La storia dell'arte
’epoca in cui nell’Europa centrale si moltiplicavano le rivolte contadine e Giorgio stesso fu spodestato da una di queste, fomentata da feudatari suoi
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Il confronto tra queste due Adorazioni dallo statuto così diverso è però ugualmente significativo. Anzi, in un certo senso appare doppiamente
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che non metta a confronto queste due immagini che si fronteggiano nella Cappella Brancacci: il Peccato originale di Masolino ( fig. 95 ) e la
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chiese, nei musei, nelle piazze delle nostre città queste opere d’arte che provengono da un passato più o meno remoto. Stanno davanti a noi e ci
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ville e nelle domus di Pompei, Ercolano e di altri centri dell’area vesuviana, grazie all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che seppellì queste
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, rappresentando queste due finte cappelle o coretti che ampliano, sia pure Fig. 106. Giotto (attribuito a), Il presepe di Greccio, 1496 ca., Assisi
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archi trionfali identici, a tre fornici. La presenza di queste tre architetture riveste un alto valore simbolico connesso al tema della Consegna delle
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Nel Medioevo vigeva una netta distinzione fra le cosiddette Arti liberali e le Arti meccaniche, intendendosi con queste ultime tutte quelle attività
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In età barocca queste grandi macchine illusionistiche non furono utilizzate solo nelle chiese. Sulla scia di quanto aveva fatto vedere Piero da
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, che rimangono esclusi dalla rivelazione del divino, sottolineandone in questo modo l’eccezionalità. Anche queste due figure di Brunelleschi sono di
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vediamo, ad esempio, in queste due incisioni che illustrano, rispettivamente, il trattato di prospettiva di Wenzel Jamnitzer, pubblicato nel 1568, e quello
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in che spendeva e consumava il tempo: «Eh, Paulo, questa tua prospettiva ti fa lasciare il certo per l’incerto; queste son cose che non servono se non
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scortassimo e diminuissino al centro [...] e tanto insomma si adoperò in queste difficultà, che introdusse via, modo e regola di mettere le figure in
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affermato che queste, come in genere tutte le scene figurate di Paolo Uccello, hanno un rigoroso impianto prospettico, ma a dispetto di ciò presentano
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satirica (ambiente boschereccio con capanne). Queste suggestioni vitruviane indussero gli umanisti a concepire come scenario di spettacoli teatrali vedute
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triangolare, che consentivano l’alternarsi delle scene. Benché sia tuttora assai poco chiaro quale fosse il ruolo e il funzionamento di queste scenografie
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numero di opere giunte fino a noi nell’anonimato o con attribuzioni errate. Innumerevoli sono i casi in cui queste nuove acquisizioni hanno
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Le due vele dipinte dall’équipe dell’Angelico riflettono lo stile del maestro, che a queste date, in virtù del suo soggiorno romano e del suo ruolo
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vele, è pressoché inevitabile ipotizzare che l’autore di queste teste piuttosto mediocri e sostanzialmente estranee alla cultura figurativa
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vele dell’Angelico a Orvieto e nel ciclo di Benozzo a Montefalco, di queste luci virtuose [con tale locuzione Toscano si riferisce al peculiare uso
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fraintendimenti spazio-temporali, abbiano ben distinto queste due scene in primo piano, utilizzando a tal fine una ben precisa regìa di pose e di sguardi che le
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romana che si scagliano contro i collezionisti disposti a spendere un patrimonio per l’acquisto di opere di artisti famosi. Queste invettive sono tutte
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queste, figura un tema che ha innescato una delle dispute più accese e diffuse nella trattatistica d’arte: quali siano i modelli cui un giovane artista
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La letteratura è fatta di parole e queste non perdono nulla delle proprie qualità essenziali, qualunque sia il libro in cui le si trovi riprodotte
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formazione e di elaborazione di ogni singola opera d’arte. Queste infatti dipendono non solo dall’immaginazione dell’artista e dalla sua osservazione
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, ha le sue abitudini percettive e queste, bene o male, hanno Fig. 1. Michelangelo da Caravaggio, La crocifissione di san Pietro, 1600-01, Roma
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E interessante notare come gran parte di queste categorie storico-critiche nascano a posteriori e siano spesso il frutto di una reazione ostile alle
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Si badi bene, però: spesso si rischia di considerare queste categorie stilistiche come onnicomprensive delle tendenze di tutta un’epoca storica, ma
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tradizione che risaliva al Cinquecento. Prendendo spunto da queste concrezioni Fig. 52. Pietro da Cortona, Ratto delle Sabine, 1627-29, Roma, Pinacoteca
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settori della storiografia) un dibattito sull’utilità o meno di queste grandi categorie critiche di carattere molto generale. In Transformations in Late
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dei grandi pilastri e degli archi a tutto sesto. Grazie a queste audaci novità, cui si aggiungono altre membrature architettoniche propriamente gotiche
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. Parigi, Sainte-Chapelle, cappella superiore, 1241-48. contrastò queste istanze iconoclaste, sostenendo la necessità delle immagini nelle chiese per
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