La storia dell'arte
. Ma nelle opere d’arte del passato la forma interpreta e media un contenuto ben preciso, risultandone necessariamente condizionata. Pertanto
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che nasceva da un’attenta osservazione della realtà nelle sue mutevoli parvenze e quella che invece amava inoltrarsi negli incantati territori della
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Nato nelle Marche, ma formatosi in quel fervidissimo cantiere del Gotico internazionale che fu l’area lombardo-veneta, Gentile da Fabriano si affermò
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questa ragione sarà aspramente censurato da Vasari nelle sue Vite. Vasari considerava l’uso della pastiglia una pratica decisamente sorpassata, prerogativa
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a quell’epoca. Ne troviamo un’eco anche nelle descrizioni medievali e quattrocentesche dei cortei festivi fiorentini in onore di San Giovanni Fig. 87
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sinuose cadenze che si riverberano nelle ampie falde del panneggio: tutti elementi che ci parlano di un linguaggio figurativo di transizione tra le
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’ il giudizio di «arretratezza» che pesa su Masolino. Anche nelle sue opere emergono aspetti «moderni», sebbene privi di quella prepotente carica
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certo senso, di una vita autonoma, svincolata sia dal loro autore sia dall’epoca in cui nascono. Ce le ritroviamo di fronte tutti i giorni, nelle
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sopravvissuto un numero di esempi infinitamente minore di quanto non sia avvenuto per quella romana, i cui casi più noti sono quelli sopravvissuti nelle
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simili ai tanti riquadri della cappella che li affiancano (tutte scene fittamente abitate, nelle quali si svolgono, come su altrettante ribalte teatrali
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di ordine intellettuale, conferivano ai loro adepti una condizione e considerazione sociale elevate. Esse erano a loro volta suddivise nelle Arti del
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ingannare lo spettatore è connaturato alla storia della prospettiva e trovò applicazione un po’ dappertutto nella pittura, nelle tarsie lignee, nell
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volta e le pareti: un «effetto speciale», volto a produrre un moto di paura che presto si muta in riso e sollievo, proprio come nelle fiabe o nei film
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In età barocca queste grandi macchine illusionistiche non furono utilizzate solo nelle chiese. Sulla scia di quanto aveva fatto vedere Piero da
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mare, produssero un soprassalto di orgoglio civico, che trovò la sua espressione nelle infiammate orazioni di umanisti come Coluccio Salutati e Leonardo
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Per esemplificare questa svolta nelle arti figurative è pressoché inevitabile soffermarsi su un evento cardine che si svolse a Firenze proprio all
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quanto erano ritenute vere, o comunque verosimili, e quindi ci aprono consistenti spiragli sulle idee che circolavano in proposito nelle epoche passate. A
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d’arte capace di non badare a spese pur di ottenere un’opera degli artisti più celebrati, riversò nelle loro tasche somme inavvicinabili per la gente
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motivo, questo, che ricorre spesso nelle rappresentazioni di eventi drammatici o miracolosi, allo scopo di porre l’accento sul diverso livello di
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è posto nelle medesime condizioni nelle quali si trovava il pittore nel realizzare l’opera e la piramide visiva che parte dal suo occhio e va a
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. Giorgio Vasari, ad esempio, nelle sue Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori (prima edizione, 1550; seconda edizione, molto ampliata
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novità più grossa è un’altra, ed è racchiusa proprio nelle due ultime parole della frase leonardesca: «prospettiva aerea». A Leonardo, infatti, non si
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prospettiva, mentre nelle assai più tarde formelle bronzee dell’Altare del Santo, nella Basilica di Sant’Antonio a Padova (fig. 143), vediamo quali complessi
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usata soprattutto per decorare studioli umanistici, tavoli, cassoni, armadi, ma soprattutto stalli dei cori nei conventi e nelle chiese. Essa, in
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spettacoli si svolgevano o nelle piazze, dove venivano eretti teatri provvisori in legno, oppure nelle sale o nei grandi cortili di regge e palazzi
