Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La storia dell'arte

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Pinelli, Antonio 50 occorrenze

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’intreccia con quello per una descrizione attenta, fino al più minuto dettaglio della vita quotidiana, tanto da costituire una preziosa documentazione

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nella prima metà del Quattrocento, e pur provenendo da un ambiente totalmente differente rispetto a quello del pittore boemo Venceslao, condivisero la

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Ma non basta: forse non è un caso che l’immagine di questo arco rimandi soprattutto ad uno specifico arco trionfale, quello fatto edificare da

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Prima di arrivare a Roma, però, Gentile fu a Firenze, dove lasciò quello che oggi è certamente il suo più celebre capolavoro: la pala con l

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Un tipico confronto da manuale è quello tra l’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano e la predella con lo stesso soggetto di Masaccio (fig. 88

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Per esemplificare come meglio non si potrebbe l’irriducibile diversità tra il linguaggio figurativo di Masaccio e quello di Masolino, non c’è manuale

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le quali esse sono state concepite. A noi, che viviamo in un mondo assai differente da quello in cui esse sono nate e abbiamo una percezione dello

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funzione di un punto di vista ben preciso: quello di uno spettatore posto ad una determinata distanza dalla tavola o dalla parete dipinta, e che guardi

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quello di un imperatore su un’antica moneta. La bocca sigillata, Sisto IV guarda diritto dinanzi a sé senza degnare di uno sguardo i quattro nipoti, né

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), che ricorda un po’ quello che si apre al centro della cupola del Pantheon a Roma: un’apertura circolare sul cielo luminoso, con un parapetto da cui si

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Quello realizzato da Bramante può essere definito come un deliberato trompe-l’œil. Questo genere di trucchi illusionistici per sorprendere e

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riconoscere uno stato non dissimile da quello degli adepti alle Arti liberali, attraverso la costituzione di una propria accademia, l’Accademia delle Arti

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Battista Tiepolo, del quale ci limiteremo ad illustrare uno dei più grandiosi esempi di «sfondato»: quello che deflagra nella volta dello scalone

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quello di realizzare una terza porta, la cosiddetta Porta del Paradiso, e la formella presentata da Filippo Brunelleschi (fig. 130). Quasi coetanei

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trovato Brunelleschi. È assai probabile, infatti, che il metodo di riproduzione brunelleschiano implicasse due momenti distinti: quello in cui la

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Il trattato di prospettiva e geometria pubblicato dal grande pittore tedesco Albrecht Dürer nel 1525, rappresenta, assieme a quello sulle proporzioni

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geometria (1525). a quello dell’unificazione del punto di fuga. I pittori hanno presto imparato ad operare tali correttivi con aggiustamenti empirici

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fondamentale polo artistico dell’età moderna, quello costituito dalla pittura fiamminga e olandese, il cui punto di partenza era stata una

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mezzo foglio regale e quello ferma ben dinanzi ali occhi tua, cioè tra l’occhio e la cosa che tu vuoi ritrarre, e di poi ti poni lontano col ochio al

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virtuosismi e sorprendenti trompe-l’œil, come si può vedere nel più celebre di questi Studioli intarsiati, quello di Federico da Montefeltro nel Palazzo Ducale

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momenti diversi di una battaglia che si svolse nella piana dell’Arno, nel 1432, e che vide prevalere l’esercito fiorentino su quello senese. Si è sempre

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ispirato a quello antico per la cavea, ma privo della scenae frons, che è significativamente sostituita da un palcoscenico in cui si scalano in profondità

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una predella. Uno degli enigmi più intriganti di questo quadro è, infatti, proprio quello concernente la sua destinazione e funzione originaria

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quello dei colleghi, la cronologia di un’opera si può a volte dedurre indirettamente dalla presenza o meno di tali influssi, i quali ci possono

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, compiendo con essa quello che è ritenuto da sempre il suo massimo capolavoro. Oltre alle sei rimanenti vele della volta, infatti, egli dipinse sulle

