La storia dell'arte
creando degli sfavillii, o ancora se è stato trattato in modo da attutire il brillio in alcune parti e farlo maggiormente risaltare in altre. Gentile da
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. Gentile da Fabriano, Adorazione dei Magi, particolare con le monofore, 1423, Firenze, Galleria degli Uffizi. Battista, patrono della città, quando si
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Negli sproni esterni della sua pala, Gentile ha invece ricavato degli spazi in cui ha dipinto una serie di fiori (fig. 87), che hanno certamente un
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Confrontiamo ora la tavola di Brema con la celebre Sant’Anna Metterza degli Uffizi (fig. 91), un dipinto in cui è raffigurata la Sant’Anna in trono
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ottenuto, specie nella zona absidale, è, sotto il profilo della chiarezza nella distribuzione degli spazi, assai poco perspicuo. Se andassimo a
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assume la manualità nell’operato degli artisti e alla tradizionale subalternità sociale cui è stato condannato, pressoché in tutte le latitudini e in
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nella celebre Camera pietà o Camera degli Sposi, che egli affrescò nel Castello di San Giorgio a Mantova (1465-74), rappresentando sulle pareti
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degli Sposi, Correggio «sfonda» illusivamente la cupola mostrandoci la veduta dal basso di un cielo luminoso e popolato di nuvole morbide e fioccose
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riconoscere uno stato non dissimile da quello degli adepti alle Arti liberali, attraverso la costituzione di una propria accademia, l’Accademia delle Arti
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ed esecuzione delle finzioni architettoniche (i cosiddetti «quadraturisti») ed altri che si occupavano delle figure, altri ancora degli ornati, dei
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La vita degli artisti antichi è costellata di aneddoti divenuti veri e propri tópoi, luoghi comuni: formule che si tramandano da una narrazione
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ricompensato, nell’antica Grecia, il lavoro degli artisti. Le poche fonti giunte fino a noi relative all’età arcaica e all’epoca di Pericle (VI-V sec
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’opera Leonardo affronta programmaticamente il tema della rappresentazione dei cosiddetti «affetti», cioè dell’espressione dei sentimenti e degli stati d
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pratica della cosiddetta prospettiva aerea, ossia della rappresentazione degli effetti percettivi prodotti dalla presenza dell’atmosfera. Essa
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Marche, che fu eseguita da Paolo Uccello per la pala con la Comunione degli apostoli, realizzata per la chiesa urbinate del Corpus Domini da un pittore
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, ricomponevano a distanza, negli occhi degli spettatori, un’immagine unitaria. Solo nei contesti più modesti le quinte a «mezzo rilievo» erano
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ca., Vicenza. far convergere in modo molto accentuato le linee di fuga degli edifici in scorcio e di conferire una marcata pendenza al pavimento delle
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romani, prima metà del XVI sec., Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. campo. Si tratta di una scena in cui compaiono
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simula lo scorrere del tempo, il variare dei luoghi e delle stagioni, l’alba e il crepuscolo, il tuono e la neve, il canto degli uccelli e il fruscio delle
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, il Fig. 159. Baldassarre Lanci, Scena prospettica con edifici fiorentini, 1569, Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe
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Un aspetto interessante della scenografia teatrale, e più in generale degli apparati effimeri allestiti in occasioni di feste e ricorrenze dinastiche
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Gli «effetti speciali» degli scenografi italiani del passato rivivono oggi nella grande abilità scenotecnica che è universalmente riconosciuta ai
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«documenti» di carattere visivo e si fa, come amava ripetere Giulio Carlo Argan, «in presenza degli eventi». A differenza dello storico tout court, lo
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e le opere degli artisti, sui loro committenti, sui collezionisti e sui contesti sociali, economici e politici in cui affondano le radici le opere d
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naturale, che, tra l’altro, per essere mantenuta ed affinata richiede studio ed un costante esercizio. Checché se ne dica o pensi, si può essere degli
