La storia dell'arte
A cavallo fra Tre e Quattrocento, l’area alpina era frammentata in un composito ed instabile mosaico di dominazioni signorili, punteggiato da
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Pur essendo consapevole della rivoluzione prospettica che si era affermata a Firenze (di cui sicuramente aveva una conoscenza, non sappiamo se
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proprio esercito dopo che un angelo gli era apparso alla vigilia della battaglia, esortandolo a compiere tale gesto. Divenuto, dopo quella vittoria
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portati in groppa dai cacciatori per essere sguinzagliati all’inseguimento delle prede non è un elemento di pura fantasia, ma era un costume non insolito
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La finzione illusionistica della pittura parietale greca e romana non era però realizzata con una geometria proiettiva governata da regole certe, ma
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Mantegna, in quegli anni, non si era limitato a fingere su una tela o su una parete piana uno spazio tridimensionale, ma aveva addirittura concepito
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: trovandosi nell’impossibilità di realizzare un edificio a croce greca perché da un lato la costruzione era impedita da una strada, l’architetto risolse il
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artisti, sollevandoli dal loro stato d’inferiorità sociale. Grande, ad esempio, era l’ammirazione per Fidia, che oltre ad essere lo straordinario scultore
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L’ordine dei Gesuiti era nato verso la metà del Cinquecento e si era subito affermato come uno dei principali strumenti (e prodotti) della
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’alba del nuovo secolo, nel 1401: il concorso per assegnare l’incarico di esecuzione della seconda porta del Battistero (la prima era stata realizzata da
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condizione «banausica» in cui era confinata la massa dei loro colleghi.
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pittori, che, nella stragrande maggioranza dei casi, non conoscevano il latino. Lo scopo principale del trattato, infatti, era proprio di spiegare e
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grafica moderna della tavoletta in cui era rappresentato il Battistero (fig. 132). Stando alle fonti, Brunelleschi, per conferire maggior senso di verità
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fondamentale polo artistico dell’età moderna, quello costituito dalla pittura fiamminga e olandese, il cui punto di partenza era stata una
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era quella toscana tra Tre e Quattrocento, una sorta di proiezione simbolica del desiderio di conquista e di allargamento del proprio spazio d’azione
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osserva nell’illustrazione, la camera ottica era una specie di armadio trasportabile a guisa di portantina. Alla sommità della camera uno specchio
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Tra Cinque e Seicento le esperienze nordiche e quelle italiane si influenzarono e fecondarono a vicenda, così come del resto era avvenuto anche nei
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, lo invitava ad andare a letto, preferendo restare a disegnare fino a notte fonda, tanto era l’amore che egli concepiva per «la dolce prospettiva».
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era utilizzato a Firenze come sostegno del copricapo maschile o come, per l’appunto, questo solido a settantadue facce, irto di punte. Paolo Uccello
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. Vivendo in un’epoca in cui la prospettiva era già stata largamente assimilata e gli effetti prospettici venivano ormai realizzati in gran parte con metodi
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Tornando a Paolo Uccello, ci rendiamo però conto che questo sbocco ludico, e in definitiva surreale, della prospettiva si era già affacciato fin dai
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principesco. Di norma tale facciata era scandita da colonnati su più ordini, ornata da statue disposte entro nicchie e aveva da tre a cinque porte
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era stupire il pubblico con straordinarie «mutazioni a vista», finì di fatto per prevalere sul contenuto drammaturgico del testo rappresentato. La
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Quanto alla spiegazione dell'impasse in cui si era venuto a trovare nel completamento del Cenacolo, Leonardo continua l’aneddoto vasariano confidò a
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era conservato nella sagrestia del Duomo urbinate. Ma era la sua collocazione originaria? Difficile, comunque, che possa essersi trattato di uno
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Negli anni in cui Piero dipinse la tavoletta di Urbino il problema della riconquista della Terra Santa era effettivamente molto sentito in Italia e
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supremazia prospettica, che Piero volle forse portare con sé alla corte di Urbino. Per far vedere di che cosa lui, e lui solo, era capace.
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L’estate romana, com’è noto, è molto calda, e a quell’epoca l’area vaticana era particolarmente insalubre, perché le vicine e paludose rive del
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De Marchi ha comunque avuto il merito di aver inserito nella discussione critica questo bel disegno di Windsor, che, come vedremo, era destinato ad
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Fin dai tempi del poeta greco Simonide di Ceo, cui era attribuita la massima «la pittura è poesia muta e la poesia pittura parlante», e del poeta
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complottato contro di lui e lo avevano venduto, facendo credere ai genitori che era morto (tav. 11b). Giuseppe è riconoscibile per il berretto rosso che ha
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poesia si svolge nel tempo e rappresenta un’azione nella sua durata. Forse Du Bos era già a conoscenza di quanto sosteneva Lessing in proposito. Comunque
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Tra le molte virtù di Chuang-Tzu — racconta Calvino — c’era l’abilità nel disegno. Il re gli chiese il disegno di un granchio. Chuang-Tzu gli disse
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della nascita e della rapida diffusione della fotografia, vale a dire di quella riproduzione «meccanica» della realtà visibile che, nell’era della
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nella fabbricazione degli oggetti di uso comune, l’artigianato, da forma di produzione esclusiva e dominante quale era stato nella società
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piedistallo dell’Apollo del Belvedere, rimasto vuoto dopo che il celebrato capolavoro antico, per volere di Napoleone, era stato trasferito in Francia. L’aver
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idealmente in un mondo dove l’arte non era stata scalzata dal suo piedistallo sociale, ponendosi come modello e vertice della produzione dominante, l
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del visibile, oltre l’apparenza. Dalle parole di Whistler emerge, o meglio riemerge, come già era avvenuto in un passato assai remoto, agli albori della
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categoria di artisti che si emancipò per prima fu quella degli architetti. Già in epoca medievale, del resto, l’architetto era colui che concepiva il
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L’arte, all’origine, equivaleva di fatto ad una pratica magica. In età paleolitica, l’artista era circondato dal timore e dal rispetto che spettava
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o dell’altro umore, ogni uomo era classificato come appartenente ad uno dei quattro tipi: il «sanguigno», il «flemmatico», il «collerico» e il
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L’opera d’arte va vista nell’ambiente in cui si trova, meglio ancora se questo coincide con il luogo cui essa era originariamente destinata e per il
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Per tali ragioni possiamo senz’altro dire che Leonardo era al tempo stesso scienziato ed artista: come scienziato indagava la realtà per conoscerla
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era, dunque, troppo dissimile da quell’artista-mago delle grotte di Altamira Fig. 28. Leonardo da Vinci, Veduta della vallata dell'Arno, datato 5
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considerato il maggior artista operante nella capitale pontificia. Caravaggio, a quella data, era un pittore in rapida e clamorosa ascesa, già molto
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rappresentiamo le azioni degli uomini, i loro giochi, i loro lavori in quest’era di armonia universale.
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. Regista dell’evento urbinate, Castiglione scrisse un prologo, in cui esaltava l’importanza e il valore della commedia, sottolineando che era la prima
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schematiche e lontane da quella verità naturalistica che era alla base della rappresentazione nell’antichità classica.
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società teocratica e rigidamente gerarchizzata, che poneva al vertice l’imperatore, il cui potere era considerato diretta emanazione del potere divino
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In Francia, che a quel tempo era il principale centro propulsore della cultura artistica, sorse ben presto un dibattito tra due diverse concezioni
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