La sorte
della roba buona. È così difficile, oggi che ogni lavapiatti si dà l'aria d'un cuoco! C'è più del sugo, che è il sugo? Vi fanno invece una
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tirare per un braccio Vanni il sordo, che non si destava neanche al fracasso della musica. A piedi scalzi, con la veste del voto, ella si tirava
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Alla luce del giorno i guasti prodotti nella casa della principessa apparivano da ogni parte. Sui divani, sulle poltrone, il grasso delle capellature
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Stupito della sua temerarietà, don Delfo fuggiva ancora dalla dolceria, provando già ogni specie di sintomi; e come vide lume in casa di Rocco Minna
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l'amico Agostino, che passava tutte le sue ore libere nella bottega. - È buona per gli scuoia-cani della città, la Gazzetta! - Il vero giornale è la mia
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Per una settimana Salvatore non si potè levar di testa il ricordo della serata della principessa. - Come erano magnifici quei grandi saloni, con quei
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. Tu verrai a trovarmi, qualche volta? Non lasciarmi sola... La solitudine della principessa durava un giorno. Appena stabilita a Villa Oriente, a
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parliamo più. Firmato l'atto e ricevuti i denari, Salvatore affittò una bottega nel palazzo Spondelli, nel centro della città, a pochi passi dal salone
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della settimana, Salvatore lo invitava a desinare. - È il meno ch'io possa fare - diceva a sua moglie, giustificandosi - per disobbligarmi dei servigi
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non osava parlare, Salvatore intavolava il discorso dei debiti, che la vendita della casa non era bastata a coprire, e la signora smaniava. - Alla
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aprivano ancora. - Vengo!.. vengo... - si sentiva la voce della serva. Salvatore salì le scale, barcollando, ed entrò in camera, dove trovò sua moglie levata
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, per amor della quale più si angustiava. - So di molto io! - rispondeva quella - Sono affari vostri. Il giorno che lasciò il Salone di Venezia per
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Salvatore aveva più debiti che capelli in testa e il padrone della bottega minacciava di vendergli i mobili: - Non si può più stare in città! - si
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. - Sentiamo quest'altro, adesso! Voi di che v'immischiate? Pensate ai fatti vostri, che ai miei ci penso io... La causa della collera di Rosa era
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figliuolo della baronessa? - chiese alla pettinatrice. - Ah! quello è al Convitto Nazionale, dove vanno i figli dei primi signori, e si paga salato! La
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tutt'il giorno alla terrazzina, soli; la signora Giacomina aveva sempre da fare e non poteva legarsi alle gonne della ragazza. Quelli si tenevano vicini
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notizia, Alberto scese a precipizio, traversò in furia il cortile, e piombò in casa della fidanzata, cogli occhi sanguinosi. - Il ladro... dov'è il
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aveva bisogno di sciupare la sua salute, che lui c'era per questo! Frattanto egli se ne stava tutt'il santo giorno sdraiato sulla soglia della bottega
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Restivi, sentendosi chiamare, borbottava qualche parola senza senso, e riappoggiava la testa dall'altro lato della poltrona. - Non si può avere un momento
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niente, senza il pensiero della Nunziata, che ora restava tutto il giorno dietro lo sporto, guardando i giovanotti che passavano e dava un occhio alla
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buono della figliuola! Concetto stava zitto, per non risponder male alla mamma, ma lui aveva sempre il capo alla Nunziata; anzi, dopo le chiacchiere
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delle ferrovie che tappezzava i muri del piccolo vestibolo, insieme coi cartelloni della Navigazione generale e delle macchine Singer, chiese: - Non c'è
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e di quello, del cavaliere Fornari che voleva un po' di bicarbonato, del Restivi che mandava a casa a cercare il soprabito, della Giordano che faceva
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del cortile venivano ancora le esalazioni della stalla, ma non le davano più fastidio perchè erano quelle dei suoi propri cavalli. Tutta la giornata le
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parecchi, padre Agatino fra gli altri, a disputarsi con accanimento, dinanzi al tavolo verde, gli avanzi della sua fortuna. Se non fosse stato per
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quel pensiero della leva, con la visita subita e le carte che aveva dovuto mettere assieme e presentare, egli non aveva toccato la zappa con un dito
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silenzio della campagna, mentre la tramontana correva per la pianura increspando i seminati che cominciavano a biancheggiare, egli rideva ancora
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non hai cuore di vendicarmi! E cacciatolo via, Anna Laferra se ne andò da suo marito. - M'hanno ingiuriata nell'onore, alla presenza della gente. Ve lo
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dal caldo del mosto al freddo dell'acqua con cui si lavava, e il restare in mezzo alle esalazioni della tizia che gli mozzavano il respiro, non era
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la sera, e i fattori si lagnavano della sua scioperaggine. Invece di portar denaro alla mamma, ora gliene chiedeva, ogni momento. - Questo è l'aiuto
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trattenerlo, dalla paura. Il fattore della Falconara, a vederlo muto e scuro, non lo riconosceva più. - Ohè, Alfio! Cos'è che ti prende? Pene di cuore? Alfio
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rauco della sua voce, faceva segno a Napoleone perchè chiudesse le finestre. Ma Napoleone non s'accorgeva di niente, e allungava ogni tanto il capo nella
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