La storia dell'arte
nostalgicamente attratta dai modelli in via d’estinzione del mondo cavalleresco. In quest’epoca gli altari e i muri delle chiese si popolarono di sculture
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distribuzione delle opere in sezioni tematiche evocava l’atmosfera delle corti signorili, ma anche quella dei piccoli borghi alpini, illustrando i principali
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, come nel caso, già menzionato, del gioco delle palle di neve, o come nella rappresentazione del mese di Dicembre (fig. 82), dove il pittore ha
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chiese, nei musei, nelle piazze delle nostre città queste opere d’arte che provengono da un passato più o meno remoto. Stanno davanti a noi e ci
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tutti i contesti storico-culturali, chi si guadagna da vivere con il lavoro delle proprie mani.
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Sullo sfondo della Consegna delle chiavi si staglia, al centro, un grande tempio a pianta ottagonale, coronato da una cupola e affiancato da due
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caratterizzazione di ciascun ritratto, la solennità delle pose, la calibrata armonia della composizione e la forza illusiva di quel portico marmoreo e
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-55, Roma, Palazzo Spada. alle pareti di un grande ambiente è la cosiddetta Sala delle prospettive (o delle Colonne) che Baldassarre Peruzzi affrescò
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ammira un vasto panorama della città di Roma. Su una delle pareti campeggiano ancora alcuni graffiti che irridono il Papa e denunciano Roma-Babilonia
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vertiginose visioni celesti che irrompono dall'alto delle cupole e delle volte barocche e post-barocche, dando vita a finzioni spettacolari sempre
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riconoscere uno stato non dissimile da quello degli adepti alle Arti liberali, attraverso la costituzione di una propria accademia, l’Accademia delle Arti
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ed esecuzione delle finzioni architettoniche (i cosiddetti «quadraturisti») ed altri che si occupavano delle figure, altri ancora degli ornati, dei
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direttrici in profondità delle linee di fuga. Infine, un ruolo non secondario Fig. 144. Paolo Uccello, Il miracolo dell'ostia profanata, 1467-69 ca
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piante de’ casamenti e da’ profili degli edifizii, condotti insino alle cime delle cornici e de’ tetti, per via dell’intersecare le linee, facendo che le
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più ampia e rigorosa applicazione delle leggi prospettiche. Leggi che, come abbiamo già precisato, dopo la prima fase dell’«invenzione della prospettiva
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delle porte della scenae frons. Proprio come il coro bramantesco di Santa Maria presso San Satiro o la Galleria prospettica del Borromini, questa veduta
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romani, prima metà del XVI sec., Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. campo. Si tratta di una scena in cui compaiono
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mutazione a vista delle scene si realizzava, in genere, mediante quinte che giravano su un perno, mostrando, ad ogni rotazione, una faccia diversa. Anche
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La scenotecnica cinquecentesca finge ogni sorta di fenomeno naturale. Rompendo la staticità della scena fissa, la mutazione a vista delle scene
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della commedia La Pellegrina di Girolamo Bargagli, recitata a Firenze in occasione delle nozze tra Ferdinando I de' Medici e Cristina di Lorena (1589
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La complessità del discorso prospettico di Piero emerge nel suo trattato De prospectiva pingendi, del quale vediamo una delle tante tavole
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delle quali parecchio fantasiose e prive di solidi indizi. Una delle interpretazioni più antiche vedeva in questo quadro un’allegoria politica
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’essenza. I grandi «conoscitori» Bernard Berenson, Roberto Longhi, Federico Zeri, per citare tre delle massime autorità in questo campo possedevano un
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Una sorprendente conferma di ciò viene dalla decorazione delle fasce che incorniciano le vele della volta, decorazione costituita da piccole cornici
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della presenza nel cantiere, nell’estate del ’48, di un pittore locale, Pietro di Nicola Baroni, intento a completare l’incorniciatura ornamentale delle
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Oggi, tuttavia, grazie ai binocoli e agli zoom delle macchine fotografiche, possiamo osservarle a nostro piacimento, apprezzarne la varietà e
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Ma la qualità figurativa delle teste dipinte negli esagoni di Orvieto subisce una brusca impennata verso l’alto, come abbiamo anticipato, in una
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e dei primi secoli dell’età moderna, per forzare i limiti narrativi delle arti figurative e intrappolare, nello spazio, una porzione di tempo.
