La storia dell'arte
competitori. Non è raro, del resto, che tra arte e realtà politica si manifestino palesi sfasature: le immagini ci parlano di un mondo pacifico e
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con una granitura che la rende particolarmente splendente, ma via via che ci si allontana dal centro la luce si fa meno intensa grazie ad un’apposita
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sinuose cadenze che si riverberano nelle ampie falde del panneggio: tutti elementi che ci parlano di un linguaggio figurativo di transizione tra le
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Il confronto è tanto più illuminante perché ci mostra due dipinti che hanno un medesimo soggetto: la Madonna della Misericordia. Si tratta di un
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chiese, nei musei, nelle piazze delle nostre città queste opere d’arte che provengono da un passato più o meno remoto. Stanno davanti a noi e ci
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controllare le linee prospettiche individuate dalla quadrellatura del pavimento e da elementi architettonici come i capitelli e le cornici delle volte, ci
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culturale che ci separa dall’oggetto della nostra indagine.
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usato la prospettiva brunelleschiana, volte e pavimenti ci apparirebbero molto più deformati e, paradossalmente, meno credibili di quanto non lo siano
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Quel che più ci interessa in questo contesto, però, è l’espediente prospettico di cui Melozzo si è servito per rendere più magniloquente la propria
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fatto ci risucchia nello spazio del quadro e ci fa sentire anche noi attorno a quel catafalco, partecipi della tragedia della Vergine in lacrime, di
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del Quattrocento prospettico. Con questo coro, Bramante ci mostra un esempio di accorto impiego della finzione prospettica in architettura
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Battista Tiepolo, del quale ci limiteremo ad illustrare uno dei più grandiosi esempi di «sfondato»: quello che deflagra nella volta dello scalone
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quanto erano ritenute vere, o comunque verosimili, e quindi ci aprono consistenti spiragli sulle idee che circolavano in proposito nelle epoche passate. A
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, visto da una particolare angolazione di Piazza della Signoria. Le tavolette, se mai davvero sono esistite, non ci sono pervenute, ma grazie alle
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Torniamo ora indietro di un paio di secoli. Sempre a proposito di strumenti di percezione e di resa del visibile, ecco un disegno di Leonardo che ci
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Tornando a Paolo Uccello, ci rendiamo però conto che questo sbocco ludico, e in definitiva surreale, della prospettiva si era già affacciato fin dai
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Quest’ultima affermazione ci mostra un Vasari sostanzialmente critico nei confronti di questi eccessi di virtuosismo e pedanteria prospettica
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’intrico di corpi, zampe, aste e stendardi creato dalla mischia dei combattenti. La nettezza dei profili e la violenza dei colori a contrasto ci aiutano
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accessorio e puramente evocativo, diversamente da quanto avvenne nel teatro rinascimentale. Nel Rinascimento, d’altronde, non ci si propose quasi mai di
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scena tragica, comica e satirica con altrettante incisioni (figg. 153-154). Inoltre ci mostra anche il modello di un teatro moderno, chiaramente
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spettacolari coreografie, che dilagavano nella platea, lo spazio compreso tra il palcoscenico e le gradinate dove sedeva il pubblico (fig. 156). Ci sono
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’arte di cui ci occupiamo. Riguardo a questo tipo di testimonianze, i nostri metodi di indagine e di verifica sono ovviamente gli stessi usati dagli
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spazio e nel tempo. Quando ci si trova di fronte ad un’opera di cui non conosciamo l’autore, i dati visivi che ricaviamo dal suo stile (ma va da sé che
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quello dei colleghi, la cronologia di un’opera si può a volte dedurre indirettamente dalla presenza o meno di tali influssi, i quali ci possono
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presentiamo ha caratteristiche davvero uniche, perché ci mostra un pittore (questa è almeno la mia opinione) che adotta scientemente, in una medesima volta
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cornice della seconda porta del Battistero. Il secondo è di carattere documentario: un documento del 1444 ci informa che Ghiberti per completare Fig. 171
