La sorte
dopo che il giuoco lo aveva ridotto povero in canna. Lacero, unto, egli si metteva vicino alla cugina, e gli occhietti grigi gli si accendevano nella
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succedesse un guaio. Ma don Delfo non aveva un istante libero ed usciva dal Municipio più morto che vivo. Poi, tutto il giorno, per una ragione o un'altra
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? Don Tino, levatosi all'alba anche lui, non aveva il tempo di grattarsi il capo, col forno acceso, la caldaia bollente e la sorbettiera pronta. - Il
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aveva messo delle macchie nerastre nel rosso cupo, nel giallo, nell'azzurro delle stoffe ricoperte da uno strato di cenere; i piccoli strappi
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improvvisamente, la notizia si spargeva come un lampo: - Il colera!.. C'è il colera! San Placido ne scampi e liberi!.. Don Delfo aveva ragione!.. Il farmacista
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Salvatore Terlizzi aveva il salone verso Porta di Ferro, un po' fuori mano; ma la casa gli apparteneva e la clientela era già formata, perchè i
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grossi tappeti sotto i piedi, con tante galanterie e tante ricchezze!.. Già, quando s'era trovato nel giardino, dinanzi alla signora, egli non aveva
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splendida riuscita! Donna Cecilia Morlieri, disgustata, metteva fuori tutto quello che aveva in corpo. - Ora viene a farti la corte, dopo averti
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Gli sposi avevano preso un anno di tempo, affinchè Salvatore potesse sistemare le sue cose e metter su il nuovo salone. La Fanny ne aveva fatta una
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di quando l'aveva conosciuta. Appena entrata in casa, vista la ragazza di servizio presa da Salvatore la Fanny aveva detto: - Chi è questa stracciona
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avrebbe avuto voglia di strapparsi i capelli, non soltanto per il danno, ma anche perchè aveva a malaugurio di lasciar la casa dov'erano morti i suoi
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leggere una dispensa di romanzo. Nessuno nel vicinato conosceva il nuovo barbiere, che non aveva insegna, e fino ad ora tarda non venne anima viva
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Salvatore aveva più debiti che capelli in testa e il padrone della bottega minacciava di vendergli i mobili: - Non si può più stare in città! - si
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Paolino, il giovane del tappezziere, che un tempo le era andato dietro e le aveva promesso di sposarla. - Insomma - diceva il portinaio - che cosa è
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tutto il cortile, deliberò di metterlo in collegio, come aveva fatto la baronessa Scilò, dalla quale non aveva potuto essere ricevuta. - Dov'è il
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La signora Giacomina aveva fatto alla Liberata quella difficoltà: non conveniva maritar prima la figliuola minore. - È perduto il mondo per questo
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Intanto i suoi guai crescevano, egli ricorreva al prestito, cercava di rubare a sua moglie, metteva tutto quello che aveva al lotto, ma Vincenzina
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rispetto alla sant'anima del barone vecchio, che era stato un vero signore e aveva sempre tenuto tavola apparecchiata e sei cavalli in istalla. Non
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combinare un piccolo tavolino di bazzica, a cinque lire la partita, per ammazzare un'oretta. Il cavaliere Fornari, più ingrassato di prima, aveva sempre una
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Ora che aveva la macchina, la Nunziata non trovava più le difficoltà di prima a scendere nella sartoria, ci stava invece volentieri, e si occupava un
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Da quel giorno cominciò una vita d'inferno. Don Antonino aveva preso amore al vino, e s'ubbriacava mattina e sera, ragionando di ricchezze nelle
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braccio, scuotendola. - Che mai dici? Che è stato?... - Gli portavo la lettera, signora... la lettera che m'aveva dato don Ciccio; ma non rispondeva
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Vedendo la sua casa ridotta a mal partito, la principessa aveva finalmente deliberato di rifarla da cima a fondo. - Mi occorrono dieci mila lire
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Donna Cecilia aveva ora un grande quartiere nel palazzo Bellavia, con ogni sorta di comodità e una disposizione invidiabile; è vero che dalla parte
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rientro ancora nel mio! - E andò via perchè aveva un convegno con l'ingegnere per la condotta in città dell'acqua delle Settefonti. Padre Agatino passò
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quel pensiero della leva, con la visita subita e le carte che aveva dovuto mettere assieme e presentare, egli non aveva toccato la zappa con un dito
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voluto vedere, per esempio, il figliuolo di massaro Filippo, che aveva venti anni suonati, e intanto era debole e malaticcio che se pigliava una zappa in
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non ne aveva fatto vendetta sull'istante. Vincenzo Sutro era un ragazzo che non voleva far parlare di sè e trovarsi in qualche pasticcio, per causa
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L'annata aveva mantenuto le sue promesse, e alla vendemmia la Falconara non si riconosceva più, con quell'animazione straordinaria e quell'allegra
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Donna Giovanna non sapeva darsi pace. - È stata colpa mia! È tutta colpa mia! Il suo figliuolo non si riconosceva più: aveva perduto l'amore al
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cresciuto di statura, non aveva più quel parlare e quel muoversi da ragazzinaccio come gli dicevano e la voce gli era diventata più forte. Pure lei
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lingua le fosse cascata nel momento che aveva cominciato a parlare. Alfio, giallo come un morto, si dirigeva all'uscio. - Alfio, Signore!.. dove vai
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! Quando mai si era sentito che le feste facevano venire il colera! E finalmente, per quale ragione il sindaco era tanto contrario? Aveva paura che Rocco
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