La storia dell'arte
opere destinate a durare nel tempo. A sopravvivere, se non in eterno, ben oltre la breve esistenza di chi le ha generate e commissionate. Ma anche se
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Pur essendo consapevole della rivoluzione prospettica che si era affermata a Firenze (di cui sicuramente aveva una conoscenza, non sappiamo se
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pertanto in sé sia la leggenda del crollo del Tempio della Pace che quella della fragilità del potere dell’impero romano, delle cui folgoranti glorie
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riflette la luce in modo diverso a seconda se è stato martellato, oppure granito, cioè cosparso di sostanze che trattengono la luce ombreggiandolo e
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Se analizziamo questo dipinto sotto il profilo della spazialità, ne risulta che la sua composizione non obbedisce ad una logica prospettica rigorosa
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dell'abside. A dispetto delle tenui ombreggiature, le figure appaiono appiattite, quasi disincarnate, anche se sopravvive qualche sporadico accenno alla
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degli affreschi denuncia la presenza di una pluralità di mani, riconducono a Giotto, se non la loro intera realizzazione materiale, quanto meno la
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concluso in se stesso, ma presuppone e talvolta apertamente sollecita un intervento attivo da parte del pubblico, che ne completi a proprio piacimento
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Tutti questi virtuosismi spaziali sembrano davvero preannunciare l’imminente rivoluzione prospettica brunelleschiana. Ma non è certamente un caso se
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scena affrescata e più imponenti i personaggi che la abitano: è il cosiddetto «scorcio di sottinsù», ovvero la rappresentazione di una scena come se
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problema prolungando illusivamente, con un calibrato accorgimento prospettico, il coro della chiesa, in modo che essa apparisse a croce greca anche se in
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Campaspe, la sua bellissima favorita, il pittore Apelle se n’era perdutamente innamorato, gliela cedette in dono, come segno dell’alta considerazione che
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che come scena in cui si svolge la narrazione di un evento miracoloso: la prospettiva racconta se stessa attraverso questo gioco di linee di fuga, di
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in che spendeva e consumava il tempo: «Eh, Paulo, questa tua prospettiva ti fa lasciare il certo per l’incerto; queste son cose che non servono se non
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Ignoriamo se l’aneddoto sia vero, ma è sicuramente verosimile. Ad ogni modo ciò che è interessante nell’affermazione di Donatello (o, più
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palazzo, ma un’aulica e sovrabbondante cornice, che invece di fare da sfondo convoglia lo sguardo dello spettatore al di là di se stessa, nello spazio
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edifici romani celebri come il Colosseo, la Torre delle Milizie, il Pantheon (se ne intravede la cupola) e Castel Sant’Angelo.
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supremazia prospettica, che Piero volle forse portare con sé alla corte di Urbino. Per far vedere di che cosa lui, e lui solo, era capace.
