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mese di Giugno (fig. 80), ad esempio, è rappresentato ogni aspetto del ciclo produttivo del latte, dalle donne intente alla mungitura e al trasporto
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, come nel caso, già menzionato, del gioco delle palle di neve, o come nella rappresentazione del mese di Dicembre (fig. 82), dove il pittore ha
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, con un esotico dispiegamento di falchi, scimmie, cammelli e perfino leopardi o ghepardi (fig. 86). Fig. 86. Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi
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Ma veniamo agli affreschi nella Cappella fiorentina dei Brancacci al Carmine, dove Masolino e Masaccio lavorano fianco a fianco nel 1424-25, Fig. 91
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Nel battesimo dei neofiti (fig. 94), scena dipinta quasi interamente da Masaccio, è rappresentato san Pietro che battezza i nuovi convertiti al
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che non metta a confronto queste due immagini che si fronteggiano nella Cappella Brancacci: il Peccato originale di Masolino ( fig. 95 ) e la
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cortese, «precedendo» cronologicamente la rivoluzione prospettica, Fig. 95. Masolino da Panicale, Il peccato originale, 1425 ca., Firenze, chiesa di
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Si osservi questa magnifica tavola con la Madonna della Misericordia, conservata a Saluzzo (fig. 99). Benché databile intorno al 1498-99, e dunque
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giardino con alberi da frutta e popolato d’uccelli (fig. 103), dipinto sulle pareti della villa della moglie di Augusto, Livia, a Prima Porta: pitture
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, per tanti aspetti, alla tradizione classica (fig. 104). Nella volta, su uno sfondo di tessere musive dorate, quattro grandi angeli sorreggono con le
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fratelli Lorenzetti. Ora lasciamo per un momento da parte il racconto Fig. 111. Maestro del giardino dell'Eden, Natività della Vergine, 1430 ca
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Di Mantegna, in questo contesto, non possiamo non ricordare anche la celebre tela di Brera con il Cristo morto (fig. 116), brutalmente scorciato in
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Un esempio che fece scuola nel campo della finzione prospettica applicata Fig. 116. Andrea Mantegna, Cristo morto, 1475-80 ca., Milano, Pinacoteca di
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dipingeva prima la cupola della chiesa di San Giovanni Evangelista (fig. 121 ) e poi quella del Duomo (fig. 122), aprendo un filone illusionistico destinato
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Gesù, eseguito dal genovese Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio nella volta della navata della chiesa del Gesù (fig. 124) e la Glorificazione di
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avevano come fondale scenico le mirabolanti visioni celesti apprestate da Baciccio Fig. 123. Pietro da Cortona, Trionfo della Divina Provvidenza, 1633
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mostra un pittore in atto di utilizzare un vetro trasparente per disegnare Fig. 138. Gaspar van Wittel, Veduta di Ponte Sisto, 1680 ca., Roma
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principessa (fig. 142), troviamo uno dei primi esempi di stiacciato, utilizzato per la realizzazione dell’edificio porticato e della grotta in
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geometrici e audaci scorci. Si osservi questo scomparto (fig. 144) di una predella, attualmente conservata ad Urbino nella Galleria Nazionale delle
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statue e canoniche versurae laterali (fig. 151). Poi, però, forse credendo di interpretare correttamente le oscure indicazioni vitruviane, deviò da una
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attribuito al senese Baldassarre Peruzzi (fig. 152), che fu molto attivo in tale Fig. 152. Baldassarre Peruzzi (?), Scena prospettiva con edifici
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le quinte di una veduta prospettica. Nell’incisione illustrativa (fig. 155) vediamo sia la pianta che uno spaccato del teatro. Al centro della Fig
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Questo disegno (fig. 159) è una scenografia prospettica realizzata da Baldassarre Lanci per una commedia, La Vedova, allestita in Palazzo Vecchio nel
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L’altro capolavoro architettonico ed urbanistico di Vasari si trova a Pisa ed è la Piazza dei Cavalieri (fig. 162). Con grande abilità scenografica
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Uno dei dipinti più celebri di Piero, in cui la composizione è basata sulla sezione aurea, è la Flagellazione di Cristo (fig. 165), una tavoletta
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illustrative (fig. 164). Piero analizza l’anatomia del corpo umano, individuandone i rapporti proporzionali ideali e mostrandone la proiezione prospettica da
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prontezza del «colpo di pennello» (fig. 10). Ed è forse il caso di chiedersi se, date le sue ben note e ampie letture di testi orientali, anche Whistler non
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., delle cui statue originali in bronzo, come il celebre Doriforo, non ci è pervenuto l’originale, ma solo copie romane in marmo (fig. 12). Quest
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, finisce per non riconoscerlo quando egli appare davanti a lei sotto le mentite spoglie di un mendicante (fig. 20). Il capo coperto da un velo, il mento
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penitenziali, come in questo esempio di Francesco Furini (fig. 24) o in questa celebre Malinconia di Domenico Fetti (fig. 25), che nelle vesti sontuose e
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amaro monumento celebrativo, la sconfitta subita dai contadini tedeschi nella rivoluzione da loro scatenata sull’onda della «protesta» luterana (fig. 23).
