La storia dell'arte
comportava la «traduzione» di un soggetto narrativo a carattere storico, religioso, mitico o letterario in un’opera di pittura o di scultura.
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Inoltre non va sottovalutato il problema dell’iconografia, cioè non va sottovalutata la necessità di decifrare il soggetto di un’opera d’arte del
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, tra il 1422 e il 1428, Masaccio realizzò una serie eccezionale di capolavori. L’opera più giovanile che gli si può attribuire è un trittico conservato
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Bambino (fig. 90). Si tratta di un’opera eseguita da Masolino, che a questa data mostra di non aver ancora recepito le novità masaccesche. Sia la
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Quattro Santi coronati in una nicchia di Orsanmichele, opera capitale dello scultore Nanni di Banco (fig. 93).
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’opera già esistente da prendere a modello. In questo caso è chiaro che, indipendentemente o meno dalla volontà dell’artista, fu la Confraternita a
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una determinata opera d’arte, quella progettata dal suo autore soprattutto in funzione del pubblico a lui contemporaneo. In questo quadro, non mi
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Archeologica, Medievale, Moderna. della nascita della prospettiva rinascimentale ad opera di Brunelleschi e dei suoi compagni d’avventura del primo
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offriva in materia la propria tradizione figurativa da una miniatura o da qualche altra opera di derivazione come questa tavola del senese Bartolo di
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Un’altra opera menzionata in tutti i manuali come caso esemplare di rappresentazione illusionistica è il coro bramantesco della chiesa di Santa Maria
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realizzare materialmente l’opera, escludeva qualsiasi considerazione sulle particolari capacità intellettuali impiegate dall’artista, assimilando il
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è facile smascherare se si opera una verifica puntuale con riga, squadra e filo a piombo.
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’opera Leonardo affronta programmaticamente il tema della rappresentazione dei cosiddetti «affetti», cioè dell’espressione dei sentimenti e degli stati d
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A prescindere da ciò, l’ipotesi che la Flagellazione facesse parte d un’opera più grande sembra decisamente da scartare perché, da recenti indagini
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Un’altra particolarità da rilevare in quest’opera è la presenza della firma OPUS PETRI DE BURGO S[an]c[t]i SEPULCRI che si trova nella base del trono
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l'autore di un’opera d’arte ed a stabilirne, in via approssimativa, la cronologia, basandosi principalmente sui dati visivi ricavati dal suo stile
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spazio e nel tempo. Quando ci si trova di fronte ad un’opera di cui non conosciamo l’autore, i dati visivi che ricaviamo dal suo stile (ma va da sé che
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datazioni accertate di ciascuna opera. In assenza di cronologie accreditate da prove dirette, poiché lo stile degli artisti è spesso influenzato da
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conoscitore quando getta lo sguardo su un’opera avvolta nell’anonimato o erroneamente attribuita, consentendogli spesso di esimersi dall’effettuare lunghi e
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seconda delle caratteristiche e della destinazione dell’opera che gli è stata commissionata. In altre parole, occorre tener ben presente che spesso gli
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un uomo religioso, ma non si disinteressava affatto dei propri affari terreni. Nel caso in questione, ad esempio, riuscì ad ottenere dall’Opera
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Nel 1482 l’Opera del Duomo contattò un pittore umbro perché completasse gli affreschi, Piermatteo da Amelia, ma l’operazione non andò in porto, così
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determinate da scontri di fazioni orvietane che coinvolsero le magistrature dell’Opera del Duomo, i lavori ristagnarono. Né l’Angelico né i suoi aiutanti si
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, Londra, Tate Gallery. ridurre il valore di un’opera d’arte alla mera quantificazione delle ore di lavoro ad essa dedicate. Anche se in questo caso a
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cui non si conosce nessuna opera ad affresco, abbia imparato questa difficile tecnica, praticata quasi esclusivamente in Italia. Ma confesso che anche l
