La storia dell'arte
nostalgicamente attratta dai modelli in via d’estinzione del mondo cavalleresco. In quest’epoca gli altari e i muri delle chiese si popolarono di sculture
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fortuna economica non gli impediva di essere un benefattore e che egli, come i Magi, si prosternava ai piedi di Dio, offrendogli le proprie ricchezze.
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completare il lavoro (ma Masaccio non lo portò a definitivo compimento, tanto che gli affreschi furono completati solo negli anni Ottanta da Filippino
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cittadine sotto una coltre di lava, cenere e lapilli, sterminandone gli abitanti, ma, paradossalmente, preservandone gli edifici e gran parte del loro
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Nel corso del Trecento, gli sforzi di conferire un’illusoria tridimensionalità alla pittura su tavola e su parete si svilupparono molto anche grazie
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nordico non conosceva l’originale lorenzettiano, ma ne aveva potuto trarre l’impianto spaziale più raffinato e spazialmente complesso di quanto gli
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, organizzate in corporazioni. A partire dal XV secolo ma a ben vedere le prime avvisaglie sono già presenti in Giotto gli artisti svilupparono una sempre
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, gli artisti erano definiti bánausoi, cioè coloro che si guadagnano il pane con il lavoro delle mani, e in quanto tali erano ritenuti di rango inferiore
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audaci virtuosismi illusionistici e dagli sfondati prospettici più spettacolari. Tra gli esempi più clamorosi e imitati ricordiamo il Trionfo del nome di
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Com’è noto, il soggetto della formella è tratto dalla Bibbia. Per mettere alla prova Abramo, Dio gli ordina di immolare il figlio Isacco. Abramo, pur
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largamente superate, l’occhio individua gli oggetti visibili proiettando una piramide di raggi che li vanno a colpire e la cui base circoscrive la linea di
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andavano di pari passo nell’intento di mettere a punto gli strumenti e le tecniche di una corretta rappresentazione dello spazio fisico allo scopo di
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esplorazione territoriale che di lì a poco avrebbe portato Cristoforo Colombo e gli altri scopritori del Nuovo Mondo a ridisegnare, con le loro avventurose
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gli oggetti in primo piano sono quasi a tutto tondo; mano a mano che la scena digrada verso piani visivi che simulano una maggiore distanza dall
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. Vivendo in un’epoca in cui la prospettiva era già stata largamente assimilata e gli effetti prospettici venivano ormai realizzati in gran parte con metodi
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satirica (ambiente boschereccio con capanne). Queste suggestioni vitruviane indussero gli umanisti a concepire come scenario di spettacoli teatrali vedute
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Nonostante gli accenni di Vitruvio di cui abbiamo detto, oggi si ritiene che nel teatro classico questo tipo di scenari dipinti avesse un valore
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«intermezzi», veri e propri spettacoli nello spettacolo, realizzati durante gli intervalli tra un atto e l’altro. Si trattava di complesse e
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Ludovico il Moro che gli restavano da eseguire solo due teste: quella di Cristo, per la quale non voleva ispirarsi a modelli terreni e quindi doveva
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Gli «effetti speciali» degli scenografi italiani del passato rivivono oggi nella grande abilità scenotecnica che è universalmente riconosciuta ai
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dalla condizione subalterna di garzone di bottega, esercitando la professione del pittore in modo autonomo e guadagnandosi una fama che gli valse
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La tradizione esegetica del quadro è quanto mai ampia ed eterogenea: tutti gli studiosi che si sono occupati di Piero hanno formulato ipotesi, molto
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sinistra rappresenterebbe un dignitario romano che esegue gli ordini del governatore Pilato, il giovane al centro sarebbe per l’appunto Barabba (il
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storico dell’arte non ha bisogno di evocare o narrare gli eventi di cui si occupa, ma può limitarsi ad interpretarli. Infatti i nostri «documenti
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’arte di cui ci occupiamo. Riguardo a questo tipo di testimonianze, i nostri metodi di indagine e di verifica sono ovviamente gli stessi usati dagli
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seconda delle caratteristiche e della destinazione dell’opera che gli è stata commissionata. In altre parole, occorre tener ben presente che spesso gli
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state eseguite solo due vele raffiguranti rispettivamente il Cristo giudice fra gli angeli e i Profeti (figg. 169-170).
