La sorte
dietro il figliuolo, scalzo anche lui e con la torcia in mano, alla dolceria di don Tino. - Me lo potreste prestare un vassoio, per la questua del ragazzo
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. - Lasciamoli fare! Ho buone gambe, sia lodato Dio! La gioventù è tutta a un modo - pensava - e anche lui, diciamo la verità, se si metteva assieme
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, e l'aveva portato via, chiedendo scusa a lui, Salvatore, con un'aria e una voce così gentili, che egli non era riuscito neppure a rispondere: Ma
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restando col Conterino il quale aveva figliuoli e non poteva pensare ad agevolar lui. - Ma se non mi troverò bene nel nuovo salone? Conterino vorrà
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povera figliuola non vede anima viva. Con Agostino lei stava volentieri; era una vecchia conoscenza e la divertiva con le sue chiacchiere. Lui non
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per un pugno di soldi! Agostino aveva anche lui il muso lungo, come se sentisse il peso di quella disgrazia, e non diceva nulla. - Insomma, non è morto
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Giovanni Santoro, che anche lui, un tempo, era stato il padrone in casa sua, e non gli avrebbe negato un piccolo favore. - Dieci lire? Perchè vi
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. Salvatore lo salutò, con la mano, ma quello tirò dritto. - Anche lui ha messo superbia! Lo Sciancato, che si spingeva di tanto in tanto fin lassù a strillare
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bugigattolo ritinto in verde di fresco, e non gli dava retta. Quello preparava le pietanze mettendoci dentro ogni sorta di porcherie; lui faceva
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mani in tasca, come uno che pensasse alla quadratura del circolo. Lui invece non pensava che alla vedova del tintore, quella che stava dall'altra
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matrimonio che non c'è bisogno del sindaco! - diceva Rosa, vedendo tutte quelle sconvenienze. - A lui sì, perchè è barone?... - ripeteva ad ogni po' Alberto De
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disgrazia. - Quando si dice la sorte! È nato predestinato... Lui si rivolgeva al baronello, gli faceva la corte, chiedendogli quattrini in prestito, ma quel
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, perchè lui non voleva rotta la testa, con tutte queste seccature. - Alla Nunziata un partito non può mancare, e nel vicinato sanno di chi è figlia e di
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di quiete! I veri tormenti ricominciavano per lui al sopravvenire dell'inverno e, con esso, della solita folla che la principessa, malgrado i suoi
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precipitosamente. Don Antonino faceva spese, col credito che gli era tornato dopo che il barone era grave e aveva fatto testamento, con un bel lascito per lui
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buono della figliuola! Concetto stava zitto, per non risponder male alla mamma, ma lui aveva sempre il capo alla Nunziata; anzi, dopo le chiacchiere
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Planquette». Che c'è scritto sopra? «Le.... Pe...» Pinelli, venite a vedere; come dice? Il delegato compitava anche lui: - Pe... Se... Teresa
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dottore! Ma il dottore non veniva; la principessa, che gli aveva una gran fiducia a tavolino, non voleva sentir parlare di lui quand era ammalata
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. Dall'altro lato del salone Giorgio Furleo e la signorina Marco giuocavano ancora in società, come cinque anni prima, lui aspettando sempre la promozione, e
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di baffi. Si marita col barone Ferlandi. - Quanti anni ha? - Lui? Trenta. - E lei cinquantasette. Padre Agatino e la principessa si guardarono. - C'è
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e ne provava quasi rimorso. La zappa era una sua vecchia conoscenza, tanto che aveva il manico lucido e levigato, e le mani di lui s'erano ridotte
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già al lavoro, e sul gran mare verde dei vigneti i cappelloni di paglia parevano zucche seminate qua e là. Il fattore che zappava anche lui, vedendo
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leva quest'anno, ti dico... Quando mai s'è dato peso alle parole d'un bardassa come quello?.. A mettersi con lui sarebbe una viltà. - Vile sei tu, che
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che t'hanno detto bene! Lui chinava la testa, muto, lasciando passare la burrasca; poi le si buttava ai piedi, le baciava la veste, la solleticava
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seduto, chi è favorevole si alzi. Come un sol uomo, tutti i consiglieri si alzarono. Il sindaco li guardò un momento, sbalordito; poi, alzandosi anche lui
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