La sorte
la presa che teneva ancora fra le dita. - Se non ne azzecco neppur una!... Che ne dici di questo tabacco? Il cavaliere sospirava fortemente
La sorte
... - Ah, com'è bella la festa!... Che bel divertimento vuol essere! Ne romperanno delle costole, quei cavalli!... Ne abbruceranno delle faccie
Pagina 102
La sorte
vassoio... un vassoio... Vi serve questo? - San Placido ve ne rimeriti! - e la comare Venera uscì sulla via. Napoleone, con una scala sulle spalle e un
Pagina 104
La sorte
della Banca l'altro mese. Se ne faranno gli estratti; la principessa deve promettermi di leggerlo, assolutamente! - Sentite, ho bisogno di denari
Pagina 11
La sorte
buttarlo fuori, se non fosse stato il sindaco. - Siete impazzito?.. Se vi sentono i vicini!.. - Volete star zitto, si o no? - Non se ne parli più
Pagina 116
La sorte
mese agli abbonati. Egli non aveva le poltrone che giravano attorno, nè gli spazzolini per i mustacchi; ma per una lira il mese tagliava i capelli
Pagina 125
La sorte
capito come l'amico Agostino ne potesse parlar male: era tanto buona, tanto affabile! S'ha un bel dire, ma il garbo e la distinzione si trovano
Pagina 138
La sorte
, quando possono, senza che tu te ne accorga, dànno una mano alla fortuna... - Non è vero! È una calunnia.... Sai che diventi cattiva? - Terzo, finalmente
Pagina 14
La sorte
Gli sposi avevano preso un anno di tempo, affinchè Salvatore potesse sistemare le sue cose e metter su il nuovo salone. La Fanny ne aveva fatta una
Pagina 149
La sorte
? È lei che deve servirmi? - Non ti piace? - rispose Salvatore - Il mese venturo ne prenderemo un'altra. - E intanto cosa pretenderesti, che facessi la
Pagina 158
La sorte
nessuno! - diceva Fanny che s'annoiava a sentir piagnistei. - Case non ne manca, in città. - È per l'affezione, capisci... - Ed io qui mi son sentita
Pagina 166
La sorte
contanti e un corredo che bisogna vederlo. Col suocero faremo tutta una casa e la ragazza è una gioia. Io scappo, che m'aspetta; scusate... E se ne andò
Pagina 174
La sorte
, dandogli ancora del «principale». - Gli affari vanno bene? - Grazie a Dio, non posso lamentarmi. Nardo ne provava compassione, vedendolo ridotto in quello
Pagina 180
La sorte
l'impiega-serve, e non era sua colpa se glie ne capitavano anche di linguacciute. - Ogni legno ha il suo fumo! Però Rosa, la serva degl'impiegati che stavano
Pagina 184
La sorte
parte del cortile, all'angolo della via del Seminario. Tutto il tempo in cui era libero, egli se ne stava seduto nella bottega, accanto alla Vincenzina
Pagina 198
La sorte
. E come faceva la pesata, gridava più di prima: - Se l'ho detto io! Tre quarti, e ce ne manca. - Io non so niente, la carne era giusta. Andate allora
Pagina 205
La sorte
passione di don Felice ne diventava più forte. - Don Felice è più giallo di prima - dicevano nel cortile - Che cosa, gli è successo? - La solita
Pagina 214
La sorte
occhio del capo, la Nunziata avrebbe potuto dare una mano. Ma se ne parlava a don Antonino, pover'a lei! le toccavano male parole: che la ragazza non
Pagina 220
La sorte
principessa faceva un segno d'assentimento. - Non ne parlate! - Don Camillo non vuol lasciarle neanche un soldo; non è vero, cancelliere? Il cancelliere
Pagina 23
La sorte
duecent'onze, con cento mi levo i debiti e ne avanza per la saccoccia; con le altre cento c'è la dote di Nunziata. Ma che cosa sono duecento onze, per un
Pagina 232
La sorte
senza rispetto pei genitori, gli rispondeva; allora piovevano le legnate, e se donna Mena tentava di separarli, piangendo e pregando, ne toccava anche lei
Pagina 238
La sorte
guardato... Due o tre persone erano entrate nella camera, a sentire. - È morto? - chiese uno. - Che ne so io? Non si muove.... - Ecco don Ciccio. Il
Pagina 248
La sorte
in viso, cacciò un braccio sotto l'origliere e ne cavò il libro, dove, dacchè era a letto, non potendo meglio, aveva studiato di nascosto ogni
Pagina 27
La sorte
col barbiere. - Povero diavolo! Un vero cane senza padrone! - Tutti lo compiangevano. - Chi d'un asino ne fa un mulo, il primo calcio è il suo
Pagina 34
La sorte
Carmine, cercava una penitenza molto grave da infliggersi, perchè la Bella Madre ne la rimeritasse, facendole ricuperar la salute. - Ecco, io non giuocherò
Pagina 38
La sorte
e ne provava quasi rimorso. La zappa era una sua vecchia conoscenza, tanto che aveva il manico lucido e levigato, e le mani di lui s'erano ridotte
Pagina 45
La sorte
- rispondeva il fattore - ed hai ancora il cervello sopra la berretta. Alfio lo sapeva che era un ragazzo forte come un uomo, e se ne teneva! Avreste
Pagina 55
La sorte
non ne aveva fatto vendetta sull'istante. Vincenzo Sutro era un ragazzo che non voleva far parlare di sè e trovarsi in qualche pasticcio, per causa
Pagina 63
La sorte
fare quel servizio per due lire il giorno, invece di quattro, quante ne pretendeva maestro Brasi, il calabrese; ed egli che era un ragazzo onorato
Pagina 71
La sorte
andava ripetendo donna Giovanna - Quella femmina ti porterà alla rovina, come ne ha portati tanti altri; è tua madre che te lo dice... Ma era lo stesso
Pagina 83
La sorte
se da noi ne mancassero, delle ciabatte!.. - O non tirano fuori l'altra scusa del colera?... - Il colera!.. Che ha paura del colera, San Placido? - E
Pagina 95