La storia dell'arte
Una questione di fondo da affrontare in via preliminare è legata al fatto che la storia dell’arte, come dichiara la denominazione stessa di questa
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e occultato da un’affermazione teorica che, proclamando l’analogia tra arti visive e letteratura, di fatto metteva la sordina sulle difficoltà che
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Ma non basta: forse non è un caso che l’immagine di questo arco rimandi soprattutto ad uno specifico arco trionfale, quello fatto edificare da
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Santa Trinità, fu il colto mercante fiorentino Palla Strozzi. Costui era, di fatto, l’uomo più ricco e potente di Firenze ed ambiva a dimostrarsi un
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), che faceva parte di un polittico destinato ad una chiesa di Pisa. L’interesse di questo confronto sta nel fatto che si tratta di due opere di ugual
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corpo si dispone nello spazio, diminuendo proporzionalmente in funzione della distanza dal primo piano. Rilevante è anche il fatto che due di questi
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remoto e sono il frutto di un progetto preciso e conchiuso, che non prevedeva affatto la partecipazione attiva del pubblico. Per il fatto stesso di esserci
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Fredi (fig. 112). Ma è illuminante il fatto che egli non si sia neppure lontanamente sognato di lasciarsi contaminare dalle cadenze stilistiche del
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», rendendolo di fatto il «guardiano» del Paradiso. Il fulcro della scena è al centro, con Gesù che affida le chiavi a Pietro inginocchiato davanti a
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che ha edificato o fatto restaurare, le vie, le piazze, le mura di cinta e i ponti che ha fatto costruire, oltre alla stessa Biblioteca Vaticana che
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fatto ci risucchia nello spazio del quadro e ci fa sentire anche noi attorno a quel catafalco, partecipi della tragedia della Vergine in lacrime, di
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’altro, il fatto che fino a qualche anno fa in Italia alle Accademie di Belle Arti non era riconosciuto uno statuto di tipo universitario, e la loro stessa
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In età barocca queste grandi macchine illusionistiche non furono utilizzate solo nelle chiese. Sulla scia di quanto aveva fatto vedere Piero da
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dei gesti è enfatizzata dal fatto che i protagonisti sono vicini tra loro, si toccano. Brunelleschi non esita a rinunciare alla verosimiglianza, pur di
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L’antica letteratura artistica insiste anche molto sul fatto che il grande pittore Zeusi amasse vestire con particolare lusso, una circostanza che
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dimostrazione del fatto che già nel mondo greco si venisse affermando una considerazione degli artisti che contrastava nettamente con la loro
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fatto citazioni dalla statuaria classica. In particolare, quella di sinistra richiama esplicitamente un’antica e celeberrima statua bronzea di Roma, il
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«sportello» risiede nel fatto che esso consente di ottenere disegni prospettici solo di oggetti vicini. Oltre ad una certa distanza, infatti, lo spago
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Ciò detto, resta una questione di fondo che abbiamo fin qui tralasciato, ma che è venuto il momento di affrontare. Mi riferisco al fatto che la messa
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probabilmente di Vasari, che preferisce mettere in bocca allo scultore quattrocentesco le proprie convinzioni) è la sottolineatura del fatto che quel genere di
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», furono di fatto abbandonate negli altri generi artistici, o meglio, furono allentate con opportuni «aggiustamenti» di carattere empirico.
