La sorte
La principessa di Roccasciano, sprofondata nella grande poltrona di velluto rosso, con uno scialle avvolto sul petto scarno e una coperta sulle gambe
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All'alba del giorno quattro la comare Venera si levò, quietamente, per non destare il marito ubbriacatosi la sera innanzi e rovesciato sul letto
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, cadaverico, vomitava sul letto, afferrandosi alle coltri, torcendosi dallo spasimo. - Il colera! - diceva la Filomena - Ha il colera!.. Gli è preso nel
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, pareva avesse fatto strada a un barone, a dir poco! Soltanto, quel gelato non gli era andato nè per dritto nè per traverso, perchè, sul più bello
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voglia di ballare, e intanto che una delle Valdieri tempestava sul pianoforte, la principessa continuava a giuocar grosso, chiusa nello stanzino con padre
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, ed egli non poteva chiacchierare con tutti. Ogni mattina, sul presto, arrivava sgambettando lo Sciancato, quello che strillava i fogli, e appena
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gomito nudo sul velluto e i guanti a mezzo braccio, o quando agitava lentamente il ventaglio, o si riversava indietro, a ridere e a chiacchierare col
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influenza sul principale, e poteva discreditarlo ai suoi occhi e fargli perdere il frutto della sua bella condotta. - Niente, cara signora; non ne
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sul petto, la guardò un momento. - E così, avete messo aria, col vostro salone? - diceva lei, fermandolo. - Gli amici non si vedono più? La sua voce
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famiglia di un certo don Felice, che era protetta dal marchese Giaccuglia, per amore della signora: una donna sulla quarantina che s'imbellettava fin sul
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mandava. - Sono per un amico - dava a intendere alle ragazze, che gli ridevano sul muso. Quando sua moglie lo risapeva, succedeva un casa del diavolo. - La
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Franchi ad Antonietta, brancicandola, spingendola, riducendola in un angolo, alitandole sul viso. - Lasciami, sta fermo... - A quello... perchè è
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chi non è figlia! La sua dote lei l'avrà meglio d'un'altra, senza bisogno di pungersi le dita! Donna Mena abbassava la testa sul cucito, per non
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cancelliere invidiava il servitore che, sul lucido cassettone dell'anticamera, sonnacchiava tranquillamente. Egli finiva col pigliar sonno in mezzo al
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, malanova!.. ho i miei guai!.. - rispose don Antonino, buttandosi come morto sul letto. I guai erano i creditori, che cominciavano a perder la pazienza, e
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sentiva sulle spine, perchè ancora non si parlava di matrimonio. Giusto, una domenica che marito e moglie erano andati a buttarsi sul letto e la Nunziata
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cosa avete visto, in nome di Dio? Non mi fate stranire!... - diceva la padrona, tentando di riagganciare con mano tremante la veste sul petto. - Si vede
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muovere, minacciato di morire col grasso al cuore, veniva a buttarsi pesantemente sul divano, facendo gemerne le molle, ricominciando le sue eterne
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Cecilia si marita! - Sul serio? - chiese lei, curiosamente. - Sul seriissimo. Dopo quarant'anni di senno, ha perduto il lume degli occhi per un paio
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azzurra, che pareva tal'e quale quello dei bersaglieri. La sera, pavoneggiandosi in piazza, col berretto sul cocuzzolo e la nappa che gli sbatteva sulle
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già al lavoro, e sul gran mare verde dei vigneti i cappelloni di paglia parevano zucche seminate qua e là. Il fattore che zappava anche lui, vedendo
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sera che tornasti da soldato, con Antonio Manfuso, ti ricordi? - Sul serio? Guarda un po'; ha la faccia più dura delle corna di suo marito! - Pazienza
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tratto si buttò nella vasca, immerse le braccia nella pasta che galleggiava, densa, compatta, sul mosto in fermento, e cominciò a rimestarla. Dimenandosi
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rideva sul muso ad Alfio quando questi lo guardava di traverso. - Se lo incontro ancora da queste parti non finisce bene, vedrai! E una sera, cavato di
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!.. - Insomma! - nesclamò don Delfo, battendo col pugno sul tavolo - Io non voglio pigliare un malanno! Metto la festa ai voti; chi è contrario resti
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