La storia dell'arte
artistici alpini, ma anche altrove. Si veda, ad esempio, il caso dei fratelli Jacopo e Lorenzo Salimbeni, due pittori marchigiani che furono attivi
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’Adorazione dei Magi (fig. 85), che fu terminata nel 1423. A commissionare la pala, ora agli Uffizi, ma originariamente destinata ad una cappella funeraria in
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, Galleria degli Uffizi. di conferire loro una parvenza di naturalismo. Ad esempio, pur realizzando un fondo dorato su cui si staglia la città turrita di
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Se analizziamo questo dipinto sotto il profilo della spazialità, ne risulta che la sua composizione non obbedisce ad una logica prospettica rigorosa
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sparendo nel corso del Quattrocento e del primo Cinquecento. Uno degli ultimi artisti ad adoperarla copiosamente fu il Pinturicchio, che proprio per
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sorta di analitico e splendido «erbario», descritto con una meticolosa capacità di osservazione naturalistica (si veda, ad esempio, l’attenzione
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costruzione prospettica, ancora sostanzialmente empirica, da quella che verrà codificata a Firenze, ad inizio Quattrocento, da Filippo Brunelleschi. Quest
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Archeologica, Medievale, Moderna. della nascita della prospettiva rinascimentale ad opera di Brunelleschi e dei suoi compagni d’avventura del primo
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affacciano, guardando verso l’interno, putti potentemente scorciati di sottinsù, accanto ad un vaso con una pianta, ad un pavone e ad alcune figure
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lo scorcio prospettico «di sottinsù», per rendere più magniloquenti le proprie immagini antichizzanti. Si pensi, ad esempio, alla celebre serie di tele
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fosse vista da uno spettatore posto più in basso rispetto ad essa. In questo caso si tratta di uno scorcio non particolarmente pronunciato, ma
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. Tuttavia, nell’antica Grecia, già troviamo parecchie eccezioni a tale scarso apprezzamento: le fonti antiche, ad esempio, esaltano alcuni grandi
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Battista Tiepolo, del quale ci limiteremo ad illustrare uno dei più grandiosi esempi di «sfondato»: quello che deflagra nella volta dello scalone
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’occhio dello spettatore, il rilievo si fa via via meno sporgente, fino a divenire appena accennato. Per alludere ad una distanza ancor maggiore, in certi
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geometrici e audaci scorci. Si osservi questo scomparto (fig. 144) di una predella, attualmente conservata ad Urbino nella Galleria Nazionale delle
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Ignoriamo se l’aneddoto sia vero, ma è sicuramente verosimile. Ad ogni modo ciò che è interessante nell’affermazione di Donatello (o, più
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allo spettatore, passando, ad esempio, dalla veduta di una città ad un paesaggio campestre, da una scena marina ad una montana, da atmosfere
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L’aneddoto si conclude, come spesso in Vasari, con un finale ridanciano: il pittore dichiara al duca che, alla lunga, non riuscendo ad immaginare di
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una sorta di affascinante scenario, che ha ricondotto ad unità una piazza molto dispersiva e frammentata. Anche l’inserimento del monumento a Cosimo I
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Com’è noto, il suo maggiore e più impegnativo capolavoro sopravvissuto è il grande ciclo ad affresco con la Leggenda della vera Croce, eseguito nel
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, da solo, l’intera collettività ebraica, cui Barabba viene consegnato dal governatore, in omaggio ad una consuetudine che si ripeteva ad ogni Pasqua
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dei due protomartiri santo Stefano e san Lorenzo, che sono tuttora visibili e, complessivamente, ben conservate. Ad Orvieto, città appartenente ai
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recarono ad Orvieto e sulle impalcature della Cappella salì solo un modesto pittore locale, Pietro di Nicola Baroni, che si limitò ad eseguire lavori di
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individuare la mano di fra’ Giovanni da Fiesole (ad esempio nel Cristo giudice al centro della vela) (fig. 169). In realtà è difficile arrivare ad
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osservavano i rispettivi autori nell’atto stesso di dipingerle. Ed è proprio ciò che è stato possibile a me e ad altri storici dell’arte alla fine
