La storia dell'arte
Ci sono dipinti, per fortuna abbastanza rari, il cui soggetto è per noi un vero e proprio enigma e rischia di rimanerlo forse indefinitamente
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figurativa sovranazionale: il Gotico cortese, appunto. Quasi duecento opere, tra dipinti, sculture, arazzi, affreschi, sontuose oreficerie, codici miniati
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e dipinti che raffiguravano santi abbigliati come paggi o cavalieri e sante damigelle di profana avvenenza, che indossavano con sussiego sontuosi
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donna che annaffia i vasi da fiori sul balcone di casa (fig. 83 ). Si tratta di un particolare che compare anche in molti altri dipinti di quest
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di oro, pietre semi-preziose o altri ornamenti in vetro o metallo. L’uso della pastiglia in funzione di arricchimento prezioso dei dipinti andrà
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apparteneva la predella masaccesca fu realizzato nel 1426. A dispetto di tale contemporaneità, però, i due dipinti sono, stilisticamente, agli antipodi, tanto
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dipinti medievali i committenti erano ammessi al cospetto di Madonne, santi ed altri personaggi sacri -, quanto il fatto che essi siano di proporzioni
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Veniamo ora ad un utile confronto tra due dipinti. Il primo, datato 1423, è una tavola della Kunsthalle di Brema rappresentante una Madonna con il
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punte, proprio come accadeva, invariabilmente, nei dipinti tardogotici.
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Il confronto è tanto più illuminante perché ci mostra due dipinti che hanno un medesimo soggetto: la Madonna della Misericordia. Si tratta di un
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analogia tra i due dipinti. Questo tipo di scelte, infatti, non era nella disponibilità del pittore. Noi siamo abituati a pensare erroneamente alla
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(diffusissima, ad esempio, la dislocazione di più punti di fuga su un asse verticale) che lasciano intatta la verosimiglianza ottica dei loro dipinti, ma che
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presenti un centinaio di suoi dipinti di diverse dimensioni e anche vari suoi disegni quadrettati (figg. 138-139), che dimostrano come egli abbia
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Nonostante gli accenni di Vitruvio di cui abbiamo detto, oggi si ritiene che nel teatro classico questo tipo di scenari dipinti avesse un valore
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riservava gli effetti cromatici e luministici più audaci agli studi e agli acquerelli, non alla versione definitiva dei dipinti da esporre nelle
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, riunendo alcuni edifici, costruendone di nuovi e rivestendo la facciata dei palazzi principali con un manto di dipinti e graffiti murali. Ha creato così
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Uno dei dipinti più celebri di Piero, in cui la composizione è basata sulla sezione aurea, è la Flagellazione di Cristo (fig. 165), una tavoletta
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che, un po’ come quei due perduti dipinti brunelleschiani, anche la Flagellazione di Piero dovesse fungere innanzi tutto da dimostrazione. Da
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marginali rispetto al resto della composizione. Tuttavia, il tono un po’ algido e stereotipato dei dipinti di questa volta non è dovuto soltanto al
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conservano cicli di affreschi dipinti da Benozzo proprio alla metà del secolo, e dunque pochissimi anni dopo il suo passaggio ad Orvieto.
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artista di evitare l’eccesso di gestualità e di espressività, che farebbe somigliare i personaggi dipinti a «schermidori o istrioni». Ma nel segnalare che
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programmaticamente nei titoli della maggior parte dei suoi dipinti Notturno in blu e oro, Accordo in grigio e nero, Armonia in grigio e verde, Sinfonia in
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’artista. E ben nota la teoria secondo la quale gli animali selvatici dipinti nelle grotte di Lascaux e di Altamira andrebbero interpretati come
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Annibale. Il committente gli affidò l’esecuzione dei due dipinti laterali della Cappella, la cui visuale oltre ad essere fortemente limitata dalla
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da cui trae origine la gran quantità e varietà di affreschi, statue, dipinti, vetrate ed altri oggetti figurati di arredo liturgico, che gremiscono le
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