La storia dell'arte
, conoscere e saper riconoscere quel contenuto può essere essenziale ai fini della comprensione dell’opera e perfino per valutarne a pieno i valori formali.
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fortuna economica non gli impediva di essere un benefattore e che egli, come i Magi, si prosternava ai piedi di Dio, offrendogli le proprie ricchezze.
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veniva battuta con speciali martelletti sulla preparazione pittorica della tavola per poi essere fissata con stesure di collanti e resine. L’oro
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luminosità splendente come quella dell’oro e un risalto tridimensionale quale si poteva ottenere ricorrendo alla pastiglia dovevano essere perseguiti
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portati in groppa dai cacciatori per essere sguinzagliati all’inseguimento delle prede non è un elemento di pura fantasia, ma era un costume non insolito
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Cristianesimo. Sulla sinistra, il pittore ha inserito due personaggi con turbante che hanno tutta l’aria di essere membri della famiglia Brancacci, o
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, di essere sopravvissute al contesto storico nel quale e per il quale furono prodotte, esse si presentano di fronte a noi al tempo stesso invitanti e
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ed elaborate. In questo caso, tuttavia, può essere legittimo parlare di evoluzione della pratica prospettica. Dopo l’abbandono dell’illusionismo greco
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Un caso talmente esemplare da essere stato preso a modello da tanti pittori, sia italiani che stranieri, è costituito dall’affresco con La consegna
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Quello realizzato da Bramante può essere definito come un deliberato trompe-l’œil. Questo genere di trucchi illusionistici per sorprendere e
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artisti, sollevandoli dal loro stato d’inferiorità sociale. Grande, ad esempio, era l’ammirazione per Fidia, che oltre ad essere lo straordinario scultore
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Dopo essere giunti, con questa nostra breve storia della rappresentazione illusionistica, fino al Settecento inoltrato, torniamo adesso sui nostri
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albero, che vien fatto di pensare debba essere assai lontano dal protagonista del dramma, svettando in cima ad una rupe che sovrasta il luogo del
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dispositivo occorreva essere in due. Uno dei due operatori, in piedi, tira lo spago fino a farlo toccare un qualsiasi punto dell’oggetto da disegnare (lo
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sforzarsi di immaginare «quella bellezza e celeste grazia, che dovette essere quella della divinità incarnata», e quella di Giuda, «che anco gli
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sull’altare di una chiesa. E allora, quale poteva essere la sua destinazione?
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che un uomo, per quanto politicamente importante, potesse essere paragonato in modo diretto alla figura sacra di Cristo.
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Questa spiegazione ha il suo maggiore punto debole nell’effigie del presunto Barabba, che mai e poi mai vien fatto di pensare possa essere
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. Fondandosi in massima parte sulla facoltà della vista, l’attribuzionismo può essere senz’altro insegnato ed appreso, ma non c’è dubbio che, per
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l’altro che ha invece un carattere pressoché privato, di tipo sperimentale ad una zona secondaria che, presentando figure troppo piccole per essere
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documentarie inoppugnabili, possono sempre essere confutati e messi in discussione, generando a volte dispute sterili ed inconcludenti, che non a
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che questo motivo deriva da una lunga tradizione, il cui precedente più illustre e diretto sembrano essere i ben noti tondi con teste sporgenti, che
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omogenei, del lavoro artigianale. L’arte di Whistler (come quella di Leonardo) rivendicava il diritto a non essere misurata in base al tempo di
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che merita di essere sottolineata. Entrambe sono marginali rispetto alle corrispondenti scene figurate, di cui costituiscono la ricca intelaiatura
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angelichiana possa essere stato proprio lui. Ipotesi che trova piena conferma da un confronto con un suo polittico della Galleria Nazionale di Perugia (tav. 2d
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poteva immaginare, solo alcune testine erano dipinte con una certa sciatteria, mostrando di essere state affidate agli aiuti meno esperti e dotati. Gran
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potrebbero essere state dipinte da uno qualsiasi dei suoi aiuti. Le meno riuscite (tavv. 3a-c) potrebbero essere state eseguite dal nipote Giovanni di
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ritenga che non possa essere scartata in assoluto e a cuor leggero, l’ipotesi Angelico appare quanto mai improbabile anche perché il frate non ha mai
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dipinge un ritratto del pontefice Eugenio IV (purtroppo andato perduto), possa essere passato da Orvieto e abbia lasciato prova della propria notoria
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celebre e ad essere presto tradotto in varie lingue europee. Lessing, in buona sostanza, demolì la vecchia massima dell’«ut pictura poësis
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spaziale che è propria dell'immagine: se vediamo un personaggio che compare due o anche più volte in una stessa scena, esso deve essere rappresentato in
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, di essere ammesso dal maestro nel suo atelier privato, dove poté ammirare la grande tela davidiana con il Leonida.
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Quanto a Canova, le sue scelte in merito al «momento» da rappresentare di un determinato soggetto possono essere esemplificate dalla statua del
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. Nella lettera ad un amico, scritta nel 1878, Whistler sostiene che il suo dipinto intitolato Accordo in grigio e nero (fig. 11), deve essere
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di quel che ora non c’è, ma domani potrebbe esserci): fin dalla notte dei tempi chi possiede quest’abilità è stato considerato come un essere dotato di
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). Michelangelo, come si sa, non dovette attendere la propria morte per essere celebrato per la sua genialità artistica. Fu considerato, per così dire, il
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. Anche le opere d’arte possono essere riprodotte, tanto più oggi con le straordinarie tecnologie digitali ed elettroniche di cui disponiamo. Ma anche la
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, spalla e petto, Windsor, Biblioteca Reale. di essere in grado di esplorare anche ciò che i nostri sensi non riescono a percepire: l’infinitamente
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Annibale. Il committente gli affidò l’esecuzione dei due dipinti laterali della Cappella, la cui visuale oltre ad essere fortemente limitata dalla
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Dico composizione essere quella ragione di dipignere, per la quale le parti si compongono nell’opera dipinta. Grandissima opera del pittore sarà l
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Anche per le etichette storico-artistiche, come per le opere d’arte, può essere quanto mai istruttivo ripercorrerne le alterne fortune critiche nel
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essere il degno sostituto, e la Cattedra (fig. 49), sollevata in gloria tra le nubi dorate dai Padri della Chiesa, con la colomba dello Spirito Santo
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non è mai così. In un’epoca vi può essere una tendenza egemone, ma non fino al punto da esaurire in se stessa ogni fenomeno artistico. Nel Seicento
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Limitiamoci pertanto a ribadire come ciascuna grande «etichetta» rischia sempre di essere troppo generica se non si procede ad ulteriori suddivisioni
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sacra. Il termine «Tardogotico», invece, fa riferimento al fatto che questo stile può essere di fatto considerato come una sorta di propaggine del
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Diffusasi anche in Italia nel corso del Medioevo, la tradizione figurativa bizantina cominciò ad essere scossa dalle proprie fondamenta quando Fig
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, come i contrafforti e gli archi rampanti, le cattedrali esibiscono una tensione verso l’alto che può essere messa in relazione con l’aspirazione
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dell’architettura religiosa: secondo Bernardo da Chiaravalle, fondatore dell’ordine monastico dei Cistercensi, le chiese dovevano essere povere e
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Ludwig Mies van der Rohe, che costituisce il geniale ed elegantissimo prototipo di una tipologia di edificio destinata ad essere replicata un po
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essere, o quanto meno ad apparire, più soda e massiccia, in quanto funge da base e sostegno dell’intero edificio, che mostra invece di alleggerir: man
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