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impegnati in azioni diverse, ma correlate tra loro. In altre parole, la «narrazione continua» opera in modo analogo al metodo della strip del fumetto
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’unità di tempo, luogo ed azione cui doveva attenersi ogni singola opera, dogma che risaliva alla Poetica di Aristotele, e ciò induceva inevitabilmente a
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Lessing, come abbiamo già anticipato, nel suo libro intitolato Laocoonte (1766), opera per primo una netta distinzione tra pittura e poesia
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Perseo trionfante (tav. 17c), un’opera che lo scultore completò nel 1801 e che, dopo essere stata in predicato per essere esposta a Milano, nel Foro
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’artista come «antenna sensibile», capace di captare percezioni «superiori», negate all’uomo comune, e di farsene tramite attraverso la propria opera, in
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prefetto). Un contemporaneo ed amico di Tiraboschi, l’abate Luigi Lanzi, scrisse un’opera altrettanto fondamentale per la storia dell’arte, la Storia
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progetto, ma non era di norma l’esecutore materiale dell’opera, mansione spettante ai soprintendenti esecutivi che spesso erano scalpellini, maestri della
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per realizzare una determinata opera. Significativo, a questo proposito, è il sincero elogio che Biondo Flavio, uno dei maggiori umanisti della Roma
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Questa pratica di descrivere minuziosamente un’opera d’arte in un brano letterario si definisce, usando un termine greco proprio dell’antica retorica
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Come abbiamo detto, per valutare un’opera d’arte occorre prestare particolare attenzione alla sua consistenza materiale, valutandone non solo lo
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Gallery of Scotland. misto di curiosità, stupore e, talvolta, di religiosa adorazione che circonda l’opera d’arte e, di riflesso, la figura stessa dell
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L’opera d’arte va vista nell’ambiente in cui si trova, meglio ancora se questo coincide con il luogo cui essa era originariamente destinata e per il
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riproduzione più perfetta non potrà mai sostituire la visione diretta dell’opera d’arte. Per quanto utilissime per i nostri studi, le fotografie, le
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Dico composizione essere quella ragione di dipignere, per la quale le parti si compongono nell’opera dipinta. Grandissima opera del pittore sarà l
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ignorando il primo. Lo stesso dicasi per David, che certamente derivò il tema del «braccio della morte» dalla pala di Caravaggio, opera a lui ben nota
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formazione e di elaborazione di ogni singola opera d’arte. Queste infatti dipendono non solo dall’immaginazione dell’artista e dalla sua osservazione
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vuole approfondire l’interpretazione di un’opera non può trascurare l’importanza di questo fattore relativo al contesto ambientale di partenza, e
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È necessario, inoltre, tener presente che l’opera d’arte è una testimonianza molto peculiare, con una sua storia e una sua vita, spesso assai lunga e
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monumentali (cm 441 x 341). In altri termini, sempre per riferirsi alle modalità della retorica, opera una sineddoche di una sineddoche, potenziandone l
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che conferisce all’opera una forza esplosiva, a stento contenuta dalla grande nicchia entro cui è inserita. Al contrario, il Monumento funebre di
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. numerose altre «sottocategorie», senza dimenticare quanto si è detto all’inizio, e cioè che ciascun artista e, al limite, ciascuna opera sono un
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. 59), che sfoggia un austero e massiccio ordine dorico, con tanto di triglifi e metope nel fregio, non diversamente da un’opera-manifesto del
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Tretjakov. Fig. 63. Cimabue, Crocifisso, 1265 ca., Arezzo, chiesa di San Domenico. Fig. 64. Cimabue, Crocifisso, 1275 ca., Firenze, Museo dell'Opera
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Arezzo (fig. 63), che è un’opera ancora giovanile (1265 ca.), pur mantenendo ancora forti legami con la tradizione figurativa bizantina, Cimabue mostra
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L’opera d’arte è il risultato di una somma di fattori: la personalità dell’artista, certo, ma anche le richieste del committente, il peso della
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