Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: si

Numero di risultati: 240 in 5 pagine

  • Pagina 1 di 5

La storia dell'arte

253147
Pinelli, Antonio 50 occorrenze

La storia dell'arte

Il tema del rapporto tra la narrazione di una sequenza di azioni che si svolgono in un arco temporale più o meno lungo e la loro rappresentazione

La storia dell'arte

Alcuni anni fa si tenne a Trento, nel Castello del Buonconsiglio, una bellissima mostra dedicata al ruolo chiave svolto dai territori alpini nella

Pagina 103

La storia dell'arte

’eleganza dell’abbigliamento. In esso si incontravano, fondendosi senza stridori, due modalità di rappresentazione apparentemente di segno opposto: quella

Pagina 103

La storia dell'arte

Questo gusto per il dettaglio realistico e per la saporita descrizione di attività quotidiane non lo si ritrova, però, esclusivamente negli ambienti

Pagina 107

La storia dell'arte

Pur essendo consapevole della rivoluzione prospettica che si era affermata a Firenze (di cui sicuramente aveva una conoscenza, non sappiamo se

Pagina 109

La storia dell'arte

La grande pala dell'Adorazione dei Magi, alla cui realizzazione Gentile si dedicò per tre intensi anni, presenta comunque una caratteristica che la

Pagina 110

La storia dell'arte

oro incenso e mirra a Gesù Bambino, per adorarlo e compiere un atto d’umiltà nei confronti del figlio di Dio che si è voluto incarnare per la salvezza

Pagina 110

La storia dell'arte

Fabriano ha utilizzato tutti questi accorgimenti, ma al tempo stesso si è preoccupato Fig. 85. Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi, 1423, Firenze

Pagina 111

La storia dell'arte

(in gran parte andato perduto), ma la sua caratteristica più interessante è che si Fig. 88. Masaccio, Adorazione dei Magi, 1426, Berlino, Gemälde

Pagina 116

La storia dell'arte

Per esemplificare come meglio non si potrebbe l’irriducibile diversità tra il linguaggio figurativo di Masaccio e quello di Masolino, non c’è manuale

Pagina 125

La storia dell'arte

spazio entro cui si muovono è definito in modo sintetico, ma molto chiaro: la direzione da cui proviene la luce è deducibile limpidamente, i vari

Pagina 126

La storia dell'arte

Il confronto è tanto più illuminante perché ci mostra due dipinti che hanno un medesimo soggetto: la Madonna della Misericordia. Si tratta di un

Pagina 128

La storia dell'arte

Si osservi questa magnifica tavola con la Madonna della Misericordia, conservata a Saluzzo (fig. 99). Benché databile intorno al 1498-99, e dunque

Pagina 128

La storia dell'arte

sua moglie Teodora, che si fronteggiano sulle pareti dell’abside della Basilica di San Vitale (fig. 105). Le figure, rigide e allungate, perdono di

Pagina 136

La storia dell'arte

Sullo sfondo della Consegna delle chiavi si staglia, al centro, un grande tempio a pianta ottagonale, coronato da una cupola e affiancato da due

Pagina 146

La storia dell'arte

Quel che più ci interessa in questo contesto, però, è l’espediente prospettico di cui Melozzo si è servito per rendere più magniloquente la propria

Pagina 150

La storia dell'arte

Mantegna, in quegli anni, non si era limitato a fingere su una tela o su una parete piana uno spazio tridimensionale, ma aveva addirittura concepito

Pagina 150

La storia dell'arte

prospettica realizzata a Roma da Borromini nel Palazzo Spada Capodiferro in pieno XVII secolo (fig. 118). Si tratta di un colonnato che in realtà è di

Pagina 152

La storia dell'arte

Già a partire dal primo Seicento erano cominciate a svilupparsi le specializzazioni, con artisti che si dedicavano esclusivamente alla progettazione

Pagina 164

La storia dell'arte

La vita degli artisti antichi è costellata di aneddoti divenuti veri e propri tópoi, luoghi comuni: formule che si tramandano da una narrazione

Pagina 17

La storia dell'arte

comunque soprattutto, quando si tracciavano le linee di fuga e l’impianto prospettico di «sfondati» illusivi o di altri specifici generi artistici

Pagina 174

La storia dell'arte

scortassimo e diminuissino al centro [...] e tanto insomma si adoperò in queste difficultà, che introdusse via, modo e regola di mettere le figure in

Pagina 188

La storia dell'arte

virtuosismi e sorprendenti trompe-l’œil, come si può vedere nel più celebre di questi Studioli intarsiati, quello di Federico da Montefeltro nel Palazzo Ducale

Pagina 189

La storia dell'arte

La scenografia prospettica cinquecentesca è frutto del clima di fervore umanistico con cui si cercò di resuscitare il teatro all’antica, imitandone

Pagina 192

La storia dell'arte

Nonostante gli accenni di Vitruvio di cui abbiamo detto, oggi si ritiene che nel teatro classico questo tipo di scenari dipinti avesse un valore