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Lorenzo Ghiberti ha inserito tanto nella seconda che nella terza porta del Battistero fiorentino, di cui riproduco quello in assoluto più noto: il tondo

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linguaggio aspro e stentato, che ben poco ha a che fare con quello dell’Angelico e del suo entourage. Grazie ai documenti d’archivio che ci parlano

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alcuni, come questi cinque che sono indubbiamente tra i più sorprendenti (tavv. 4a-e), si ha la netta sensazione che quello spazio di libertà dai

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, attutito e non dà luogo ad evidenti difformità tra il lato destro e quello sinistro: ogni dettaglio è rigidamente simmetrico ed anche le pupille hanno

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po’ imbalsamato, scelto per le grandi figure dipinte nelle vele è cosa diversa d quello scelto per gli ornati scarsamente visibili, dove il pittore ha

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Nella chiesa-museo di San Francesco, infatti, erano presenti, tra gli altri, tre importantissimi disegni: uno lo abbiamo già incontrato, è quello con

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piuttosto che sulle differenze tra il potere evocativo della parola e quello rappresentativo dell’immagine. La sentenza oraziana fu ribadita infinite volte

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bozzetto su un tema prescritto dal maestro. Un certo anno il tema fu proprio quello cui David stesso stava lavorando in proprio: Leonida alle

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Avete scelto un istante diverso da quello che io mi propongo di rappresentare. Il vostro Leonida dà il segnale per prendere le armi e avviarsi alla

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momento scelto da Timomaco è quello immediatamente successivo all’acme del furore, quando Aiace, ormai rinsavito, riflette sulla strage compiuta. Il

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differenza tra lo storico dell’arte e quello della letteratura, ricorrendo ad un esempio tanto gustoso quanto efficace ed appropriato. Diceva Dionisotti

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è preferibile osservare ed ispirarsi direttamente alla natura? Ed infine: è forse necessaria una sintesi fra il modello offerto dalla natura e quello

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’insegnamento della pittura e della scultura a quello delle sette Arti liberali.

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più noti, quello di Erwin Panofsky e quello di Maurizio Calvesi). Tuttavia, piuttosto che soffermarmi sulle sue diverse interpretazioni, preferisco

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’immagine bidimensionale (nel caso della pittura) o tridimensionale (in quello della scultura) è stato, fino ad un passato non poi così remoto, uno dei

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cadavere di Meleagro né quello di Fig. 31. Morte e trasporto funerario di Meleagro, 150-160 d.C. ca, Istanbul, Museo Archeologico. Fig. 32. Luca Signorelli

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’immaginario collettivo al corpo esanime di Cristo. Non c’è dubbio che ciò evocasse nel pubblico dell’epoca (e forse anche in quello attuale) un’aura di

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a quello di Meleagro, ma se è assolutamente certo, come ha giustamente puntualizzato Settis, in un saggio intitolato Ars moriendi: Cristo e Meleagro

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dell’arte, quello che, in sintesi, potremmo definire dell’«arte nata dall’arte».

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quanto avviene oggi e probabilmente continuerà ad avvenire in futuro non soltanto nel processo di formazione di ogni singolo artista, ma anche in quello di

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’accento è posto sulla beata armonia di un luminoso paesaggio mediterraneo, quello di Saint-Tropez, dove lavoro e tempo libero s’intrecciano

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modo paragonare a quello attuale di «Soprintendente alle antichità». In particolare, egli chiede di poter realizzare una dettagliata mappa della Roma

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Pietro, particolare, 1657-66, Città del Vaticano, Basilica di San Pietro. funebri papali collocati nella Basilica di San Pietro: quello di Alessandro VII

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seriamente danneggiato dall’alluvione che flagellò la città nel 1966, ma che qui vediamo in una riproduzione anteriore a quello sciagurato evento il

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scaricando la tensione verso il basso, all’equilibrio dinamico di quello gotico, caratterizzato sia da spinte verticali che da spinte laterali contrastanti

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