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Sta di fatto che il contributo più vistoso di architetti e pittori al teatro rinascimentale consistette nell’ideare e realizzare grandi scenari
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era stupire il pubblico con straordinarie «mutazioni a vista», finì di fatto per prevalere sul contenuto drammaturgico del testo rappresentato. La
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Questa spiegazione ha il suo maggiore punto debole nell’effigie del presunto Barabba, che mai e poi mai vien fatto di pensare possa essere
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finora non fosse stato fatto quale sia la sua più vera natura. Non si tratta, io credo, di un quadro-sciarada, che veicola un qualche messaggio
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se per le intervenute difficoltà economiche o per altre ragioni. Sta di fatto che Benozzo Gozzoli si offrì di sostituire il maestro nel compimento
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interessante prendere in considerazione il fatto che negli affreschi orvietani l’équipe dell’Angelico ha anche riciclato cartoni già utilizzati in altre
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Tuttavia, al di là del fatto che la cornice fiorentina è scolpita e non dipinta come quella orvietana, c’è una profonda differenza tra le due opere
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quella particolare condizione di preventivata scarsa visibilità aveva fatto scattare nella mente di uno o più pittori dell'équipe di Angelico un impulso a
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formazione di Benozzo come ritrattista, ma francamente l’idea che un personaggio come lui abbia fatto una gita ad Orvieto e abbia lasciato qualche
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’episodio da cui trae origine la venuta di Gesù in terra. Fatto e antefatto, distanziati tra loro a significare la distanza temporale che li separa. Ma
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, pur mantenendo un’assoluta unità spaziale, suddivide di fatto la scena in tre zone: al centro dispone Gesù con attorno i suoi discepoli, cui si
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grande, pur di figure piccole», alludendo al fatto che il Pontormo ha saputo concentrare, in una tavola di dimensioni modeste, una pluralità di episodi.
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ha fatto fortuna ed è diventato governatore, incontrarsi con i propri anziani genitori e riconciliarsi con i fratelli, che in passato avevano
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si dipanano nel tempo in più episodi, Caravaggio vuole cogliere la realtà sul fatto, hic et nunc, e pertanto blocca la scena nella simultaneità di un
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Di fatto Poussin riprende il tema, già sviscerato da Leon Battista Alberti nel suo trattato sulla pittura, della varietas come qualità indispensabile
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sia, anche lui comincia a riflettere sul fatto che esistono soggetti più vantaggiosi per la poesia ed altri più vantaggiosi per le arti visive.
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rivoluzione industriale, rappresentò di fatto l’irruzione della meccanizzazione, e dunque dell’industria, nel campo delle arti figurative. Fino ad allora il
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battaglia. Io invece voglio conferire a questa scena un che di più grave, di più meditato, di più religioso [...]. Voi l’avete fatto animato e deciso a
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, infatti, non ci ha lasciato un elogio del sole, come avrebbe fatto un qualsiasi adepto della pittura en plein air, ma al contrario un suggestivo aforisma
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L’arte, all’origine, equivaleva di fatto ad una pratica magica. In età paleolitica, l’artista era circondato dal timore e dal rispetto che spettava
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nella Pietà di Michelangelo. Un fatto, comunque, è indubbio: diversamente da quanto accade in tutti i Versperbilder nordici, dove il corpo di Cristo è
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apparirci oggi questo genere di questioni, esse di fatto riflettono non solo quanto accadeva in passato nelle botteghe e nelle accademie, ma anche
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, tanto che anche i contemporanei considerarono, di fatto, i due scultori come rivali in competizione tra loro. Confrontiamo questi due celebri
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costrittive, sia di fatto impossibile disfarsi di queste «camicie di forza». Occorre tuttavia, da una parte ricaricarle di valore semantico
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sacra. Il termine «Tardogotico», invece, fa riferimento al fatto che questo stile può essere di fatto considerato come una sorta di propaggine del
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praticamente identico, fatto salvo un blando e assai schematico tentativo di resa anatomica del torace.
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La sostanziale assenza di evoluzione storica nel repertorio di forme prodotto dall’arte bizantina discende dal fatto che essa è l’espressione di una
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Con Giotto questo progressivo abbandono degli stilemi astratti in favore di un nuovo naturalismo diviene un fatto compiuto: nel suo celebre
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pilastri polistili e nelle costolonature che innervano le vele ogivali, svuotando le pareti e riducendole a pura cornice di quella che appare, di fatto
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