La sorte
cotto. - E domandate dove sono le vostre vincite? La fabbrica se le mangia, col resto. - E donna Rosalia vi ridurrà in camicia!.. - Ma dunque, son'io che
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? Don Tino, levatosi all'alba anche lui, non aveva il tempo di grattarsi il capo, col forno acceso, la caldaia bollente e la sorbettiera pronta. - Il
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cominciarono a star meglio e il paese riprendeva l'allegro aspetto del giorno prima, col sole che aveva rasciugate le vie e le bandiere. La comare Venera
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strumenti sotto il braccio e le mani dentro le saccoccie del soprabito. I vecchi volevano esser serviti presto; essi si levavano col sole, e non lo
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fortuna, col nuovo salone, alla faccia degl'infingardi. Salvatore avrebbe voluto parlargli di Fanny, ma aveva paura che quello lo canzonasse. L'amico
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restando col Conterino il quale aveva figliuoli e non poteva pensare ad agevolar lui. - Ma se non mi troverò bene nel nuovo salone? Conterino vorrà
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dell'abito che spazzava il corridoio. Ella pareva veramente una signora, come tutte le altre, quando appuntava l'occhialetto qua e là per la sala, col
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è fatto, e bisogna stare allegri. Domani tornerà Vito Lisani, con la moglie, e gli faremo una serenata; venite anche voi, col mandolino; ci
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Salvatore, col mandolino sotto il braccio, come fosse la scatola dei rasoi, diceva ogni tanto: - E Agostino, che gli è successo? - Niente, ora viene
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dice sì e quando no. Come Nardo intese quel discorso, mentre stava tagliando i capelli a un signore, per miracolo non gli cavò un occhio, col braccio che
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delle ultime finestre e impostavano il cornicione. L'ingegnere e il padrone venivano spesso a invigilare, guardando per aria i muri, facendo segnali col
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! - borbottava il trattore, e minacciava di andare a parlare col padrone. Ma il guaio più grosso fu a maggio, quando venne al quartierino dirimpetto la
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un soprabitone color tabacco di Spagna, e quando andava fuori, col cane dietro, teneva la testa bassa, per il peso di quell'affare - dicevano - e le
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colica non ve la leverà nessuno. - E gridava dalla parte del trattore, perchè sentisse Nino, col quale non si combinava niente. I fidanzati stavano
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gli faceva sempre una fredda accoglienza, rinfacciandogli la sua miseria. - Che cosa vuoi? Non mi seccare! Quella ora se la diceva col trattore; ma la
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, avrebbe data ancora la caccia al centesimino! E poi, quello non era il modo di educare i ragazzi: tutto il giorno nella corte, a giuocare col mozzo di
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cancelliere invidiava il servitore che, sul lucido cassettone dell'anticamera, sonnacchiava tranquillamente. Egli finiva col pigliar sonno in mezzo al
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precipitosamente. Don Antonino faceva spese, col credito che gli era tornato dopo che il barone era grave e aveva fatto testamento, con un bel lascito per lui
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svergognati mi avrebbero pestata sotto i piedi, dalla superbia, quando avevano la speranza della eredità? E non ti basta quello che ci fanno vedere col
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Giunto dinanzi all'Albergo Bella Firenze, il portalettere in giro per la prima distribuzione, col bavero del cappotto rialzato e il berretto sugli
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. - Che modo èquesto di lasciare il giuoco quando gli altri perdono? - Piglia l'amico tuo col vizio suo! - sentenziava donna Cecilia. - Cara mia, dopo
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di baffi. Si marita col barone Ferlandi. - Quanti anni ha? - Lui? Trenta. - E lei cinquantasette. Padre Agatino e la principessa si guardarono. - C'è
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azzurra, che pareva tal'e quale quello dei bersaglieri. La sera, pavoneggiandosi in piazza, col berretto sul cocuzzolo e la nappa che gli sbatteva sulle
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insieme col figliuolo, era sempre l'ultima ad andarsene, e quando dalla fattoria vedevano la piccola macchia nera che l'asino, curvo sotto il peso delle
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molto comodo. - Avete ragione! - se la pigliava col fattore - Me l'avete fatta! Ma un'altra volta non mi ci capiterete. -Tu impara a non essere
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ammazzarla, come la serpe che era! E schiacciare col tacco la testa a quel ranocchio di suo marito, che se ne stava seduto dal barbiere, col bastone fra le
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può deliberare! Ma, sedate le grida, tutti cominciarono a parlare, in una volta. - Sono tre anni che dura la commedia!.. col pretesto che non c'è
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