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ufficiale di pictor papalis, ha assunto un tono più aulico e magniloquente di quanto non lo fosse in precedenza. Gli storici dell’arte hanno cercato di
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po’ imbalsamato, scelto per le grandi figure dipinte nelle vele è cosa diversa d quello scelto per gli ornati scarsamente visibili, dove il pittore ha
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»). Poco prima di morire, sia Mosè che Cristo confermano ai propri seguaci le verità rivelate, ribadendo, rispettivamente, gli articoli della fede
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arrivarvi. L’aspetto e gli abiti di Mosè ci aiutano a riconoscerne la figura anche nel vecchio che sta scendendo dal monte, dopo la visione della
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Ma il gusto sperimentale e il sottile intellettualismo che gli sono propri, hanno indotto il Pontormo ad utilizzare il metodo della «narrazione
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Tra le molte virtù di Chuang-Tzu — racconta Calvino — c’era l’abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno di un granchio. Chuang-Tzu gli disse
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Ogni anno scrive Delécluze gli allievi di David avevano l’occasione di mettersi in mostra, partecipando ad una gara che consisteva nell’elaborare un
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gli artisti antichi sceglievano di rappresentare l’istante che precede o segue la «grande crisi» del soggetto, cioè l’acme drammatica di un racconto
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, lascia appena trasparire sulle labbra «il disprezzo e lo sdegno che egli in sé richiude, gli dilata le narici e sale all’altera fronte, ma resta
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accordi cromatici in grado di avvicinare gli effetti della pittura a quelli «astratti», ma suggestivi, della musica. Quest’assunto è esplicitato
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L’imitatore è un poveretto. Se l’uomo che dipinge solo l’albero, il fiore o qualsiasi superficie che gli si presenta dinanzi fosse un artista, il re
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civiltà, quell’idea dell’artista veggente, colui che sa spingere il proprio sguardo oltre l’apparenza, laddove gli altri non vedono o non sanno
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costituiva uno dei vanti dell’arte rinascimentale, poiché poneva gli artisti sullo stesso piano di medici e scienziati. Non a caso, nelle Accademie che si
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stabilire relazioni con se stesso e con il mondo esterno attraverso la pratica dell’imitazione: imitando i gesti, le espressioni, gli atteggiamenti, le
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Annibale. Il committente gli affidò l’esecuzione dei due dipinti laterali della Cappella, la cui visuale oltre ad essere fortemente limitata dalla
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questo processo di rielaborazione creativa che gli artisti compiono assai di frequente, attingendo, non importa se in modo deliberato o inconsapevole
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A dispetto della sua «sfortuna» critica, la grande tela di Signac non passò invano. Basti pensare a quanto gli debba Luxe, calme et volupté, il
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Gli evidenti limiti di tali definizioni hanno innescato e periodicamente alimentano tra gli storici dell’arte (come del resto anche negli altri
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Il Gotico internazionale moltiplicherà le guglie, i pinnacoli e gli ornati sia all’esterno che all’interno, in una proliferante e fiammeggiante
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All’esterno della cattedrale gotica, i contrafforti e gli archi rampanti contrastano le spinte laterali degli archi ogivali che scandiscono le navate
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trasformano la pietra in una sorta di trina o merletto. Nell’architettura veneziana il vuoto svolge un ruolo non meno importante del pieno: gli edifici, infatti
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Sant'Antonio Abate e Santa Teresa. come gli avori, i gioielli e i tessuti. Gli arazzi, in particolare, erano un tipico prodotto suntuario, che si
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Il Gotico internazionale corrisponde ad una fase che gli storici sono soliti denominare «autunno del Medioevo», ispirandosi al titolo di un celebre
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