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Antonio della Checca o da Giacomo da Poli, ma quelle di qualità più sostenuta, come ad esempio la testa di giovinetto con cuffia (tav. 3d), sembrano essere
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De Marchi ha comunque avuto il merito di aver inserito nella discussione critica questo bel disegno di Windsor, che, come vedremo, era destinato ad
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formazione di Benozzo come ritrattista, ma francamente l’idea che un personaggio come lui abbia fatto una gita ad Orvieto e abbia lasciato qualche
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nella trattatistica rinascimentale e post-rinascimentale, anche perché conferiva l’autorevole suggello dell’auctoritas degli antichi ad un tema quello
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Il problema delle differenze tra arti figurative e arti della scrittura cominciò ad affacciarsi timidamente nelle riflessioni teoriche sei e
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pittorico, contaminandola con altre modalità di rappresentazioni spaziali, mutuate dal linguaggio nordico, fiammingo e tedesco, come ad esempio la visione
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talvolta un viso di cui già la gioia comincia ad impadronirsi. Un pittore abile coglie un viso nell’istante che segna il passaggio dell’anima da una passione
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quel fuggitivo, fatidico istante «che segna il passaggio dell’anima da una passione ad un’altra».
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molti critici del suo tempo ad accostare il pittore americano al gruppo degli Impressionisti, con suo grande e giustificato dispetto. Whistler
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, esemplificandole attraverso precetti e modelli. Tutto ciò ebbe inizio già in età classica, ad esempio con Policleto, grande scultore greco del V secolo a.C
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antiche (ad esempio, Giorgio De Chirico), non è soltanto ricco di indicazioni pratiche, ma contiene anche considerazioni di carattere teorico. Tra
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alle sue personali qualità stilistiche e non per il valore intrinseco delle materie (ad esempio, l’oro, l’argento, il marmo, l’avorio, ecc.) da lui usate
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, ékphrasis (plurale: ekphràseis). La tradizione dell’ékphrasis risale nientemeno che ad Omero, il quale, nel XVIII libro dell'Iliade, dedica parecchi
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Quattrocento, però, si era cominciato ad abbozzare questa gerarchia dei generi: ad esempio nel suo trattato sulla pittura, Leon Battista Alberti quando invita
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L’arte, all’origine, equivaleva di fatto ad una pratica magica. In età paleolitica, l’artista era circondato dal timore e dal rispetto che spettava
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Questo topos dell’artista mago e veggente, che agisce in preda ad un’ispirazione e cade in trance per risvegliare la sua attività oracolare, si
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’esse all’origine del «fare arte», come ad esempio l’impulso ad analizzare e a riprodurre la realtà fenomenica per meglio conoscerla. L’uomo impara a
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cosa pende, mani, dito e capo; ogni cosa cade languido; ciò che ve si dà ad esprimere un corpo morto, qual cosa certo è difficilissima, però che in uno
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Torneremo su questo tema anche in altri capitoli del libro, per ora limitiamoci ad un paio di esempi concreti, che hanno il pregio di mostrare come
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dalla tela di Poussin ad un processo di rielaborazione così originale e stravolgente da sventare preventivamente qualsiasi accusa di plagio), passiamo
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La vostra idea per una grande tela è perfetta [...] Fino ad oggi, i disegni relativi all’espressione dell’anarchia o rappresentano la rivolta, oppure
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contatto diretto con il mondo classico, sulle novità gotiche provenienti dalla Francia, anch’esse improntate ad un maggior naturalismo. Era ormai
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particolare significato, diverso da epoca ad epoca, da luogo a luogo. Tutti sappiamo, ad esempio, che da noi il tradizionale colore del lutto è il
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Il Gotico internazionale corrisponde ad una fase che gli storici sono soliti denominare «autunno del Medioevo», ispirandosi al titolo di un celebre
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cui vediamo un bellimbusto e una dama che incedono eleganti, pavoneggiandosi nei loro raffinati abiti alla moda, come fossero modelli ad una sfilata di
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