La storia dell'arte
, però, fa parte di un ciclo affrescato in una chiesa di Sanseverino Marche, paese natale dei Salimbeni. Si tratta di un particolare di una scena sacra
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ca., Siena, chiesa di San Domenico. imperatore dei Romani, Costantino favorì apertamente i cristiani, emanando un anno dopo l’editto di Milano, che
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), che faceva parte di un polittico destinato ad una chiesa di Pisa. L’interesse di questo confronto sta nel fatto che si tratta di due opere di ugual
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prospettiva e dunque mescolandole ai personaggi della storia sacra, Fig. 92. Masaccio, Il tributo, 1425 ca., Firenze, chiesa di Santa Maria del Carmine
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. 94. Masaccio, Battesimo dei neofiti, 1425 ca., Firenze, chiesa di Santa Maria del Carmine, Cappella Brancacci. alcun risalto plastico e
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cortese, «precedendo» cronologicamente la rivoluzione prospettica, Fig. 95. Masolino da Panicale, Il peccato originale, 1425 ca., Firenze, chiesa di
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l’invisibile navata della chiesa. Ma questa ed altre ardite soluzioni prospettiche della scena sono in qualche modo isolate, non compongono un
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omone, simboleggia la Chiesa cristiana, che riconosce nella religione ebraica un proprio precedente, ma si considera superiore ad essa, perché
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rappresenta un episodio che non è narrato nei Vangeli, ma che costituisce un cardine ideologico per la Chiesa di Roma, in quanto rappresenta Cristo che
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Un’altra opera menzionata in tutti i manuali come caso esemplare di rappresentazione illusionistica è il coro bramantesco della chiesa di Santa Maria
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dipingeva prima la cupola della chiesa di San Giovanni Evangelista (fig. 121 ) e poi quella del Duomo (fig. 122), aprendo un filone illusionistico destinato
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L’ordine gesuitico aveva creato con la sua chiesa principale a Roma la chiesa del Gesù un modello di edificio ecclesiastico e di ritualità liturgica
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Gesù, eseguito dal genovese Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio nella volta della navata della chiesa del Gesù (fig. 124) e la Glorificazione di
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-l'œil, 1684-85, Roma, chiesa di Sant'Ignazio di Loyola. illusionistiche, spalancando sulle teste di sovrani e sudditi cieli inondati di luce e popolati
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Marche, che fu eseguita da Paolo Uccello per la pala con la Comunione degli apostoli, realizzata per la chiesa urbinate del Corpus Domini da un pittore
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, la statua di Cosimo I di Pietro Francavilla e la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri visti dall'Arco della Torre dei Gualandi. Campanile di Giotto
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coro della chiesa di San Francesco ad Arezzo intorno alla metà del secolo. Piero non si limitò ad esercitare la pittura, ma fu anche matematico e
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sull’altare di una chiesa. E allora, quale poteva essere la sua destinazione?
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un ruolo da protagonista nel Concilio di Ferrara e Firenze del 143839, sostenendo la necessità di una unificazione tra la Chiesa greca e quella
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a Benozzo Gozzoli, che si tenne, a cura di Giovanna Capitelli e Bruno Toscano, a Montefalco, in Umbria, nella chiesa-museo di San Francesco, dove si
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Nella chiesa-museo di San Francesco, infatti, erano presenti, tra gli altri, tre importantissimi disegni: uno lo abbiamo già incontrato, è quello con
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Nel Tributo della moneta della Cappella Brancacci, nella chiesa fiorentina di Santa Maria del Carmine (tav. 8a), Masaccio ci dà un saggio
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eseguite, all’alba del Seicento, proprio per il luogo in cui tuttora le possiamo ammirare, la Cappella Cerasi nella chiesa romana di Santa Maria del
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, compiuta quasi un secolo dopo dal Caravaggio in una tela per un altare della chiesa romana di Santa Maria in Vallicella (fig. 34). In questo dipinto il
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, chiesa di Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi. influenzato e influenzano i criteri di restauro. La riprova è che, volgendosi indietro, ci si rende
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essere il degno sostituto, e la Cattedra (fig. 49), sollevata in gloria tra le nubi dorate dai Padri della Chiesa, con la colomba dello Spirito Santo
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Tretjakov. Fig. 63. Cimabue, Crocifisso, 1265 ca., Arezzo, chiesa di San Domenico. Fig. 64. Cimabue, Crocifisso, 1275 ca., Firenze, Museo dell'Opera
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mistica di Fig. 65. Giotto, Crocifisso, 1295 ca., Firenze, chiesa di Santa Maria Novella. una società impregnata di valori trascendenti, ma che costituiva
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dalla piazza e dal sagrato della chiesa.
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vetrate gotiche (fig. 68) costituiscono una variopinta meraviglia per il fedele che si aggira in una chiesa gotica, ma al tempo stesso gli offrono un
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respinte dalla Chiesa di Roma, in cui molto forte era il retaggio della tradizione classica. Papa Gregorio Magno, che fu papa dal 590 al 604, Fig. 69
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. Fig. 78. Ludovico Urbani (notizie dal 1460 al 1493), San Sebastiano e Santa Caterina d'Alessandria; il profeta Daniele, Matelica (Macerata), chiesa di
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