La storia dell'arte
Gentile: questi, infatti, solo con il suo successivo soggiorno a Roma sarebbe entrato in diretto contatto con l’arte classica, mostrandosene, sia pur
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gravitas che ricorda inconfondibilmente quella dei personaggi togati della statuaria classica, e in questo Masaccio sembra aver tratto spunto dai
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con tutta evidenza a certi busti-ritratto di età classica, ma a pennellata fluida di Masolino delinea armoniosamente i contorni, senza dar loro fig
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infatti chiaramente ispirato ad una celebre statua classica il cui prototipo greco è andato perduto, ma di cui si conservano varie copie romane. Si
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all’epoca classica, come dimostrano ampiamente le pitture parietali rinvenute all’interno di tanti edifici di epoca romana. Tradizionalmente
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, per tanti aspetti, alla tradizione classica (fig. 104). Nella volta, su uno sfondo di tessere musive dorate, quattro grandi angeli sorreggono con le
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classica e di una nuova attenzione alla concreta fisicità del reale, filtrata anche dalle novità provenienti dal Gotico d’oltralpe. E una svolta che ha
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radice classica. In realtà quest’absidiola svolge soprattutto una funzione simbolica: facendo da sfondo alla testa di Teodora, che si colloca proprio
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prospettico della pittura italiana. Un illusionismo che, fin dall’antichità classica, ha sempre fatto perno sull’attiva complicità dello spettatore
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Ghiberti fa risaltare la bellezza fisica del corpo del giovane Isacco, introducendo un esplicito richiamo alla statuaria classica, cui fa riferimento
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fatto citazioni dalla statuaria classica. In particolare, quella di sinistra richiama esplicitamente un’antica e celeberrima statua bronzea di Roma, il
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, nei Paesi Bassi e ovunque non fosse particolarmente radicata la tradizione classica, con il suo corredo di razionalità e di funzionalità. Un’area
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di fabbrica, le cosiddette versurae. Il genere considerato più nobile dalla civiltà classica era la tragedia, che metteva in scena vicende drammatiche
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edificare uno spazio teatrale stabile, come invece avveniva regolarmente anche nel più modesto centro urbano dell’antichità classica. A lungo gli
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», suggerendo ciò che accade «prima» o «dopo» una determinata azione. Secondo Lessing, i grandi artisti dell’antichità classica avevano indicato come
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, esemplificandole attraverso precetti e modelli. Tutto ciò ebbe inizio già in età classica, ad esempio con Policleto, grande scultore greco del V secolo a.C
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iconografiche più riuscite era, com’è noto, una pratica quanto mai diffusa nell’età classica e quelle relative alla storia di Meleagro non fanno
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tende sempre a caricarsi di una forte componente espressiva, e quella italiana, che affonda le sue radici nell’antichità classica e tende perciò ad
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far rinascere Roma dalle sue stesse ceneri. «Stare a paragone» con la magnificenza dell’antichità classica fu infatti la parola d’ordine che animò lo
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settecentesco, amante della sobria e funzionale arte classica, definì con disprezzo tutta quell’arte seicentesca che gli appariva colma di falsità
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La pittura bizantina, com’è noto, discende dai modelli dell’arte classica, che però, col tempo, si erano andati riducendo a formule sempre più
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lontana dalla tradizione classica, ma è come se questa si fosse andata prosciugando e disseccando. Sotto la lunga tunica le membra di Cristo non hanno
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la statuaria antica, resuscitando il cadavere disseccato della civiltà classica, con una potente trasfusione di naturalismo.
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direttamente alla scultura classica. Inoltre, sia i Pisano ed Arnolfo di Cambio che Giotto aggiornarono il loro linguaggio figurativo, già rigenerato dal
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rappresentazione dell’immagine di Dio, e quella che affonda nell'humus della civiltà classica greco-romana, la quale ha invece dato forma e figura alle proprie
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spesso dalla mitologia classica o dai poemi cavallereschi e dai romanzi d’amore cari alla cultura cortese. Un altro potente veicolo di diffusione
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