La storia dell'arte
Il tema del rapporto tra la narrazione di una sequenza di azioni che si svolgono in un arco temporale più o meno lungo e la loro rappresentazione
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’eleganza dell’abbigliamento. In esso si incontravano, fondendosi senza stridori, due modalità di rappresentazione apparentemente di segno opposto: quella
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, come nel caso, già menzionato, del gioco delle palle di neve, o come nella rappresentazione del mese di Dicembre (fig. 82), dove il pittore ha
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acuta rappresentazione di umili dettagli della vita quotidiana: anche nella pittura di Gentile da Fabriano convivono questi due aspetti del Gotico
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antipodi dell’empirismo con cui Gentile gestisce lo spazio della rappresentazione. Qui la luce proviene da una fonte unitaria ben individuata e ogni
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’attenzione compiaciuta nella rappresentazione dell’anatomia umana: colui che si è inginocchiato per ricevere il battesimo ha il corpo di un atleta. Masaccio
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La rappresentazione di un’illusoria tridimensionalità su una superficie bidimensionale costituisce una delle principali ambizioni della pittura
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un appiattimento nella rappresentazione di figure ed oggetti, con conseguente rinuncia a simularne la concretezza plastica e la solidità
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Vediamo qualche esempio di questa svolta epocale nella rappresentazione figurativa, preannunciata fin dal II-III secolo d.C. Fra il V e il VI secolo
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rappresentazione di uno spazio illusoriamente tridimensionale.
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credibile ed efficace l’ambientazione e la rappresentazione della scena, ma anche per articolare in senso temporale il discorso narrativo e per dilatarne
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scena affrescata e più imponenti i personaggi che la abitano: è il cosiddetto «scorcio di sottinsù», ovvero la rappresentazione di una scena come se
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espressiva, per amplificare e rendere ancora più drammatica e compassionevole la rappresentazione del Cristo morto, imponendoci un’angolazione che di
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Un’altra opera menzionata in tutti i manuali come caso esemplare di rappresentazione illusionistica è il coro bramantesco della chiesa di Santa Maria
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Dopo essere giunti, con questa nostra breve storia della rappresentazione illusionistica, fino al Settecento inoltrato, torniamo adesso sui nostri
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rappresentazione di un tema ben preciso: il sacrificio di Isacco. Vari artisti fra cui il senese Jacopo della Quercia, parteciparono al concorso, ma il
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Un dipinto basato sul sistema prospettico brunelleschiano è paragonabile ad una finestra spalancata sulla realtà visibile. La rappresentazione
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alla sua rappresentazione, aveva reso il cielo mediante l’artificio di inserire sulla tavola una superficie specchiante di metallo, in cui si
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tenderebbe a curvarsi sotto il proprio peso, compromettendo la precisione della rappresentazione prospettica.
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rappresentazione dello spazio basata su principi e pratiche figurative diverse da quelle prospettiche.
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andavano di pari passo nell’intento di mettere a punto gli strumenti e le tecniche di una corretta rappresentazione dello spazio fisico allo scopo di
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a punto di un metodo rigoroso di rappresentazione prospettica affonda le sue radici in un contesto sociale, economico e culturale caratterizzato da
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specchio, ottenendo cosi una fedelissima rappresentazione delle sue linee di contorno. Esisteva anche una camera ottica più maneggevole, «da passeggio
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’opera Leonardo affronta programmaticamente il tema della rappresentazione dei cosiddetti «affetti», cioè dell’espressione dei sentimenti e degli stati d
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pratica della cosiddetta prospettiva aerea, ossia della rappresentazione degli effetti percettivi prodotti dalla presenza dell’atmosfera. Essa
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Parlando di protagonisti della rivoluzione prospettica toscana non si può non accennare a Paolo Uccello, la cui passione per la rappresentazione
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risultati prospettici abbia raggiunto questa tecnica di rappresentazione dello spazio, che fu messa a punto da Donatello e si diffuse largamente, sia
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Dalle opere di Paolo Uccello traspare questa scelta di privilegiare la rappresentazione prospettica sopra ogni cosa, esibendo complicati virtuosismi
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di scoperta di uno strumento innovativo volto alla conoscenza della realtà e alla sua rappresentazione. Era ormai divenuta un puro strumento di
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«difficoltà» dell’arte, in pieno Cinquecento, non era ormai più considerata la simulazione della tridimensionalità, ma la rappresentazione del corpo
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sia i testi che le forme di rappresentazione scenica. Com’è noto, nel mondo classico il pubblico sedeva sulle gradinate di una cavea semicircolare
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rappresentazione di un Intermezzo (scene e costumi di Giulio Parigi), incisione. con mutazioni a vista caratterizzate da contrasti spettacolari tra ambienti e
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per l’immaginazione impetuosa e l’eroica rappresentazione del corpo umano, esaltato dall’energia scattante del disegno e dall’audacia e varietà degli
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modo che la sua apparizione risulti ogni volta proporzionalmente rimpicciolita o ingrandita rispetto alle altre. Tale rappresentazione
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Nell’affresco che sta di fronte al Testamento e morte di Mosè, Cosimo Rosselli ha occupato l’intero spazio con la rappresentazione dell’Ultima Cena
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’arte moderna: l’avventura dell’arte astratta, intesa come rappresentazione di ciò che non fa parte della realtà fenomenica e dunque è oltre la soglia
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nel Doriforo il suo più canonico paradigma, si basa su un complesso gioco di equilibri e bilanciamenti nella rappresentazione del corpo umano, che
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rilievi in terracotta, tutte concernenti la rappresentazione di Penelope che, afflitta e inconsolabile per il mancato ritorno di Ulisse da Troia
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dar voce ad una rappresentazione simbolica dei nostri pensieri e desideri. A ben vedere, però, Leonardo era anche «mago», perché attraverso l’analisi
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La rappresentazione della storia di Meleagro, articolata nelle diverse e drammatiche scene del suo mito (Meleagro caccia e uccide il cinghiale
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da David, adattando alla rappresentazione di un rivoluzionario assassinato a tradimento il tipo iconografico tradizionalmente associato nell
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evitare, specie per la rappresentazione della divinità, ma non solo, di ricorrere ad un naturalismo troppo schietto ed intenso, privilegiando invece una
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imitare solo la natura che lo circonda o se debba anche guardare alla rappresentazione che ne fornisce uno (o più) maestri. Questa seconda opzione, in
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«Stare a paragone con l’Antico» è proprio l’espressione che Baldassarre Castiglione usò in occasione della prima rappresentazione teatrale, tenutasi
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, che ama l’ordine e la misura, si ispira alla statuaria antica, rifugge dalla rappresentazione di pose e moti dell’animo troppo accesi e concitati
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schematiche e lontane da quella verità naturalistica che era alla base della rappresentazione nell’antichità classica.
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occhi chiusi, e il corpo che si inarca con dolorosa eleganza, discostandosi dalla croce. Certi schematismi nella rappresentazione dell’anatomia
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rappresentazione dell’immagine di Dio, e quella che affonda nell'humus della civiltà classica greco-romana, la quale ha invece dato forma e figura alle proprie
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