La storia dell'arte
disciplina, è un ramo della storia, e la storia, come tutti sanno, ha a che fare con la cronologia: è quindi necessario saper inquadrare in tal senso
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, come nel caso, già menzionato, del gioco delle palle di neve, o come nella rappresentazione del mese di Dicembre (fig. 82), dove il pittore ha
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Fabriano ha utilizzato tutti questi accorgimenti, ma al tempo stesso si è preoccupato Fig. 85. Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi, 1423, Firenze
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Negli sproni esterni della sua pala, Gentile ha invece ricavato degli spazi in cui ha dipinto una serie di fiori (fig. 87), che hanno certamente un
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battevano per un radicale rinnovamento in senso umanistico della cultura figurativa fiorentina. Diversamente da Gentile, che ha dispiegato le sue figure
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, vestita con un ampio manto rosso, che tiene quasi in grembo sua figlia, la Madonna, la quale a sua volta ha in braccio il Bambin Gesù. «Anna Metterza
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Cristianesimo. Sulla sinistra, il pittore ha inserito due personaggi con turbante che hanno tutta l’aria di essere membri della famiglia Brancacci, o
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artista italiano che si è ispirato a questa statua, come dimostra questa trecentesca allegoria della Temperanza (fig. 98), che Giovanni Pisano ha
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linguaggi figurativi ed ha anche il pregio di ribadire che non sempre la cronologia si adatta agli schematismi manualistici in base ai quali il Gotico
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il pittore ha raffigurato l’interno di un edificio sacro, concentrandosi sul suo spazio presbiteriale, delimitato da un recinto marmoreo, in cui è
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classica e di una nuova attenzione alla concreta fisicità del reale, filtrata anche dalle novità provenienti dal Gotico d’oltralpe. E una svolta che ha
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arco trionfale suddivide la zona presbiteriale dal transetto. In questa Cappella il transetto non c’è, ma Giotto ha voluto come surrogarne l’assenza
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colonnine dorate della cornice lignea, il pittore ha reso più credibile la finzione prospettica, che spartisce la scena in tre spazi distinti ma
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che ha edificato o fatto restaurare, le vie, le piazze, le mura di cinta e i ponti che ha fatto costruire, oltre alla stessa Biblioteca Vaticana che
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tratta della formula della cosiddetta Dedicatio codicis, che Melozzo ha adottato, piegandola però ad altri scopi. Spesso nei frontespizi dei codici
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con i Trionfi di Cesare, da lui dipinta per i Gonzaga tra la fine del Quattrocento e i primissimi anni del Cinquecento. Mantegna vi ha rappresentato
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Nella sala più ampia del piano nobile della Farnesina, Peruzzi ha dipinto un finto portico, scandito da filari di colonne marmoree, oltre il quale si
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reggia del Sei o del Settecento ha potuto ammirare questi spettacoli celesti, la cui fortuna cominciò a declinare solo nell’Ottocento inoltrato.
