La storia dell'arte
Pur essendo consapevole della rivoluzione prospettica che si era affermata a Firenze (di cui sicuramente aveva una conoscenza, non sappiamo se
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Prima di arrivare a Roma, però, Gentile fu a Firenze, dove lasciò quello che oggi è certamente il suo più celebre capolavoro: la pala con l
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rende molto innovativa rispetto ai trittici trecenteschi che si potevano allora ammirare a Firenze: differentemente da quanto accade in questi ultimi
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Fabriano ha utilizzato tutti questi accorgimenti, ma al tempo stesso si è preoccupato Fig. 85. Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi, 1423, Firenze
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, particolare del corte, 1423, Firenze, Galleria degli Uffizi.
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Analoghe divagazioni aneddotiche comparivano anche negli affreschi dei fratelli Salimbeni, e le si può ritrovare anche in seguito a Firenze, ad
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soggetto, dipinte a Firenze nello stesso giro di anni: la pala di Gentile, infatti, fu eseguita tra il 1420 e il 1423, mentre il polittico cui
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. Masolino da Panicale e Masaccio, Madonna con il Bambino, Sant'Anna e angeli («Sant'Anna Metterza»), 1424-25, Firenze, Galleria degli Uffizi
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comunque eminenti personaggi della Firenze quattrocentesca. Come nel caso che abbiamo già analizzato della predella del Polittico di Pisa con l’Adorazione
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. 94. Masaccio, Battesimo dei neofiti, 1425 ca., Firenze, chiesa di Santa Maria del Carmine, Cappella Brancacci. alcun risalto plastico e
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cortese, «precedendo» cronologicamente la rivoluzione prospettica, Fig. 95. Masolino da Panicale, Il peccato originale, 1425 ca., Firenze, chiesa di
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costruzione prospettica, ancora sostanzialmente empirica, da quella che verrà codificata a Firenze, ad inizio Quattrocento, da Filippo Brunelleschi. Quest
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Firenze della seconda metà del Cinquecento con la nascita della prima Accademia di Belle Arti, l’Accademia delle Arti del Disegno, che svincolava gli
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i grandi filosofi ammaestravano i propri allievi. A partire dal Quattrocento, nei maggiori centri culturali del Rinascimento come Roma o Firenze
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», frutto di un processo che, come abbiamo visto, si è andato sviluppando nel corso del XIII e del XIV secolo, ma che giunge a piena maturazione a Firenze
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Per esemplificare questa svolta nelle arti figurative è pressoché inevitabile soffermarsi su un evento cardine che si svolse a Firenze proprio all
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del Fig. 129. Lorenzo Ghiberti, Il Sacrificio d'Isacco, 1401, Firenze, Museo Nazionale del Bargello. tragico: Abramo brandisce il coltello come se
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e foglia d'argento su tavola, Firenze, Istituto e Museo di Storia della Scienza. distanza (fig. 133). La ragione di questa complicata manovra sta
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esterna di Orsanmichele, 1417-20, Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Fig. 143. Donatello, Il miracolo della presentazione dell'ostia alla mula
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era utilizzato a Firenze come sostegno del copricapo maschile o come, per l’appunto, questo solido a settantadue facce, irto di punte. Paolo Uccello
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. Pietrantonio degli Abbati, Tarsia prospettica, 1485 ca., Firenze, Museo della Fondazione Horne. a contrasto e ritagliate come se fossero sagome di legno o
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. 150. Paolo Uccello, Battaglia di San Romano, Il disarcionamento di Bernardino della Ciarda, 1456 ca., Firenze, Galleria degli Uffizi. ragione tali
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romani, prima metà del XVI sec., Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. campo. Si tratta di una scena in cui compaiono
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si svolgeva lo spettacolo. Nella seconda metà del Cinquecento, soprattutto a Firenze, alla corte dei Medici, si sviluppò una pratica scenografica
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della commedia La Pellegrina di Girolamo Bargagli, recitata a Firenze in occasione delle nozze tra Ferdinando I de' Medici e Cristina di Lorena (1589
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1569. Lo scenografo, in questo caso, si è ispirato ad una veduta reale di Firenze, con Palazzo Vecchio, la Loggia dei Lanzi, Santa Maria del Fiore
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collocata nell’Alta valle del Tevere, Piero si formò nella Firenze negli anni Trenta, collaborando con Domenico Veneziano. Ben presto Piero si emancipò
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un ruolo da protagonista nel Concilio di Ferrara e Firenze del 143839, sostenendo la necessità di una unificazione tra la Chiesa greca e quella
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. Lorenzo Ghiberti, Autoritratto, 1425-52, Firenze, Battistero, Porta del Paradiso. la porta del Paradiso si avvalse proprio della collaborazione del
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, nella ben nota decorazione della Cappella dei Magi nel Palazzo Medici di via Larga a Firenze, Gozzoli inserisca figure di repertorio che hanno ancora
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agosto 1473, Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Fig. 29. Leonardo da Vinci, Gorghi d'acqua, WIndsor, Biblioteca Reale
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prossimo paragrafo i caratteri principali del cosiddetto Gotico cortese, che si sviluppò in tutta Europa Italia e Firenze comprese tra il secondo Fig
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. 61. Maestro fiorentino, Croce dipinta, 1180 ca., Firenze, Galleria degli Uffizi. Fig. 62. Andrej Rublëv, Icona della Trinità. 1415 ca., Mosca, Galleria
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risalgono però ancora, in tutto e per tutto, ai modelli greco-bizantini. Dieci anni più tardi nel Crocifisso in Santa Croce a Firenze (fig. 64) purtroppo
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mistica di Fig. 65. Giotto, Crocifisso, 1295 ca., Firenze, chiesa di Santa Maria Novella. una società impregnata di valori trascendenti, ma che costituiva
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