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naturale, che, tra l’altro, per essere mantenuta ed affinata richiede studio ed un costante esercizio. Checché se ne dica o pensi, si può essere degli
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innato talento che poteva ben dirsi prodigioso, ma la strepitosa memoria visiva di cui erano dotati per natura sarebbe stata sterile se non fosse stata
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spazio e nel tempo. Quando ci si trova di fronte ad un’opera di cui non conosciamo l’autore, i dati visivi che ricaviamo dal suo stile (ma va da sé che
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se per le intervenute difficoltà economiche o per altre ragioni. Sta di fatto che Benozzo Gozzoli si offrì di sostituire il maestro nel compimento
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, Londra, Tate Gallery. ridurre il valore di un’opera d’arte alla mera quantificazione delle ore di lavoro ad essa dedicate. Anche se in questo caso a
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dipinte per così dire, per se stesso, senza condizionamenti di sorta. Ma questa libertà dà risultati diversi a seconda che l’artista lavori «di
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: quando «tira di pratica», come direbbe il Vasari, riproducendo le figure di repertorio del suo maestro, e quando dà il meglio di sé nell’effigiare
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prontezza del «colpo di pennello» (fig. 10). Ed è forse il caso di chiedersi se, date le sue ben note e ampie letture di testi orientali, anche Whistler non
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spaziale che è propria dell'immagine: se vediamo un personaggio che compare due o anche più volte in una stessa scena, esso deve essere rappresentato in
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misère et la faim où il était réduit, et aussi la joie et l’allégresse où il se trouve; l’admiration dont il est touché, le respect et la révérence qu’il
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nell’istante in cui, fuori di sé, sgozza le mandrie credendo di immolare i Greci; l’artista lo ha mostrato nell’istante in cui, riprendendo
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, lascia appena trasparire sulle labbra «il disprezzo e lo sdegno che egli in sé richiude, gli dilata le narici e sale all’altera fronte, ma resta
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Al contrario, Whistler, piuttosto che al Medioevo, guardava ad una realtà esotica il Giappone, la Cina altrettanto lontana, se non nel tempo, nello
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L’imitatore è un poveretto. Se l’uomo che dipinge solo l’albero, il fiore o qualsiasi superficie che gli si presenta dinanzi fosse un artista, il re
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del creatore artistico. E se ne troviamo, non a caso si tratta quasi sempre di firme di artisti greci o appartenenti al mondo ellenizzato. L’unico
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semplice ricettario, anche se ne conserva la struttura -, per poi proliferare nel Quattrocento e nel Cinquecento con un’infinità di trattati ed
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visivamente concetti e sentimenti. Va da sé che questo tipo di giudizio era anche applicato alla statuaria e alla scultura a rilievo.
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L’opera d’arte va vista nell’ambiente in cui si trova, meglio ancora se questo coincide con il luogo cui essa era originariamente destinata e per il
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tracciato la sagoma di un bisonte per propiziarne la cattura, anche se gli strumenti di intervento di Leonardo si erano immensamente affinati rispetto a
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Lodasi una storia in Roma nella quale Meleagro morto, portato, aggrava quelli che portano il peso, e in sé pare in ogni suo membro ben morto: ogni
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delle masse effigi degli esponenti rivoluzionari assassinati e oggetti a loro appartenuti, proprio come se si trattasse di immagini miracolose e di
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A partire da Cennino Cennini, come si è detto, gran parte della letteratura artistica del passato si interroga se l’artista debba osservare ed
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questo processo di rielaborazione creativa che gli artisti compiono assai di frequente, attingendo, non importa se in modo deliberato o inconsapevole
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Naturalmente non sempre le opere d’arte sono rimaste, come in questo caso, nei luoghi per i quali sono state concepite, ma se uno storico dell’arte
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Da questo primo esempio, che ci ha mostrato un caso di filiazione diretta di un quadro da un altro (anche se Girodet ha sottoposto lo spunto tratto
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ciascun artista è un mondo a sé, e come tale è difficilmente riducibile ad una formula astratta e onnicomprensiva.
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costruendo su incarico del Partito socialista belga, ma poi, infastidito dai continui rinvìi («se è il titolo che li irrita scrisse con amaro sarcasmo a
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vicissitudini hanno acquistato un significato né dispregiativo né elogiativo di per sé, ma meramente connotativo. Come per il termine Gotico, su cui torneremo
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Limitiamoci pertanto a ribadire come ciascuna grande «etichetta» rischia sempre di essere troppo generica se non si procede ad ulteriori suddivisioni
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sé, proprio nella Firenze dei primi anni del XV secolo, quella rivoluzione prospettica brunelleschiana che ne avrebbe messo in crisi i presupposti per
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, anche se ovviamente non mancano le varianti e le declinazioni di carattere regionale e locale.
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lontana dalla tradizione classica, ma è come se questa si fosse andata prosciugando e disseccando. Sotto la lunga tunica le membra di Cristo non hanno
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