La storia dell'arte
Il tema del rapporto tra la narrazione di una sequenza di azioni che si svolgono in un arco temporale più o meno lungo e la loro rappresentazione
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dame e gentiluomini, che intrecciano amori, giocano a palle di neve o inseguono con il falcone la preda, e quelli, modesti ma operosi, di contadini e
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, come nel caso, già menzionato, del gioco delle palle di neve, o come nella rappresentazione del mese di Dicembre (fig. 82), dove il pittore ha
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Oltre alla lamina d’oro o d’argento dorato e all’oro in polvere o a granelli, Gentile ha impiegato la cosiddetta pastiglia, ossia un impasto di gesso
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chiese, nei musei, nelle piazze delle nostre città queste opere d’arte che provengono da un passato più o meno remoto. Stanno davanti a noi e ci
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Questa tendenza a fingere con la pittura o con il mosaico uno spazio architettonico a tre dimensioni su supporti bidimensionali perdurò in Italia
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rendono disponibili a questa sorta d’interazione con lo spettatore, anche quelle che sono arrivate fino a noi provenendo da un passato prossimo o
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Mantegna, in quegli anni, non si era limitato a fingere su una tela o su una parete piana uno spazio tridimensionale, ma aveva addirittura concepito
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volta e le pareti: un «effetto speciale», volto a produrre un moto di paura che presto si muta in riso e sollievo, proprio come nelle fiabe o nei film
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di personaggi mitologici e di personificazioni allegoriche eternamente sorridenti, estasiate e svolazzanti. Chiunque sia entrato in un palazzo o in una
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viene riportata con particolare enfasi e quasi con stupore, a conferma che artisti come Zeusi, Apelle o Fidia erano considerati eccezioni, rispetto alla
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motivo, questo, che ricorre spesso nelle rappresentazioni di eventi drammatici o miracolosi, allo scopo di porre l’accento sul diverso livello di
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ricerca di precisione nella costruzione prospettica fu praticata soprattutto nella prima fase della «scoperta della prospettiva», ed in seguito, solo, o
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detto vetro 2/3 di braccio e ferma la testa con uno strumento in modo non possi muovere punto la testa; di poi serra o ti copri un ochio, e col
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di Urbino (1475 circa) (fig. 148), o come nel caso di questa tarsia, in cui si finge un liuto in scorcio, posato sul davanzale di una finestra
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Ignoriamo se l’aneddoto sia vero, ma è sicuramente verosimile. Ad ogni modo ciò che è interessante nell’affermazione di Donatello (o, più
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. Pietrantonio degli Abbati, Tarsia prospettica, 1485 ca., Firenze, Museo della Fondazione Horne. a contrasto e ritagliate come se fossero sagome di legno o
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prospettiche di città, con edifici nobili o comuni, a seconda che si trattasse di tragedie o commedie, e con vedute di paesaggi boschivi nel caso di
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», furono di fatto abbandonate negli altri generi artistici, o meglio, furono allentate con opportuni «aggiustamenti» di carattere empirico.
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spettacoli rinascimentali si svolsero esclusivamente nel corso del Carnevale o in altre particolari occasioni festive, di carattere religioso, politico o
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una scena primaverile, un ambiente marino o sottomarino sfuma lentamente fino a far emergere un’isola paradisiaca o un minaccioso vulcano.