Pagina 193

La storia dell'arte

teatrali, trasforma la ribalta teatrale in un ininterrotto caleidoscopio di metamorfosi sceniche: una veduta di città si dissolve in una gloria di nuvole

Pagina 199

La storia dell'arte

L’aneddoto si conclude, come spesso in Vasari, con un finale ridanciano: il pittore dichiara al duca che, alla lunga, non riuscendo ad immaginare di

Pagina 20

La storia dell'arte

Quanto alla spiegazione dell'impasse in cui si era venuto a trovare nel completamento del Cenacolo, Leonardo continua l’aneddoto vasariano confidò a

Pagina 20

La storia dell'arte

geniale scenografo. In alcune sue commedie egli si divertì a creare «effetti speciali» particolarmente impressionanti, fingendo incendi o inondazioni

Pagina 200

La storia dell'arte

collocata nell’Alta valle del Tevere, Piero si formò nella Firenze negli anni Trenta, collaborando con Domenico Veneziano. Ben presto Piero si emancipò

Pagina 203

La storia dell'arte

si tengano rigorosamente al di fuori del Pretorio (per non contaminarsi: cfr. Giovanni, 18, 28), sia del perché siano così poco interessati al dramma

Pagina 207

La storia dell'arte

colleghi la condividano fino in fondo. Naturalmente si tratta di una disciplina storica molto particolare, perché ha come principale oggetto di ricerca

Pagina 208

La storia dell'arte

L’attribuzionismo ha radici nella natura visiva dell’oggetto delle nostre ricerche: si tratta infatti di un metodo di lavoro che mira ad identificare

Pagina 209

La storia dell'arte

Come si vede, il prodigio non sta tanto nel metodo o in questa capacità di orientamento, quanto nell’ampiezza e precisione della mappa immagazzinata

Pagina 211

La storia dell'arte

Nel 1446, fra’ Giovanni da Fiesole si trovava a Roma al servizio di papa Niccolò V, per il quale dipingeva, tra l’altro, la cappella «parva et

Pagina 212

La storia dell'arte

esagonali da ciascuna delle quali si affaccia la testa di un personaggio non meglio identificato (tavv. 1a-i). Si tratta di una ventina di esagoni per

Pagina 218

La storia dell'arte

avere un peso rilevante nel successivo dibattito sulle teste orvietane. Nel 2002, infatti, la discussione si riaccese a seguito di una mostra dedicata

Pagina 224

La storia dell'arte

unità spaziali, distinte ma ravvicinate è diffuso fin dall’antichità: basti pensare alle raffigurazioni che si sviluppano sulla superficie curva di certi

Pagina 228

La storia dell'arte

cena», va con i discepoli a pregare nell’orto del Getsemani, sul Monte degli Ulivi. Raccomanda ai discepoli di sedersi e mettersi a pregare, poi si

Pagina 229

La storia dell'arte

Con lo scemare della luce e l’ispessirsi delle ombre ogni vacuo e minuto dettaglio scompare, quanto c’è di triviale si eclissa e vedo le cose tali e

Pagina 25

La storia dell'arte

collezionismo che si compiaceva di accumulare le opere d’arte migliori, pagandole a prezzi da capogiro. Ci sono giunte molte invettive di oratori di epoca

Pagina 27

La storia dell'arte

Questo topos dell’artista mago e veggente, che agisce in preda ad un’ispirazione e cade in trance per risvegliare la sua attività oracolare, si

Pagina 37

La storia dell'arte

L’opera d’arte va vista nell’ambiente in cui si trova, meglio ancora se questo coincide con il luogo cui essa era originariamente destinata e per il

Pagina 4

La storia dell'arte

Spesso i tipi iconografici si arricchiscono di nuovi e diversi significati, modificandosi e contaminandosi l’uno con l’altro, ed è importante saper

Pagina 43

La storia dell'arte

Dico composizione essere quella ragione di dipignere, per la quale le parti si compongono nell’opera dipinta. Grandissima opera del pittore sarà l

Pagina 50

La storia dell'arte

Tra il 1893 e il 1895 Paul Signac eseguì una grande tela di più di tre metri per quattro che si intitola Au temps d’harmonie (l’âge d’or n’est pas

Pagina 62

La storia dell'arte

Limitiamoci pertanto a ribadire come ciascuna grande «etichetta» rischia sempre di essere troppo generica se non si procede ad ulteriori suddivisioni

Pagina 78

La storia dell'arte

La pittura bizantina, com’è noto, discende dai modelli dell’arte classica, che però, col tempo, si erano andati riducendo a formule sempre più

Pagina 82

La storia dell'arte

La cultura figurativa, in quest’epoca, si diffondeva velocemente anche grazie alla mobilità degli artisti, che si spostavano volentieri da una corte

Pagina 99

La storia dell'arte

, riconosciamo una delle più peculiari cifre stilistiche del Gotico cortese nell’andamento sinuoso dei panneggi, che si attorcigliano e si snodano in lente

Pagina 99

Cerca

Modifica ricerca