La sorte
La principessa di Roccasciano, sprofondata nella grande poltrona di velluto rosso, con uno scialle avvolto sul petto scarno e una coperta sulle gambe
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fondo il paese, prendeva tutte le disposizioni per l'illuminazione, per le corse, pei fuochi; e don Delfo ripeteva: - È una pazzia!.. Se il colera
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All'alba del giorno quattro la comare Venera si levò, quietamente, per non destare il marito ubbriacatosi la sera innanzi e rovesciato sul letto
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rotti, distaccati, risuonavano sotto i passi: una rovina lenta e continua. - Un giorno o l'altro bisognerà rifare ogni cosa! Chiusa nella sua camera
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Stupito della sua temerarietà, don Delfo fuggiva ancora dalla dolceria, provando già ogni specie di sintomi; e come vide lume in casa di Rocco Minna
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Salvatore Terlizzi aveva il salone verso Porta di Ferro, un po' fuori mano; ma la casa gli apparteneva e la clientela era già formata, perchè i
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grossi tappeti sotto i piedi, con tante galanterie e tante ricchezze!.. Già, quando s'era trovato nel giardino, dinanzi alla signora, egli non aveva
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. - Via, si persuada una volta! - diceva la Giordano. - Nessuna casa si presta come la sua; e poi, sotto la sua direzione, sarebbe assicurata la più
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Gli sposi avevano preso un anno di tempo, affinchè Salvatore potesse sistemare le sue cose e metter su il nuovo salone. La Fanny ne aveva fatta una
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di quando l'aveva conosciuta. Appena entrata in casa, vista la ragazza di servizio presa da Salvatore la Fanny aveva detto: - Chi è questa stracciona
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, dov'egli stesso era cresciuto e contava di morire. - Io che non volli venderla quando almeno potevo cavarne un utile, me la vedo ora toglier di mano
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Salvatore, col mandolino sotto il braccio, come fosse la scatola dei rasoi, diceva ogni tanto: - E Agostino, che gli è successo? - Niente, ora viene
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-Io direi di andare a bere. Nella bettola, in piedi, gridando e canticchiando, la comitiva si dissetava. Salvatore rifiutava il bicchiere, ma gli
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Ora le voglie di lei si facevano più imperiose; tutte le entrate del salone che passavano per le sue mani non le bastavano; e Salvatore, il quale le
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Salvatore aveva più debiti che capelli in testa e il padrone della bottega minacciava di vendergli i mobili: - Non si può più stare in città! - si
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- E la colpa è tutta vostra! - diceva don Angelo, il trattore, dalla sua cucina. Maestro Titta, il portinaio, badava a piantar stecchi dinanzi il
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La signora Giacomina non poteva vedere il figliuolo crescere a quel modo, e poichè le pedate servivano solo a farlo gridare così forte da sollevare
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La signora Giacomina aveva fatto alla Liberata quella difficoltà: non conveniva maritar prima la figliuola minore. - È perduto il mondo per questo
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passione di don Felice ne diventava più forte. - Don Felice è più giallo di prima - dicevano nel cortile - Che cosa, gli è successo? - La solita
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Don Antonino stava accosto al palazzo del barone Lanzaria, per sorvegliare la sua proprietà - dicevano le male lingue - e vedere se Raffaele, il
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sera veniva infatti poca gente: il cavaliere Fornari, padre Agatino, il professore, l'ingegnere, il Restivi, il marchese e qualcun altro, tanto da
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Ora che aveva la macchina, la Nunziata non trovava più le difficoltà di prima a scendere nella sartoria, ci stava invece volentieri, e si occupava un
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Da quel giorno cominciò una vita d'inferno. Don Antonino aveva preso amore al vino, e s'ubbriacava mattina e sera, ragionando di ricchezze nelle
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Giunto dinanzi all'Albergo Bella Firenze, il portalettere in giro per la prima distribuzione, col bavero del cappotto rialzato e il berretto sugli
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presi al quindici? E che Strignoni minaccia un protesto? E che l'Arenaccia è piena d'ipoteche? E che un giorno o l'altro bisognerà prendere una
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Donna Cecilia aveva ora un grande quartiere nel palazzo Bellavia, con ogni sorta di comodità e una disposizione invidiabile; è vero che dalla parte
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ore sola con un cuscino sulle ginocchia e le carte in mano, a disporle in varie guise, a file, a mucchietti, per ingannare il tempo. Appena arrivava il
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Quando Alfio Balsamo ebbe in mano il suo foglio di congedo illimitato, mise un gran sospiro di sodisfazione e pensò a cercar lavoro. Da un pezzo, con
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Il giorno seguente, prima che il sole si levasse, Alfio Balsamo si mise per via, con la zappa in ispalla e un fagottino sotto il braccio. Nel gran
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non ne aveva fatto vendetta sull'istante. Vincenzo Sutro era un ragazzo che non voleva far parlare di sè e trovarsi in qualche pasticcio, per causa
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L'annata aveva mantenuto le sue promesse, e alla vendemmia la Falconara non si riconosceva più, con quell'animazione straordinaria e quell'allegra
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Donna Giovanna non sapeva darsi pace. - È stata colpa mia! È tutta colpa mia! Il suo figliuolo non si riconosceva più: aveva perduto l'amore al
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Come donna Giovanna s'accorse che suo figlio ridiveniva lo stesso d'un tempo e pareva non pensasse più a quella cristiana, cominciava ad aprire il
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Donna Giovanna vedendoselo dinanzi così triste, temeva che pensasse ancora ad Anna Laferra, e non sapeva qual rimedio mettere in opera per
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può deliberare! Ma, sedate le grida, tutti cominciarono a parlare, in una volta. - Sono tre anni che dura la commedia!.. col pretesto che non c'è
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