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o politiche, è il loro impatto sull’architettura della città. In altre parole, la ricaduta dell’«effimero» sul «permanente». Si tratta di un tema
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nostri maestri scenografi e costumisti, attivi tanto nel teatro quanto nel cinema e nella Tv, ai direttori della fotografia e ai tecnici della luce, o ai
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geniale scenografo. In alcune sue commedie egli si divertì a creare «effetti speciali» particolarmente impressionanti, fingendo incendi o inondazioni
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alimentata e aggiornata alla luce delle scoperte e delle nuove acquisizioni prodotte dagli studi su questo o quell’artista. Nessuno è ovviamente in grado di
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è quanto mai utile incrociarli anche con tutti gli altri eventuali dati, documentari o tecnici, di cui siamo in possesso) ci indirizzano verso un’area
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Come si vede, il prodigio non sta tanto nel metodo o in questa capacità di orientamento, quanto nell’ampiezza e precisione della mappa immagazzinata
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all’interno della simultaneità spaziale dell’immagine dipinta o scolpita. È il tema che verrà denominato, a partire da Lessing, della scelta del
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vasi greci, o alle tante pitture parietali in cui si dispiega un intero ciclo narrativo, frazionato in riquadri contigui. Ma come fare, quando si
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come una rasoiata o una mossa di arte marziale, che sta alla base di tanta pittura orientale, cinese o giapponese, tesa ad esaltare la saettante
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perspectiva artificialis non sarà più possibile raccontare in un’immagine dipinta o scolpita ciò che «viene prima» e ciò che «viene dopo» in una sequenza
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», suggerendo ciò che accade «prima» o «dopo» una determinata azione. Secondo Lessing, i grandi artisti dell’antichità classica avevano indicato come
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Ecco quanto il maestro disse all’allievo in quell’occasione, o quanto meno, ecco come Delécluze ricostruisce questo episodio della sua giovinezza
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La sfocata indeterminatezza delle immagini whistleriane, che sfrondano o si limitano a suggerire i dettagli invece di definirli nitidamente, indusse
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L’imitatore è un poveretto. Se l’uomo che dipinge solo l’albero, il fiore o qualsiasi superficie che gli si presenta dinanzi fosse un artista, il re
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del visibile, oltre l’apparenza. Dalle parole di Whistler emerge, o meglio riemerge, come già era avvenuto in un passato assai remoto, agli albori della
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del creatore artistico. E se ne troviamo, non a caso si tratta quasi sempre di firme di artisti greci o appartenenti al mondo ellenizzato. L’unico
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bloccare per sempre, sul muro o su un altro supporto, ciò che per sua natura è transitorio, mutevole, mortale e caduco, è certamente una caratteristica
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La definizione del carattere «malinconico», «saturnino» o «atrabiliare», risale alla distinzione, già enunciata da Ippocrate, tra le quattro
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cose terrene, si sia insinuato nel tipo iconografico della Maddalena o del san Girolamo in meditazione, colorandosi di sfumature ascetiche e
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imitare solo la natura che lo circonda o se debba anche guardare alla rappresentazione che ne fornisce uno (o più) maestri. Questa seconda opzione, in
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questo processo di rielaborazione creativa che gli artisti compiono assai di frequente, attingendo, non importa se in modo deliberato o inconsapevole
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Poussin, aggiungeremmo noi, ha agito come uno scrittore o un oratore che punta sull’efficacia espressiva della sintesi, utilizzando la ben nota
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La vostra idea per una grande tela è perfetta [...] Fino ad oggi, i disegni relativi all’espressione dell’anarchia o rappresentano la rivolta, oppure
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alcune delle più comuni definizioni, quali Gotico, Manierismo, Barocco, Rococò, Impressionismo o Cubismo, che nate per esprimere riprovazione o addirittura
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Non diversamente, in pittura, accanto all’esuberanza barocca e al turbinoso dinamismo di un Pieter Rubens o di un Pietro da Cortona (fig. 52
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impronta che i modelli culturali delle corti europee conferiscono alle opere d’arte ascrivibili a questa tendenza, siano esse di destinazione profana o
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immodificabili, fossilizzati. L’unica variante ammessa derivava dalla qualità esecutiva di cui era capace l’artista e dalla maggiore o minore preziosità
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certe cittadine della provincia francese, come Chartres, Amiens o Troyes, ma anche in tante località tedesche, inglesi o belghe, la mole enorme della
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orientaleggianti, trattando la pietra d’Istria come un ricamo o un merletto Anche il Palazzo Ducale (fig. 75) ha un impianto fondamentalmente
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