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Nel corso del XVII e del XVIII secolo s’infittisce la discussione teorica sul tema delle «arti sorelle», ovvero sui rapporti tra arti della parola e
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, dal 1800 al 1814. Il tema è ben noto: un drappello di trecento Spartani, guidati da Leonida, s’immolano al passo delle Termopili per rallentare l
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rivoluzione industriale, rappresentò di fatto l’irruzione della meccanizzazione, e dunque dell’industria, nel campo delle arti figurative. Fino ad allora il
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La sfocata indeterminatezza delle immagini whistleriane, che sfrondano o si limitano a suggerire i dettagli invece di definirli nitidamente, indusse
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Con lo scemare della luce e l’ispessirsi delle ombre ogni vacuo e minuto dettaglio scompare, quanto c’è di triviale si eclissa e vedo le cose tali e
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Quest’asserzione di Whistler è stata forse la prima formulazione teorica di quella che sarebbe presto divenuta una delle più grandi avventure dell
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., delle cui statue originali in bronzo, come il celebre Doriforo, non ci è pervenuto l’originale, ma solo copie romane in marmo (fig. 12). Quest
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Il Libro dell’arte di Cennino Cennini, ristudiato anche da quei pittori novecenteschi che si applicavano nella ricerca e nello studio delle tecniche
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contenuti tipici delle Arti liberali all’interno dell’operatività del pittore e dello scultore. Anche lo studio sempre più approfondito dell’anatomia
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, realizzata per mezzo del disegno e delle altre pratiche della pittura e della scultura, consentiva di analizzare la realtà e di indagarla in profondità
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era, dunque, troppo dissimile da quell’artista-mago delle grotte di Altamira Fig. 28. Leonardo da Vinci, Veduta della vallata dell'Arno, datato 5
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della realtà, la comprensione delle sue leggi e dei suoi comportamenti e la sua riproduzione grafica, era in grado d’intervenire, manipolando e
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propriamente stilistica, delle scelte formali ed espressive.
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del gusto e delle abitudini visive, non dell’epoca in cui è stata compiuta, ma di quella in cui subisce l’intervento di restauro. Ogni epoca, infatti
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alcune delle più comuni definizioni, quali Gotico, Manierismo, Barocco, Rococò, Impressionismo o Cubismo, che nate per esprimere riprovazione o addirittura
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impronta che i modelli culturali delle corti europee conferiscono alle opere d’arte ascrivibili a questa tendenza, siano esse di destinazione profana o
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anche ed oserei dire soprattutto una sorta di orgogliosa autorappresentazione delle capacità tecnologiche e della ricchezza economica di una civiltà
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cattedrale gotica svetta, attorniata dal gregge minuto delle case, disposte l’una addossata all’altra nelle viuzze strette e tortuose che si diramano
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che qualcosa di questa sensibilità estetica moderna filtri attraverso le pur strette maglie del loro intervento conservativo. Ecco una delle tante
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Nel Cristianesimo delle origini convivono due radici storiche ben precise: quella giudaica, che com’è noto è assolutamente contraria alla
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Chiostro grande, 1377-1407. Fig. 74. Venezia, Ca' d'Oro, 1421-40. Fig. 75. Venezia, Palazzo Ducale, XIV-XV sec. delle pareti dell’edificio
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saggio dello storico olandese Johann Huizinga, pubblicato nel 1919. Un autunno dorato e prolungato, in cui prevale la cultura sofisticata delle corti
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