La storia dell'arte
Alcuni anni fa si tenne a Trento, nel Castello del Buonconsiglio, una bellissima mostra dedicata al ruolo chiave svolto dai territori alpini nella
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, però, fa parte di un ciclo affrescato in una chiesa di Sanseverino Marche, paese natale dei Salimbeni. Si tratta di un particolare di una scena sacra
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con una granitura che la rende particolarmente splendente, ma via via che ci si allontana dal centro la luce si fa meno intensa grazie ad un’apposita
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la sua protezione non viene rappresentata secondo le regole della prospettiva, ma fa massa, e invece di rimpicciolire proporzionalmente mano a mano che
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fatto ci risucchia nello spazio del quadro e ci fa sentire anche noi attorno a quel catafalco, partecipi della tragedia della Vergine in lacrime, di
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’altro, il fatto che fino a qualche anno fa in Italia alle Accademie di Belle Arti non era riconosciuto uno statuto di tipo universitario, e la loro stessa
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Ghiberti fa risaltare la bellezza fisica del corpo del giovane Isacco, introducendo un esplicito richiamo alla statuaria classica, cui fa riferimento
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, in particolare di Roma e di Venezia. In una mostra tenutasi a Roma alcuni anni fa, intitolata Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo, erano
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’occhio dello spettatore, il rilievo si fa via via meno sporgente, fino a divenire appena accennato. Per alludere ad una distanza ancor maggiore, in certi
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in che spendeva e consumava il tempo: «Eh, Paulo, questa tua prospettiva ti fa lasciare il certo per l’incerto; queste son cose che non servono se non
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«documenti» di carattere visivo e si fa, come amava ripetere Giulio Carlo Argan, «in presenza degli eventi». A differenza dello storico tout court, lo
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A questa ipotesi fa eco, poco dopo, quella di una studiosa, Fiorella Sricchia Santoro, che tenta di dare un nome a questo «terzo» ipotetico maestro
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un ragazzo (tav. 6c), proviene dalla Royal Library di Windsor, mentre il terzo (tav. 6e), dove è rappresentata la testa paffuta di un bambino, fa
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, ma invece di frazionare il racconto in tanti riquadri, ne fa una sintesi, rappresentando in un unico riquadro una pluralità di istanti narrativi. Ciò
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, ovvero l’incarnazione di Gesù che si fa uomo per morire sulla croce e riscattare l’umanità dal peccato originale compiuto dai Progenitori; sullo sfondo, l
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narra di David e Betsabea e fa parte di un ciclo di affreschi con Storie di David che decorano un salone del Palazzo Ricci Sacchetti in via Giulia, a Roma
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accompagna e amplifica il gesto del braccio proteso verso il cielo, mentre attorno all’altro braccio gli fa eco un doppio sbuffo di stoffa, che vortici in
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’arte moderna: l’avventura dell’arte astratta, intesa come rappresentazione di ciò che non fa parte della realtà fenomenica e dunque è oltre la soglia
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Fino ad un paio di secoli fa, tuttavia, il veicolo privilegiato della conoscenza scientifica del mondo erano le tecniche artistiche: l’imitazione
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fa emergere dal buio che le assedia e ne accende i colori, il Caravaggio conferisce loro un fortissimo risalto plastico, che ne aumenta l’impatto
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Il Déluge, o più precisamente l’Hiver, di Poussin fa parte di una serie di quattro tele che rappresentano le stagioni mediante altrettanti episodi
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La storia dell’arte fa un largo uso di definizioni concettuali per classificare linguaggi figurativi e tendenze artistiche di lungo periodo: Romanico
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, predilige all’incendio cromatico di una tavolozza di impronta veneteggiante tinte più fredde e armonie più attentamente bilanciate, fa un uso moderato
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sacra. Il termine «Tardogotico», invece, fa riferimento al fatto che questo stile può essere di fatto considerato come una sorta di propaggine del
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Introducendo l’arco ogivale (ovvero «a sesto acuto») e i grandi pilastri a fascio (detti anche «polistili»), l’architettura gotica fa sfoggio di una
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