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, l’artista aretino ha rimodellato l’organizzazione spaziale di Piazza dei Cavalieri, eliminando due delle sette vie medievali che vi confluivano
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Vasari è stato spesso un ottimo architetto, ma in questo caso ha realizzato un vero capolavoro, che realizza una mirabile sintesi tra tre diversi
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conservata nella Galleria Nazionale di Urbino, che ha rappresentato e rappresenta ancora uno dei più affascinati e controversi enigmi di carattere
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forme e della gamma cromatica, un approccio che Roberto Longhi ha definito «sintesi prospettica di forma e colore». Il colore, in Piero, è sempre
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Questa spiegazione ha il suo maggiore punto debole nell’effigie del presunto Barabba, che mai e poi mai vien fatto di pensare possa essere
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colleghi la condividano fino in fondo. Naturalmente si tratta di una disciplina storica molto particolare, perché ha come principale oggetto di ricerca
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storici. Ma per quel che riguarda i nostri «documenti» più peculiari, la storia dell’arte ha in serbo una metodologia che le è propria: l’attribuzionismo
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estendere questa mappa all’intero scibile della storia dell’arte. Ciascun conoscitore ha infatti un suo raggio specialistico d’azione più o meno ampio
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Grazie all’attribuzionismo la storia dell’arte ha ampliato enormemente le proprie conoscenze, acquisendo al catalogo degli artisti un incalcolabile
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presentiamo ha caratteristiche davvero uniche, perché ci mostra un pittore (questa è almeno la mia opinione) che adotta scientemente, in una medesima volta
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ufficiale di pictor papalis, ha assunto un tono più aulico e magniloquente di quanto non lo fosse in precedenza. Gli storici dell’arte hanno cercato di
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linguaggio aspro e stentato, che ben poco ha a che fare con quello dell’Angelico e del suo entourage. Grazie ai documenti d’archivio che ci parlano
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Benché condiviso da vari altri studiosi, il mio parere non ha però cor vinto tutti quelli che si sono occupati del problema. Già un anno dopo, Andrea
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ritratti dal vivo che hanno un’audacia sperimentale e una freschezza esecutiva che ci ha tanto colpito, da chi sono stati eseguiti? Nel 1989, quando li vidi
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po’ imbalsamato, scelto per le grandi figure dipinte nelle vele è cosa diversa d quello scelto per gli ornati scarsamente visibili, dove il pittore ha
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De Marchi ha comunque avuto il merito di aver inserito nella discussione critica questo bel disegno di Windsor, che, come vedremo, era destinato ad
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delle sue Lezioni americane dedicato alla «Rapidità». L’aneddoto ha come protagonista Chuang-Tzu, mitico pittore cinese:
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Nell’affresco che sta di fronte al Testamento e morte di Mosè, Cosimo Rosselli ha occupato l’intero spazio con la rappresentazione dell’Ultima Cena
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ha fatto fortuna ed è diventato governatore, incontrarsi con i propri anziani genitori e riconciliarsi con i fratelli, che in passato avevano
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1855 una monografia sul grande pittore neoclassico, intitolata David, son école et son temps, ci ha lasciato in essa un vivido racconto delle idee di
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nell’istante in cui, fuori di sé, sgozza le mandrie credendo di immolare i Greci; l’artista lo ha mostrato nell’istante in cui, riprendendo
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basso, il volto di profilo, e così via. Anche la serenità con cui entrambi affrontano un gesto drammatico (Perseo ha reciso la testa della Medusa, Apollo
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Canova ha dunque realizzato il capolavoro che Diderot aveva preconizzato: ha saputo rappresentare nella marmorea fissità spaziale di questa statua
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, infatti, non ci ha lasciato un elogio del sole, come avrebbe fatto un qualsiasi adepto della pittura en plein air, ma al contrario un suggestivo aforisma
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troviamo perfino su alcune statue di età arcaica e in parecchi vasi, in cui a volte compare sia la firma di chi li ha modellati sia quella di chi ne
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materiale, ha un’innegabile radice che affonda nel territorio dell’immaginazione e dell’inconscio. Per parafrasare una celebre frase di Shakespeare, essa
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Nel Cinquecento, come abbiamo visto, si affermò l’immagine allegorica della Malinconia, di cui Dürer ha tracciato il tipo iconografico più
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Poussin, aggiungeremmo noi, ha agito come uno scrittore o un oratore che punta sull’efficacia espressiva della sintesi, utilizzando la ben nota
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Da questo primo esempio, che ci ha mostrato un caso di filiazione diretta di un quadro da un altro (anche se Girodet ha sottoposto lo spunto tratto
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caravaggeschi, che non ha nulla a che fare né con il Barocco né con il Classicismo seicentesco e reclama esso stesso un posto di rilievo nelle definizioni
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A Venezia, il Gotico internazionale ha assunto caratteri peculiari, poiché il ruolo della città, che fungeva da snodo tra Occidente e Oriente, ha
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che da un punto di vista progettuale è sostanzialmente un’architettura che ha le sue radici nel gusto del Gotico internazionale. In Inghilterra, Francia
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