La sorte
La principessa di Roccasciano, sprofondata nella grande poltrona di velluto rosso, con uno scialle avvolto sul petto scarno e una coperta sulle gambe
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aveva messo delle macchie nerastre nel rosso cupo, nel giallo, nell'azzurro delle stoffe ricoperte da uno strato di cenere; i piccoli strappi
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... con la festa del diavolo!... Sono morto... Aiuto!.. - E spalancò la bocca, come per vomitare. Allora lei fu presa da uno spavento. - O santi del
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gli facessero il solletico, e se uno non dava loro un soldone, non riusciva a cavarseli di mezzo alle gambe. - Una vergogna che da me non si trova
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ricominciavano a lagnarsi di perdere, a prendersela con la sorte o ad accusarsi l'uno con l'altro. Il marchese Sanfilippo l'aveva con padre Agatino
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quel discorso, e mandò a offrire due lire di più per settimana a Nardo, il giovane di bottega del Conterino. Nardo era uno che amava di fare i suoi
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venirvi. - S'aiutano l'uno coll'altro! - diceva Saverio Conterino al calzolaio che stava a fianco - L'amico fa andare il salone e lo strappa-denti gli
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svincolò, con uno sforzo disperato, girando per aria il mandolino, e corse a casa. Bussò al portone, prima piano, poi forte, poi tempestando; ma non
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, lasciate il salone a uno che si accolli parte dei debiti, e aprite una bottega più modesta. - Ma come, dopo tanto lavoro?.. - Che volete! La sorte quando
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di compensarlo! Poi cominciò a pensare: - Uno di più, uno di meno!... Quella volta io l'ho rispettato; ma il principale è troppo minchione...
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mani in tasca, come uno che pensasse alla quadratura del circolo. Lui invece non pensava che alla vedova del tintore, quella che stava dall'altra
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e rosso in viso, perchè lui avrebbe voluto che si fossero date le vent'onze. - Oggi a te, domani a me; se non ci aiutiamo l'uno con l'altro... - Ho i
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altro? - Nient'altro. Giù per la scaletta angusta e ripida s'intese uno sbattere di ciabatte e donna Vincenza, la fantesca, comparve tenendo un
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hanno testamento. Ce n'è uno solo, del quarantadue, dove lascia ogni cosa a sua moglie.
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portone, ripigliavano più squillanti per le scale insieme con uno scalpiccio di passi, togliendo i giuocatori dal loro tavolino, facendo accorrere i servi
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grosse e incallite, dal tanto maneggiarla. Con questo, Alfio Balsamo era uno dei più belli ragazzi di Rocca Sant'Alfio, e il tenente alla visita, nel
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... Una sera, che aveva appena smesso di lavorare, e stava sorvegliando una pentola in cui bollivano delle lumache, glie ne capitò uno a lui, che non se
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immobile, dinanzi apparizione di quella statua viva. Alfio, come se nulla fosse, girava uno sguardo tutt'intorno, riconobbe ad una ad una le persone
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tasca il suo coltello, lo aprì facendo il gesto di ficcarlo nella pancia a uno. - Lo vedi questo? Anna Laferra gettò uno sguardo di disprezzo su quella
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