La storia dell'arte
poneva fine alle persecuzioni di cui erano stati vittime e concedendo loro piena libertà di culto. A conferma di tale appoggio, Costantino fondò a Roma
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dipinti medievali i committenti erano ammessi al cospetto di Madonne, santi ed altri personaggi sacri -, quanto il fatto che essi siano di proporzioni
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’iconografia cara a quelle Confraternite della Misericordia, assai diffuse fin dal Medioevo, che erano associazioni laiche, ma con fini religiosi e
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libertà dell’artista, perché abbiamo in mente la condizione degli artisti nell’età contemporanea. Ma in passato pittori e scultori erano vincolati a
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obbediva a criteri puramente empirici che, pur essendo spesso molto efficaci, non erano privi di smagliature e incoerenze ottiche.
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di ordine intellettuale, conferivano ai loro adepti una condizione e considerazione sociale elevate. Esse erano a loro volta suddivise nelle Arti del
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Mantegna, che non erano certamente abituati a questa messa in scena così radicale della salma di Cristo, impietosamente scorciato perché preso da un punto di
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, gli artisti erano definiti bánausoi, cioè coloro che si guadagnano il pane con il lavoro delle mani, e in quanto tali erano ritenuti di rango inferiore
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Già a partire dal primo Seicento erano cominciate a svilupparsi le specializzazioni, con artisti che si dedicavano esclusivamente alla progettazione
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(Brunelleschi era nato nel 1377, Ghiberti un anno dopo), entrambi erano destinati a sostenere un ruolo di primissimo piano sulla scena artistica
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viene riportata con particolare enfasi e quasi con stupore, a conferma che artisti come Zeusi, Apelle o Fidia erano considerati eccezioni, rispetto alla
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quanto erano ritenute vere, o comunque verosimili, e quindi ci aprono consistenti spiragli sulle idee che circolavano in proposito nelle epoche passate. A
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superficie piana gli oggetti visibili e lo spazio a tre dimensioni in cui essi si collocano. Rispetto ai precedenti sistemi, che erano empirici e
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, in particolare di Roma e di Venezia. In una mostra tenutasi a Roma alcuni anni fa, intitolata Gaspare Vanvitelli e le origini del vedutismo, erano
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rappresentazioni satiriche. Tali scenari erano in genere realizzati con quinte di legno, cartone e stucco, che, scalate in profondità sul palcoscenico
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in cui erano coinvolti solo personaggi di rango elevato. Con la sua facciata monumentale, pertanto, la scenae frons classica alludeva alla reggia o
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deus ex machina, ma che erano destinati a divenire via via più ingegnosi e sofisticati: ad esempio, per dare il senso di tremolio luminoso di un’alba
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che sembravano invadere e minacciare lo spazio riservato al pubblico. A quell’epoca, ormai, vi erano parecchi edifici teatrali, ma quasi sempre si
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tecniche, è emerso che tutti e quattro i lati della tavoletta erano stati predisposti per il suo inserimento in una cornice: quindi il dipinto dovevi
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innato talento che poteva ben dirsi prodigioso, ma la strepitosa memoria visiva di cui erano dotati per natura sarebbe stata sterile se non fosse stata
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La decorazione rimase pertanto interrotta allo stadio in cui l’aveva lasciata l'Angelico nella prima campagna estiva, quella del ’47, quando erano
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poteva immaginare, solo alcune testine erano dipinte con una certa sciatteria, mostrando di essere state affidate agli aiuti meno esperti e dotati. Gran
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in linea con le attese del pubblico, in quanto quelle test non erano destinate ad una visione ravvicinata.
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Nella chiesa-museo di San Francesco, infatti, erano presenti, tra gli altri, tre importantissimi disegni: uno lo abbiamo già incontrato, è quello con
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equivaleva ad affermare che la pittura e la scultura erano degne di entrare nel privilegiato consesso delle «arti liberali».
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mondo delle immagini era appannaggio esclusivo delle tecniche artistiche, le quali, a loro volta, erano strettamente imparentate con quelle
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progetto, ma non era di norma l’esecutore materiale dell’opera, mansione spettante ai soprintendenti esecutivi che spesso erano scalpellini, maestri della
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Pietro: quest’ultime erano certamente di gran valore perché più costose dal punto di vista della materia usata, ma la porta di Filarete dichiara Flavio
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donna che impersonava la Calunnia. Ai lati del re c’erano altre due figure allegoriche femminili, l’ignoranza e il Sospetto. La Calunnia era rappresentata
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tipologie psicofisiche in cui nel mondo antico si suddividevano gli esseri umani: esse erano determinate dalla diversa mescolanza dei quattro «umori
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tracciato la sagoma di un bisonte per propiziarne la cattura, anche se gli strumenti di intervento di Leonardo si erano immensamente affinati rispetto a
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Fino ad un paio di secoli fa, tuttavia, il veicolo privilegiato della conoscenza scientifica del mondo erano le tecniche artistiche: l’imitazione
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secolo scorso; ma per poterlo liberare dalle scorie che si erano accumulate su di esso e reintrodurlo utilmente nel dibattito storiografico e critico
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La pittura bizantina, com’è noto, discende dai modelli dell’arte classica, che però, col tempo, si erano andati riducendo a formule sempre più
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Sant'Antonio Abate e Santa Teresa. come gli avori, i gioielli e i tessuti. Gli arazzi, in particolare, erano un tipico prodotto suntuario, che si
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