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Grazie all’attribuzionismo la storia dell’arte ha ampliato enormemente le proprie conoscenze, acquisendo al catalogo degli artisti un incalcolabile
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per l’immaginazione impetuosa e l’eroica rappresentazione del corpo umano, esaltato dall’energia scattante del disegno e dall’audacia e varietà degli
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degli anni Ottanta, quando grazie ai ponteggi montati nella Cappella per procedere ad un restauro dei suoi affreschi che si concluse alla metà degli anni
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più piccola ruga o asperità. Chi è l’autore di questo e degli altri sorprendenti ritratti degli esagoni orvietani? A questa domanda siamo stati in
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parte delle raccolte del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. Tutti e tre questi disegni, eseguiti con una tecnica straordinariamente
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nella trattatistica rinascimentale e post-rinascimentale, anche perché conferiva l’autorevole suggello dell’auctoritas degli antichi ad un tema quello
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sequenza degli avvenimenti e addentrandoci nell’intreccio narrativo che ci viene proposto. Questo sistema di «tradurre» una sequenza narrativa in tante
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Vediamone un esempio in un dipinto con l'Orazione nell’orto degli ulivi (tav. 7a), eseguito sul retro di una tavola celeberrima di Duccio di
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pittore greco Timomaco, la Follia di Aiace, che è per l’appunto uno degli esempi dall’Antico citati da Lessing per chiarire cosa egli intendesse per
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molti critici del suo tempo ad accostare il pittore americano al gruppo degli Impressionisti, con suo grande e giustificato dispetto. Whistler
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degli artisti sarebbe il fotografo. Ciò che spetta all’artista è andare oltre. Oltre l’apparenza.
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Torniamo di nuovo all’antica Grecia per parlare di un tipico indicatore della volontà di autoaffermazione individuale degli artisti, che ne riflette
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Tuttavia, come abbiamo detto, lo scarso prestigio sociale degli artisti iniziò ben presto ad entrare in contraddizione con la realtà di un
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categoria di artisti che si emancipò per prima fu quella degli architetti. Già in epoca medievale, del resto, l’architetto era colui che concepiva il
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agosto 1473, Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Fig. 29. Leonardo da Vinci, Gorghi d'acqua, WIndsor, Biblioteca Reale
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delle masse effigi degli esponenti rivoluzionari assassinati e oggetti a loro appartenuti, proprio come se si trattasse di immagini miracolose e di
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rappresentiamo le azioni degli uomini, i loro giochi, i loro lavori in quest’era di armonia universale.
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degli scorci illusionistici e privilegia le composizioni basate su assi ortogonali, anziché sulle scattanti diagonali, predilette dai pittori barocchi.
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. 61. Maestro fiorentino, Croce dipinta, 1180 ca., Firenze, Galleria degli Uffizi. Fig. 62. Andrej Rublëv, Icona della Trinità. 1415 ca., Mosca, Galleria
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Con Giotto questo progressivo abbandono degli stilemi astratti in favore di un nuovo naturalismo diviene un fatto compiuto: nel suo celebre
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, le quali ultime, scaricandosi sul perimetro dell’edificio, vengono contenute dalle controspinte degli archi rampanti esterni. Questo complesso gioco
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Questo problema è in genere ben presente ai responsabili degli odierni restauri, ma a dispetto del loro scrupolo scientifico è pressoché inevitabile
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All’esterno della cattedrale gotica, i contrafforti e gli archi rampanti contrastano le spinte laterali degli archi ogivali che scandiscono le navate
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Uno degli esempi più noti e clamorosi di questa sofisticata eleganza tardogotica è questo disegno tratto da un taccuino di Pisanello (fig. 77), in
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La cultura figurativa, in quest’epoca, si diffondeva velocemente anche grazie alla mobilità degli artisti, che si spostavano volentieri da una corte
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