profondità nel
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Il Gotico internazionale corrisponde ad una fase che gli storici sono soliti denominare «autunno del Medioevo», ispirandosi al titolo di un celebre
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