La sorte
cameriere, allontanando il vassoio col gesto. - In fatto di liquori, non mi contento che della mia sciartrosa. Oggi, sotto un cartellino fiammante, vi
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le dita, per animare i corridori, che divoravano la via. - Il sauro non mi piace; vuol succedere un guaio! - ripeteva il sindaco, mentre Ribottazzo
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, don Giacomo. Vi do carta bianca. Mi raccomando, trovatemi denaro. Scusate, mi aspettano... - Vendiamo? - proponeva don Giacomo, trattenendola. - Si, si
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, strepitando. - E la bottega che mi resta chiusa, o San Placido benedetto!... Ma come don Gerolamo ebbe dato fondo ai barattoli degli emetici, tutti
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i quarant'anni son passati da un pezzo! - E questo che importa? Se mi trovate un pelo bianco ve lo pago quello che voi volete. - Ma date retta a me
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indifferente - E che dicevate? - Mi diceva che suonate come un angelo. Quella sera Salvatore chiuse la sua bottega più presto del solito e si mise a
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, toccava un corno di ferro che portava appeso alla catenella, contro il mal'occhio. - Siete un iettatore! Non giuocherò più con voi! - Ma se la disdetta mi
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quartiere fuori mano.... - Lo troverete anche voi! Io non ho pratica d'affari; mi metto interamente nelle vostre mani. Agostino trovò un'offerta, e
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sentirsela vicino, per sempre. - Chi I'avrebbe mai detto! Mi par di sognare. La guardava andare e venire per la sua casa, pieno di meraviglia, come se non
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nessuno! - diceva Fanny che s'annoiava a sentir piagnistei. - Case non ne manca, in città. - È per l'affezione, capisci... - Ed io qui mi son sentita
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, rossa in viso, col fiato che sentiva di vino. - Dove sei stata, fin'ora? - Dove mi piace! Come Salvatore, cercava di farlesi vicino, lei lo respinse
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bastone, girando da una parte all'altra. - Quello mi par di conoscerlo - pensava Salvatore, guardando da lontano. E un giorno s'avvicinò. - Agostino
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- e vedremo come ti finisce! - Come mi finisce? Come mi deve finire? Questa è una porcheria, il cane tra le gambe; vorrei vedere un altro! E non mi
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. - Veramente avete motivo di lagnarvi, voi! Si vede che vi pigliate una gran cura dei vostri figli! Io parlo per il bene della casa; ma se non mi volete dar
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: - Monsù Pietro, che passa il Viatico? Poi le ragazze si accorgevano del furto, e cominciavano le grida. - Qui mi mancano due lire... qui tredici soldi
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gli faceva sempre una fredda accoglienza, rinfacciandogli la sua miseria. - Che cosa vuoi? Non mi seccare! Quella ora se la diceva col trattore; ma la
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ciarlare, ed a ragione?.. - Basta!.. se la mia malasorte non m'avesse fatto nascere illegittimo, mi sarebbe bastato l'animo di raddrizzare questa casa e
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sue eterne lamentazioni: - Lasciatemi stare! Ho dovuto mandar via quell'infame del cuoco che mi avvelenava. Non è più possibile trovare chi vi sappia
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barone era stato male e non avrebbe passata la giornata, assicurava il medico. - Ora possono finire i miei guai!.. Se mio fratello mi lascia
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svergognati mi avrebbero pestata sotto i piedi, dalla superbia, quando avevano la speranza della eredità? E non ti basta quello che ci fanno vedere col
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dall'altra, e disse, pipando: - Scirocco a levante. Di sopra, la padrona chiamava: - Vincenza.... Vincenza.... - Vengo, mi dia tempo - rispose la fantesca
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Vedendo la sua casa ridotta a mal partito, la principessa aveva finalmente deliberato di rifarla da cima a fondo. - Mi occorrono dieci mila lire
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geremiadi sui cucinieri che gli rovinavano la salute. - È una disdetta! Tutti guatteri, signora, mi creda: tutti guatteri infami. La Giordano, dopo un
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fa mai!.. - Mi sento meglio, Lucia... voglio svagarmi... A che giuoco sai giuocare? - Eccellenza... - Alla scopa? - Un poco, eccellenza.... E
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bicchiere ricolmo, esclamava: - Ma a Napoli vino come questo non ce n'è! - Tu non bevi? chiese Vacirca ad Alfio Balsamo. - Mi dà alla testa - rispose
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pensando alla scena della sera. - Ma se Vincenzo Sutro se la pigliava a male e mi rompeva le costole?.. Infine, che cosa m'importa di quella cristiana e del
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d'esser condannato. - Sai che c'è? - andò a dire a Santo Vacirca - Quella buona donna di Anna Laferra mi ha dato querela, per la parola che le dissi la
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molto comodo. - Avete ragione! - se la pigliava col fattore - Me l'avete fatta! Ma un'altra volta non mi ci capiterete. -Tu impara a non essere
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che mi dai? - si lamentava lei. Allora egli montava su tutte le furie. - Ah, di questo v'importa? È per quelle lire della settimana che vi duole? Donna
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cuore alla speranza. - Non mi par vero - diceva alla vicina Santa - come il mio ragazzo si sia liberato da quella strega! - S'è liberato perchè quella
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tre mesi... è stata lei; io non c'entro, com'è vero... - Prima di quando mi cacciò? - ...Prima... Subitamente Alfio si mise a piangere. - Perchè
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