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riservava gli effetti cromatici e luministici più audaci agli studi e agli acquerelli, non alla versione definitiva dei dipinti da esporre nelle
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considerata «divina» in quanto caratterizzata da una straordinaria armonia di carattere matematico, tanto che Piero la utilizza spesso nelle sue
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Tuttavia, l’idea che dietro il quadro si nasconda un messaggio di tipo politico è divenuta ricorrente nelle più recenti interpretazioni, tra le quali
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Con un po’ di fantasia potremmo dunque paragonare l’attribuzionismo alla pratica dell’orientamento su una carta geografica, nelle cui diverse aree si
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po’ imbalsamato, scelto per le grandi figure dipinte nelle vele è cosa diversa d quello scelto per gli ornati scarsamente visibili, dove il pittore ha
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palesato inclinazioni ritrattistiche in tutta la sua operosa carriera, contrariamente a Benozzo che ha inserito molti e splendidi ritratti nelle sue
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contorno e solo ad Orvieto e a Montefalco, per poi sparire per sempre? ma si limita a concludere il suo saggio con questa frase: «L’apparire qua e là, nelle
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Il problema delle differenze tra arti figurative e arti della scrittura cominciò ad affacciarsi timidamente nelle riflessioni teoriche sei e
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sulla distinzione tra arti della parola e arti visive. Lessing, d’altronde, non fu il solo ad interrogarsi su tale distinzione. Nelle sue Réflexions
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dell’eroe, e registra con docile inerzia l’esatto diagramma di questi due impulsi in conflitto, imprimendolo indelebilmente nelle sue turgide pieghe.
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recarsi ad osservare direttamente, negli edifici e nelle raccolte più disparate, le opere d’arte che formavano l’oggetto dei suoi studi.
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costituiva uno dei vanti dell’arte rinascimentale, poiché poneva gli artisti sullo stesso piano di medici e scienziati. Non a caso, nelle Accademie che si
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’artista. E ben nota la teoria secondo la quale gli animali selvatici dipinti nelle grotte di Lascaux e di Altamira andrebbero interpretati come
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nelle sue trasformazioni, varianti e adattamenti semantici, è quanto mai indicativa di quel processo di continua rielaborazione, metamorfosi e
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penitenziali, come in questo esempio di Francesco Furini (fig. 24) o in questa celebre Malinconia di Domenico Fetti (fig. 25), che nelle vesti sontuose e
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anche nelle particolari condizioni ambientali e di illuminazione dei due laterali. Investendo le figure con un fascio di luce cruda e violenta che le
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La rappresentazione della storia di Meleagro, articolata nelle diverse e drammatiche scene del suo mito (Meleagro caccia e uccide il cinghiale
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apparirci oggi questo genere di questioni, esse di fatto riflettono non solo quanto accadeva in passato nelle botteghe e nelle accademie, ma anche
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realizzare edifici ispirati all’Antico sia nelle dimensioni colossali che nello sfarzo decorativo, in modo da rendere manifesta la rinascita dell
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caravaggeschi, che non ha nulla a che fare né con il Barocco né con il Classicismo seicentesco e reclama esso stesso un posto di rilievo nelle definizioni
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principalmente nelle fiammeggianti decorazioni che impreziosiscono le cornici dei polittici, e in quella selva di guglie e pinnacoli che coronano gli
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cattedrale gotica svetta, attorniata dal gregge minuto delle case, disposte l’una addossata all’altra nelle viuzze strette e tortuose che si diramano
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. Parigi, Sainte-Chapelle, cappella superiore, 1241-48. contrastò queste istanze iconoclaste, sostenendo la necessità delle immagini nelle chiese per
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pilastri polistili e nelle costolonature che innervano le vele ogivali, svuotando le pareti e riducendole a pura cornice di quella che appare, di fatto
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Borgogna e nelle Fiandre, venivano acquistati in tutte le corti europee, contribuendo a far viaggiare le forme e a diffondere soggetti profani, tratti
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