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il meraviglioso armamentario di una scienza che ha offerto ripetute dimostrazioni Fig. 25. Domenico Fetti, La Malinconia, 1622 ca., Venezia, Gallerie
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era, dunque, troppo dissimile da quell’artista-mago delle grotte di Altamira Fig. 28. Leonardo da Vinci, Veduta della vallata dell'Arno, datato 5
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esattamente alla composizione che abbiamo sotto gli occhi (fig. 31) Sull’onda dell’elogio albertiano e nel clima di venerazione ed emulazione dell’antico
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Pietà italiane, sia in pittura che in scultura, tra le quali anche la ben nota Pietà giovanile di Michelangelo che si conserva in una cappella di San Fig
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riferisco Fig. 39. Nicolas Poussin, L'inverno o Il diluvio, 1660-64, Parigi, Musée du Louvre. Fig. 40. Anne-Louis Girodet-Trioson, Scena di diluvio, 1806
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Una decina d’anni prima Seurat, con Un dimanche à la Grande Jatte (fig. 43), aveva dato vita al suo grande manifesto di pittura monumentale e
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monumenti Fig. 48. Gian Lorenzo Bernini, Baldacchino, 1623-34, Città del Vaticano, Basilica di San Pietro. Fig. 49. Gian Lorenzo Bernini, Cattedra di San
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Non diversamente, in pittura, accanto all’esuberanza barocca e al turbinoso dinamismo di un Pieter Rubens o di un Pietro da Cortona (fig. 52
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tradizione che risaliva al Cinquecento. Prendendo spunto da queste concrezioni Fig. 52. Pietro da Cortona, Ratto delle Sabine, 1627-29, Roma, Pinacoteca
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. Come per il Barocco, anche per il Rococò si potrebbero proporre Fig. 55. Nicolas Poussin, Morte di Narciso, 1627 ca., Parigi, Musée du Louvre. Fig
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corpo di Cristo. In questo affresco in Santa Maria Antiqua a Roma dell’VIII secolo (fig. 60), il modo di rappresentare la figura umana deriva alla
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Diffusasi anche in Italia nel corso del Medioevo, la tradizione figurativa bizantina cominciò ad essere scossa dalle proprie fondamenta quando Fig
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Crocifisso fiorentino (fig. 65), si può dire che Giotto abbia rappresentato, appeso sulla croce, un uomo in carne ed ossa. La tensione dei muscoli e dei nervi
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Vediamo qualche esempio. L’interno della Cattedrale di Notre-Dame a Parigi (fig. 66) è spoglio di ogni decorazione: ne viene esaltato il carattere
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Torniamo all’architettura gotica. A Parigi, la Sainte-Chapelle (fig. 69) ci attesta la capacità gotica di concentrare tutte le linee di forza nei
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Un edificio italiano tipicamente flamboyant è il Duomo di Milano (fig. 71), che fu cominciato nel Trecento inoltrato e concluso nell’Ottocento, ma
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Nella Ca’ d’Oro (fig. 74), così chiamata perché un tempo rifulgeva c dorature oggi non più visibili, il Gotico fiorito si arricchisce di suggestioni
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Uno degli esempi più noti e clamorosi di questa sofisticata eleganza tardogotica è questo disegno tratto da un taccuino di Pisanello (fig. 77), in
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piccole tavole dipinte da devozione privata. In ambito profano, prodotti di lusso Fig. 76. Michelino da Besozzo, Matrimonio mistico di Santa Caterina
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