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linguaggio aspro e stentato, che ben poco ha a che fare con quello dell’Angelico e del suo entourage. Grazie ai documenti d’archivio che ci parlano
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particolare, si rivelavano addirittura come straordinari ed inattesi piccoli capolavori di ritrattistica. In altre parole, ci apparve evidente che
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Ci sono poi un buon numero di esagoni che inquadrano teste di qualità assai più elevata e che appartengono al più tipico repertorio figurativo della
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ritratti dal vivo che hanno un’audacia sperimentale e una freschezza esecutiva che ci ha tanto colpito, da chi sono stati eseguiti? Nel 1989, quando li vidi
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disegnato un solo artista, Benozzo Gozzoli, che come il dottor Jekyll e Mr. Hyde ci si presenta qui con la sua doppia faccia che già ben conosciamo
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vibrante freschezza esecutiva dei più bei ritrattini orvietani, tanto che sembra di palmare evidenza che ci troviamo di fronte al medesimo pittore. Ma
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sequenza degli avvenimenti e addentrandoci nell’intreccio narrativo che ci viene proposto. Questo sistema di «tradurre» una sequenza narrativa in tante
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’Angelico, l'Annunciazione del Museo Diocesano di Cortona (tav. 7e). La scena ci mostra l’arcangelo Gabriele che porta il suo annuncio divino alla Vergine
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rappresentazioni di un cagnolino che si esibisce davanti al padrone o di un altro che affronta ringhiando un gatto. Ma quel che più ci interessa è la
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arrivarvi. L’aspetto e gli abiti di Mosè ci aiutano a riconoscerne la figura anche nel vecchio che sta scendendo dal monte, dopo la visione della
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fiorentino Pierfrancesco Borgherini, ci spostiamo in un’epoca caratterizzata da una forte componente di sperimentalismo linguistico, di cui il Pontormo è uno
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comandante dell’esercito israelita, ma David la invitò ugualmente nel suo palazzo e Betsabea accettò. La scena ci mostra appunto la donna che si avvia
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di un quadro di soggetto storico. Apparentemente la questione ha poco a che fare con il problema di cui ci stiamo occupando, ma in realtà all’epoca
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1855 una monografia sul grande pittore neoclassico, intitolata David, son école et son temps, ci ha lasciato in essa un vivido racconto delle idee di
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, infatti, non ci ha lasciato un elogio del sole, come avrebbe fatto un qualsiasi adepto della pittura en plein air, ma al contrario un suggestivo aforisma
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collezionismo che si compiaceva di accumulare le opere d’arte migliori, pagandole a prezzi da capogiro. Ci sono giunte molte invettive di oratori di epoca
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’esecuzione del Cenacolo). Questo stereotipo dell’artista «mago malinconico», la cui ispirazione si presenta sotto forma di furore, ci arriva dunque dalla
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sottovalutato. Di norma, infatti, ci si serve del materiale più vicino, comodo da trasportare e dunque più a buon mercato.
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) ci mostra Fazio e la sua guida che si affacciano alle mura della città di Roma, che è rappresentata in modo approssimativo, ma con qualche velleità di
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, chiesa di Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi. influenzato e influenzano i criteri di restauro. La riprova è che, volgendosi indietro, ci si rende
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Da questo primo esempio, che ci ha mostrato un caso di filiazione diretta di un quadro da un altro (anche se Girodet ha sottoposto lo spunto tratto
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, il panorama artistico seicentesco ci propone infinite altre categorie e sottocategorie. Basti pensare soltanto al realismo di Caravaggio e dei
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Torniamo all’architettura gotica. A Parigi, la Sainte-Chapelle (fig. 69) ci attesta la capacità gotica di concentrare tutte le linee di forza nei
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, Portogallo, Germania esistono numerosi esempi non meno arditi e spettacolari. Ci accontentiamo di mostrarne due, uno a carattere profano ed uno
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