La storia dell'arte
conclusione della pala nel suo margine inferiore, di norma scompartito in vari riquadri, in cui sono quasi rappresentate figure di santi o, più
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battevano per un radicale rinnovamento in senso umanistico della cultura figurativa fiorentina. Diversamente da Gentile, che ha dispiegato le sue figure
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fisicità che Masaccio conferisce sempre alle sue figure. La Vergine siede su un cuscino, ma questa sua posa manca di una sua fisica concretezza: è
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antagonismo: il più anziano Masolino, con le sue figure e le sue scene ancora impregnate di aggraziate reminiscenze tardogotiche, contrapposto al più giovane e
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, che gli chiede il tributo dovuto a chi entra in città. Le figure sono imponenti e si stagliano contro lo sfondo di un paesaggio montuoso. Ostentano una
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Masolino, ma è scandito da pieghe nette, modellate sapientemente dalla luce e dall’ombra. Attraverso questo uso del chiaroscuro, le figure acquistano
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dei Magi, Masaccio contravviene alle regole medievali della «prospettiva invertita», dimensionando le figure in base all’imparziale legge della
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un appiattimento nella rappresentazione di figure ed oggetti, con conseguente rinuncia a simularne la concretezza plastica e la solidità
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loro braccia levate il monogramma di Cristo, rappresentato al centro, all’interno di un tondo. Le quattro figure alate scandiscono la volta in quattro
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sua moglie Teodora, che si fronteggiano sulle pareti dell’abside della Basilica di San Vitale (fig. 105). Le figure, rigide e allungate, perdono di
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figure massicce, con un forte rilievo plastico. Il pittore, inoltre, ha prestato particolare attenzione alla resa tridimensionale degli arredi sacri
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, San Francesco, Basilica superiore. in modo illusorio, l’interno dell’edificio. Si tratta di uno spazio architettonico completamente privo di figure
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linguaggio figurativo senese che gli era estraneo e distante -, limitandosi ad inserire le proprie figure, la cui cifra stilistica è squisitamente
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dalla caratterizzazione di tipo ritrattistico di molte figure del gruppo in primo piano. Percepiamo un’eco, lontana ma inequivocabile, del Tributo
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un affresco che fingeva di «sfondare» un soffitto, facendo irrompere in una sala un cielo immaginario, popolato di nuvole e di figure. E quanto accade
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sufficiente a rendere più grandiose e solenni le figure e le architetture dipinte.
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le scene di un corteo trionfale romano, rendendole con uno scorcio di sottinsù adatto ad amplificare eroicamente le figure, che sembrano incombere
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ed esecuzione delle finzioni architettoniche (i cosiddetti «quadraturisti») ed altri che si occupavano delle figure, altri ancora degli ornati, dei
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, che rimangono esclusi dalla rivelazione del divino, sottolineandone in questo modo l’eccezionalità. Anche queste due figure di Brunelleschi sono di
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«stiacciato» rende la tridimensionalità e lo scalarsi in profondità dei diversi piani mediante la maggiore o minore sporgenza del rilievo scultoreo: le figure e
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e la testa di un negro. Paolo Uccello ha costruito questa scena, in cui le piccole figure della donna e del mercante sono quasi ridotte ad elementi
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geometrica) e serie di figure iterate l’una accanto all’altra, che grazie ai loro contorni ambivalenti mettono a dura prova lo spettatore, che le
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scortassimo e diminuissino al centro [...] e tanto insomma si adoperò in queste difficultà, che introdusse via, modo e regola di mettere le figure in
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umano in movimento e la resa dei sentimenti attraverso la mimica, le pose e i gesti delle figure.
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intarsio forme ricavate in legni di diverso colore, al fine di realizzare figure, ornati, e vedute di vario genere. In quest’epoca la tarsia lignea era
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Uccello, che lo spinge ad usare colori e profili netti, con figure messe Fig. 148. Sportello aperto con libri, strumenti scientifici e un mazzocchio
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non aveva assolutamente rivali. Quelle tre figure in primo piano, quella estremizzata inversione tra il soggetto principale che appare
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l’altro che ha invece un carattere pressoché privato, di tipo sperimentale ad una zona secondaria che, presentando figure troppo piccole per essere
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il celestiale splendore delle sue figure si sarebbe guadagnato, subito dopo morto, l’appellativo di Angelico?
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occasioni, il che spiega il carattere un po’ stereotipato della composizione e delle figure. Non è escluso che, in questo specifico caso, siano stati
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), che ci mostra figure dipinte con un analogo stile piuttosto rustico e scarsamente espressivo, alcune delle quali presentano caratteristiche
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’inconfondibile impronta conferita da Benozzo alle sue figure di repertorio in questa fase strettamente angelichiana della sua carriera. Si potrebbero fare
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condizionamenti del linguaggio ufficiale, ricavato grazie alla modesta dimensione delle figure e alla loro ragguardevole distanza dallo sguardo dei visitatori
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analogie tra le due figure, ma dall’altra, che scarto impressionante tra la spirante energia vitale trasmessa dal ritratto colto dal vivo e l’ottusa
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po’ imbalsamato, scelto per le grandi figure dipinte nelle vele è cosa diversa d quello scelto per gli ornati scarsamente visibili, dove il pittore ha
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, di un anonimo collaboratore, di cui Toscano crede di intravedere la presenza anche a Montefalco in poche ma bellissime figure all’interno degli
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carta lasciata bianca, tre figure (tav. 6b) che ritroviamo negli affreschi di Angelico e Benozzo nella Cappella Niccolina in Vaticano. Dietro il «ragazzo
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: quando «tira di pratica», come direbbe il Vasari, riproducendo le figure di repertorio del suo maestro, e quando dà il meglio di sé nell’effigiare
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tra le varie figure dislocate nella simulata tridimensionalità dell’immagine dipinta. In altri termini, dopo la messa a punto brunelleschiana della
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unitario, ma molto vario e articolato, la composizione presenta un primo piano affollato da figure di grandi dimensioni, mentre sullo sfondo sono
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grande, pur di figure piccole», alludendo al fatto che il Pontormo ha saputo concentrare, in una tavola di dimensioni modeste, una pluralità di episodi.
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donna che impersonava la Calunnia. Ai lati del re c’erano altre due figure allegoriche femminili, l’ignoranza e il Sospetto. La Calunnia era rappresentata
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anche nelle particolari condizioni ambientali e di illuminazione dei due laterali. Investendo le figure con un fascio di luce cruda e violenta che le
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si affacciano su mari in cui regna per sempre calma piatta, luoghi sereni popolati da figure nude o panneggiate, le cui pose studiatissime declinano
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marmi colorati, e poi il bronzo, lo stucco dipinto e il legno dorato), per la veemenza espressiva delle figure e per l’accentuato movimento centrifugo
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amplissimo dispiegamento di figure e scene sacre, che mirano a trasmettergli le verità della fede e le storie dei martiri e dei santi. Non bisogna
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