La scuola di ballo
chiedevan di stappare i placidi bevitori del suo caffè orzato, quasi purgativo. Tanto valeva fare un bel gesto: invitarli ad una cena e sbalordirli con
La scuola di ballo
che avranno nell'opera, formandone l'unita e liscia superficie. Quando rincasava per cena raccontava ad Anna le miserie dell'Ospizio. La beneficenza
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La scuola di ballo
presto dimenticato la reciproca simpatia e la confidenza degli anni più struggenti dell' attesa, il tempo in cui, finito il lavoro, la cena col padre era
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