La storia dell'arte
Prima di cedere lo scettro ai canoni razionalizzanti del Rinascimento, il Gotico indugiò a crogiolarsi nella luce fiammeggiante di questo lussuoso
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riflette la luce in modo diverso a seconda se è stato martellato, oppure granito, cioè cosparso di sostanze che trattengono la luce ombreggiandolo e
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antipodi dell’empirismo con cui Gentile gestisce lo spazio della rappresentazione. Qui la luce proviene da una fonte unitaria ben individuata e ogni
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Masolino, ma è scandito da pieghe nette, modellate sapientemente dalla luce e dall’ombra. Attraverso questo uso del chiaroscuro, le figure acquistano
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massiccia e i loro corpi hanno un forte rilievo tridimensionale, suggerito da un modellato potente, che alterna colori intrisi di luce a zone d’ombra. Lo
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ornamentale (punzonature, pastiglie, pietre semipreziose, ecc.), usando l’oro in modo naturalistico, come pura fonte di luce. La differenza sostanziale
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contenuto, riportati progressivamente alla luce con gli scavi archeologici iniziati nel 1738 (figg. 101-102).
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spettatore verso il fondo, lungo le linee di fuga scandite dai rettangoli del pavimento in marmo intarsiato. Su questa piazza inondata da una luce
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inondato di luce verso cui s’invola la figura di Cristo nel suo moto ascensionale. Nella cupola Fig. 121. Antonio Allegri detto il Correggio, La
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-l'œil, 1684-85, Roma, chiesa di Sant'Ignazio di Loyola. illusionistiche, spalancando sulle teste di sovrani e sudditi cieli inondati di luce e popolati
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, dimostra maggiore abilità nell’organizzare la scena in modo chiaro ed accattivante, alternando parti più lisce e levigate, su cui la luce scorre e risplende
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fotografica, com’è noto, la luce, passando attraverso il foro dell’obiettivo, impressiona la lastra o la pellicola, preparata con bromuro d’argento e altre
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vetro smerigliato. Ponendo un foglio di carta sottile sul vetro e coprendosi con un panno nero per attenuare il riverbero della luce, l’artista era
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, soffuso di luce, e Giuda, che mostra il suo animo infido, ritraendosi nell’ombra, come per sottrarsi alla vista degli altri.
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colori attraverso il processo di rifrazione della luce e attenua i contorni degli oggetti più lontani. Anche nel mondo figurativo fiammingo, pur così
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sul mare venivano impiegate lampade in cui la luce era filtrata attraverso sfere di cristallo piene d’acqua; oppure, per rendere il movimento del mare
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nostri maestri scenografi e costumisti, attivi tanto nel teatro quanto nel cinema e nella Tv, ai direttori della fotografia e ai tecnici della luce, o ai
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la colonna di destra della loggia del Pretorio, sta infatti in rapporto proporzionale di sezione aurea con la parte destra. La luce contribuisce a
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alimentata e aggiornata alla luce delle scoperte e delle nuove acquisizioni prodotte dagli studi su questo o quell’artista. Nessuno è ovviamente in grado di
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, in quanto mette in luce sia i pregi che i limiti di tale approccio metodologico, presentando un enigma particolarmente intrigante e complicato, in cui
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analoga a quella del ritratto dal vivo (la luce, però, proviene da destra anziché da sinistra), ma il contrasto tra le due parti del volto è stemperato
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De Marchi, nel catalogo Pittura di luce. Giovanni di Francesco e l’arte fiorentina di metà Quattrocento (a cura di Luciano Beliosi, Milano 1990
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, dicendosi convinto che l’altissima qualità formale e il particolare uso della luce in questi ritratti postulino la presenza, accanto all’Angelico e Benozzo
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unico istante rivelato dalla luce, che illumina il buio come un lampo, mostrandoci tutto il senso di incompiutezza e frammentarietà che emani da un
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Con lo scemare della luce e l’ispessirsi delle ombre ogni vacuo e minuto dettaglio scompare, quanto c’è di triviale si eclissa e vedo le cose tali e
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, ricalcando la silhouette del suo profilo proiettata dalla luce della lucerna sulla parete. Divenuta un soggetto caro ai pittori di età neoclassica (fig
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dimensioni, i colori, la luce, ma soprattutto ne tradiscono la consistenza materiale, la corposa tattilità. La scultura va vista nel variare della luce
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. Analizzando il moto dei corpi, la luce, l’ombra, il variare dei colori, la vasta gamma delle espressioni dei sentimenti, e così via, Leonardo approdava
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sarebbero stati collocati, e dopo aver visto la pala d’altare di Annibale Carracci. Del resto, il drammatico conflitto di luce ed ombra che caratterizza
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volta dominanti. Anche la visualità della nostra epoca è inevitabilmente influenzata dall’arte contemporanea, dal trionfo della luce artificiale, dallo
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ai compagni di militanza pointilliste Maximilien Luce e Henri-Edmond Cross. Per non parlare del brillante critico Félix Fénéon, che fu addirittura
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(una zona d ombra in primo piano, il resto inondato di luce, sulla sinistra lo specchio scintillante dell’acqua), ma ne inverte il senso di lettura: da
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, che irrompe dalla vetrata ovale nell’abside della Basilica, ed è fatta della materia stessa dei raggi di luce da cui è attraversata.
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Gotico, mentre «Gotico fiorito» (ma anche «fiammeggiante», o flamboyant) mette in luce il carattere particolarmente ornato di questo stile, che emerge
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dalla luce.
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